Recensione

The Walking Dead: No Going Back Ep 5

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a cura di FireZdragon

Dopo il successo della serie The Walking Dead, in casa Telltale le cose sono profondamente cambiate e la mole di lavoro cresciuta a dismisura. The Wolf Among Us è appena arrivato al suo capitolo conclusivo e il futuro è costellato da progetti importanti con brand grossi alle spalle.Tra Game of Thrones e Borderlands le buone prospettive ci sono tutte, ma il pubblico mette ancora uno scalino sopra a tutto il resto la piccola Clementine e il mai abbastanza rimpianto Lee. Ecco allora che, dopo aver concluso questa notte il quinto capitolo della seconda stagione di The Walking Dead, siamo pronti a tirare le somme di quella che è stata un’esperienza carica di alti e bassi ma ha saputo regalare comunque emozioni fortissime. In questa recensione non faremo riferimenti espliciti a quanto abbiamo vissuto in prima persona, ma qualche spoiler potrebbe comunque scappare. Vi consigliamo la lettura quindi solo se avete già portato a termine No Going Back.

-ATTENZIONE AGLI SPOILER-

Cresciamo insiemeNella prima stagione abbiamo visto una Clem impaurita e indifesa crescere e sviluppare una personalità sempre più forte, e sin dalla sua prima apparizione in questa seconda stagione avevamo optato per far divenire la nostra protagonista una cinica egoista, ferita per la scomparsa di Lee ma decisa grazie ai suoi insegnamenti ad andare avanti a qualsiasi costo.Telltale da questo punto di vista ha plasmato una storia che funziona e che permette davvero di creare un qualcosa di unico, cucito sulle volontà del giocatore, non tanto per le scelte macroscopiche e i bivi narrativi che la storia propone, chiari e inevitabili come sempre, ma attraverso i dialoghi, nei giochi di sguardi e anche nei silenzi Clementine può assumere decine di sfaccettature differenti.Un lavoro davvero eccelso da questo punto di vista quello fatto da Telltale che tampona almeno parzialmente i molti momenti piatti e di riflessione che hanno caratterizzato gli ultimi episodi. Gli zombie per questa stagione sembrano essere stati messi in secondo piano e sono i rapporti interpersonali a fare da collante, a spingere il giocatore ad andare avanti e scoprire cosa succede.Vecchi amici tornano a trovarci, nuove conoscenze si rivelano traditrici e, cosa ancora più importante, il colpo di scena e la scomparsa di un personaggio amato sono sempre dietro l’angolo. Come nel migliore episodio di Game of Thrones infatti, questa stagione ha regalato massacri su larga scala e numerosissime delle morti sono dipese dalle scelte di Clem e del giocatore, o quantomeno Telltale è stata brava a farlo credere.

Tutte le tensioni che si vivono nel gioco hanno un seguito e in questo atto finale ci troveremo proprio a tentare di mettere a posto ogni singolo elemento per far tornare il gruppo di sopravvissuti coeso e unito come non mai..Successo o fallimento di questa cosa ovviamente sono già scritti nel copione e il ripetersi di alcune dinamiche viste nella prima stagione accentua leggermente la percezione che ha il giocatore di non avere il pieno controllo su ciò che accade, a prescindere dalle sue decisioni.Lo scorso anno insomma c’era ovviamente un fattore novità da non sottovalutare, ma l’impressione che abbiamo avuto è che la scrittura della season two sia leggermente meno solida che in passato.Clem ha lentamente preso il posto e il peso di Lee, riuscendo finalmente a non farcene sentire la mancanza, ma quello che ci ha fatto più impressione di tutto è paragonare la vecchia Clementine a quella che ci siamo trovati per le mani.La giovane ragazzina dalla cantilena facile ha lasciato un ricordo indelebile nel nostro cuore ma la nuova Clem fredda e decisa ci piace altrettanto e riesce a sostenere tutto il peso della stagione in previsione di una storia futura pronta davvero a stupire di nuovo.Zoppica ormai il lato tecnico, con inquadrature ed espressioni non sempre al top e scene d’azione scontate e mal realizzate con il comparto delle animazioni decisamente da rivedere.Scene crude e emotivamente forti contornano tutta la narrativa lasciando il giocatore spiazzato con twist improvvisi sempre pronti a rompere la lentezza, a volte esasperante, di questa seconda stagione.Una fine degna insomma che ci prepara alla grandissima alla Season 3, già confermata, con una clem più in forma che mai e tantissime domande alle quali rispondere.

– Clementine ha mille sfaccettature

– Finale epico

– Buoni personaggi secondari

– Pochissima cura nei dettagli

– Molte scene eccessivamente lente

8.0

L’ultimo capitolo della seconda stagione di The Walking Dead chiude alla grandissima un percorso durato circa cinque mesi e mette in evidenza come Telltale con TWD ci sappia davvero fare. Rimpiangiamo purtroppo il vecchio Lee, ma il percorso intrapreso da Clem ci ha quantomeno convinto, aspettandone l’esplosione il prossimo anno. Pollice in su e orecchie tese, perché la storia adesso potrebbe davvero decollare.

Voto Recensione di The Walking Dead: No Going Back Ep 5 - Recensione


8

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