The Witcher ha ormai smesso da un bel po’ di essere un fenomeno solamente videoludico e letterario. Certo, i due GdR di CD Projekt RED, più ancora che i romanzi di Andrzej Sapkowski, hanno raggiunto oggi un’espansione e un successo globale enormi, tanto che The Witcher 3: Wild Hunt è tra i titoli in assoluto più attesi e chiacchierati di questo 2015. Eppure tutto il mondo che ruota attorno alle avventure fantasy di Geralt di Rivia vive anche di fumetti, action figure e persino di un film polacco (Wiedzmin) risalente addirittura al 2001 con protagonista un tal Michal Zebrowski nei panni Geralt. Non ultima espansione commerciale legata a The Witcher è il gioco da tavolo targato Fantasy Flight Games, marchio importantissimo quando si parla di board game su licenza. Detto fatto, The Witcher Adventure Game è disponibile da alcune settimane su PC a 9,99 euro (un sesto del prezzo del gioco da tavolo) e, pochi giorno dopo il nostro reportage da Varsavia di The Witcher 3: Wild Hunt, non potevamo non buttarci a capofitto in questo mondo fatto di dadi, turni e quest “cartacee”.
Meglio in compagnia che soli
Il primo approccio con The Witcher Adventure Game non è certamente dei più immediati. Il gioco è interamente in inglese (o in polacco), le carte sono fitte di testi e lo stesso tutorial, seppur facilitato da alcuni brevi filmati (privi però di sottotitoli), richiede una certa conoscenza della lingua, oltre ad essere fondamentale per chi si avvicina per la prima volta a questo gioco da tavolo. Abbiamo a disposizione quattro personaggi tra cui scegliere e si tratta di volti ben conosciuti ai fan della serie; ecco allora Geralt (naturalmente), Triss, Dandelion e Yarpen, ognuno caratterizzato da un diverso approccio e da abilità particolari che li rendono più o meno adatti al combattimento o alla diplomazia. Sono poi presenti due modalità di gioco principali; quella offline permette di giocare assieme agli altri tre personaggi facendoli comandare dall’IA del gioco o eventualmente da nostri amici nella classica modalità “hot seat”, che è poi quella più vicina allo spirito originario del board game. Non manca però l’online, anche se la fase di matchmaking è risultata molto lunga e spesso, anche dopo 5-6 minuti, non siamo riusciti a trovare nessun match disponibile. Non si capisce bene se si tratti di un problema momentaneo dei server o di pochissimi giocatori connessi, ma resta il fatto che siamo riusciti a testare l’online davvero poco rispetto all’offline. Visto che si tratta di un gioco a turni, abbiamo comunque apprezzato l’idea di stabilire un limite di tempo massimo per ogni turno, in modo che un giocatore online non possa prendersi decine di minuti per fare le sue mosse o abbandonare momentaneamente la partita, pena la fine del suo turno e quindi una penalizzazione.
Un mondo pieno di sfortune
Descrivere qui tutte le regole di un gioco da tavolo porterebbe via troppo tempo e annoierebbe a morte. Vi basti sapere che The Witcher Adventure Game si basa essenzialmente sui Punti Vittoria; vince chi riesce a raggiungere per primo la quantità di PV decisa prima dell’inizio di ogni match e, per conquistare questi punti, bisogna essenzialmente portare a termine le quest indicate dalle carte di gioco tra missioni primarie, secondarie e di supporto (queste ultime consistono nell’aiutare un altro giocatore a terminare una sua quest). I PV possono essere guadagnati anche uccidendo le creature che infestano il mondo di gioco, ma si tratta di piccole quantità e spesso, più che uccidere un mostro, conviene passare oltre in modo che un altro giocatore debba affrontarlo successivamente. Essendo bene o male “amici”, i quattro personaggi del gioco non possono infatti scontrarsi tra di loro per uscire vincitori dal match, ma si possono in qualche modo ostacolare a vicenda con il metodo appena descritto, oppure pescando carte in grado di danneggiare l’avversario per più di un turno impedendogli ad esempio di eseguire un certo tipo di azioni. Altri elementi del gioco consistono nei turni (due azioni disponibili per ognuno) e naturalmente nei dadi, che come in ogni gioco da tavolo possono fare la fortuna o la sfortuna in un match indipendentemente dalla nostra volontà. In The Witcher Adventure Game non è infatti richiesta chissà quale capacità tattico-strategica, ma molto dipende proprio dal lancio favorevole o meno dei dadi. Constatazione forse banale per gli appassionati di board game, ma in questo caso i tiri sfortunati ci sono parsi superiori alla media, o forse eravamo noi in questi giorni ad essere finiti sotto un’influenza astrale particolarmente negativa.
Cercasi cooperazione
Cosa viene fuori da tutto questo? Essenzialmente The Witcher Adventure Game rispecchia in maniera fedele il board game originale, con tutti i limiti però che ciò comporta a livello videoludico. Prima di tutto una spiccata ripetitività nel gioco in singolo dovuta principalmente al funzionamento sempre uguali dei turni, ma anche nell’online l’interazione tra i vari giocatori è praticamente nulla a parte quelle poche eccezioni prima descritte. La presenza di quest da fare in compagnia o altre trovate che legassero di più tra loro i giocatori avrebbero fatto la differenza, senza contare che il fattore sfortuna nel gioco è fin troppo preponderante. Aggiungete l’assenza dell’italiano, le lunghe attese nel matchmaking e quest che a livello narrativo non colpiscono più di tanto e avrete di fronte un titolo poco più che sufficiente. I fan di questo tipo di board game apprezzeranno la fedeltà con il modulo originale e per chi è patito di The Witcher i riferimenti alla serie abbondano, ma in caso contrario non troverete grandi spunti per farvi accompagnare per ore e ore in questo gioco da tavolo a sfondo fantasy, anche se il prezzo infinitamente più abbordabile rispetto al board game fisico potrebbe fare la differenza.
– Fedele al board game fisico
– I fan di The Witcher apprezzeranno
– Prezzo invitante
– Niente italiano
– Lunghe code per l’online
– Poca interazione tra i giocatori
The Witcher Adventure Game è un board game che riesce a proporre qualcosa di nuovo nel mondo fantasy di Geralt, sempre che vi piacciano i turni, i dadi, le carte da pescare dal mazzo, gli imprevisti e tanti testi in inglese da leggere. Peccato che l’esperienza online (la più intrigante) si debba scontrare contro un sistema di matchmaking ancora troppo lento e farraginoso e che, vista l’assenza di veri e propri elementi “cooperativi”, l’interazione con gli altri giocatori sia limitata a pochissimi punti di contatto. Se proprio non riuscite ad aspettare il 19 maggio per lanciarvi nelle nuove avventure di Geralt, fateci un pensierino. In caso contrario passate pure oltre.