The Walking Dead: Michonne - Ep. II
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a cura di Francesco Ursino
Il primo episodio di The Walking Dead: Michonne, lo spin off di Telltale dedicato all’iconico personaggio del mondo di The Walking Dead, non ci aveva convinto del tutto. L’esigua durata, la narrativa non proprio esaltante e un ritmo assai compassato non ci avevano permesso di essere generosi con i giudizi. Vediamo ora se questo secondo atto della trilogia, chiamato Give No Shelter, riesce a risollevare un po’ la situazione dell’eroina armata di machete e katana.
Ancora più corto, (e forse) ancora più intensoGiunti alla fine della nostra prova di questo secondo episodio di The Walking Dead: Michonne, il contatore dei minuti giocati su Steam arrivava a 2 ore. Considerati anche i minuti dedicati al primo atto, questo significa che Give No Shelter, tenendo conto anche dei titoli di testa e di coda, è durato circa un’ora scarsa. Comprendiamo che la natura di questa trilogia Telltale sia quella dello spin off, ma in ogni caso non nascondiamo di aver alzato qualche sopracciglio nel momento in cui lo schermo è virato verso il nero, annunciando quello che avverrà nel terzo e ultimo episodio della serie. Tutto questo è un peccato perché, in effetti, questo secondo episodio propone una narrativa decisamente più interessante, vibrante e d’impatto del precedente atto. Questo perché il giocatore potrà riprendere il controllo di Michonne nei momenti immediatamente successivi a quelli che segnavano la fine del primo capitolo. Dopo la fuga dall’accampamento di Randall e Norma, allora, Michonne, Sam e Pete dovranno farsi strada nella boscaglia, tra numerosi zombie e pericoli vari. La tensione si mantiene costante per quasi tutto l’episodio, fino ad arrivare a un finale intenso, in cui finalmente il giocatore dovrà finalmente prendere una decisione che – speriamo – avrà delle ripercussioni abbastanza profonde nel prossimo episodio.È evidente come tutto ciò sia possibile grazie al fatto che, ora, si è familizarizzato maggiormente con i personaggi con cui si ha a che fare: la stessa Sam, che appariva tutto sommato insopportabile nel primo episodio, ora ci è parsa un personaggio un po’ più sensato, mentre la figura di Randall emerge con forza nel ruolo del cattivissimo tirapiedi di turno. L’aver proposto il personaggio di Michonne come avatar impersonabile dal giocatore, poi, ci ha fatto sorgere una riflessione, relativa peraltro anche alla trilogia nel suo complesso. Alle volte, cioè, siamo stati indecisi nel prendere decisioni o nel pronunciare alcune frasi, perché non sapevamo se era meglio scegliere quello che secondo noi era giusto, o quello che pensavamo il personaggio di Michonne avrebbe detto o fatto. Ci spieghiamo meglio: sia nel fumetto che nella serie TV Michonne è un personaggio forte, tormentato, inizialmente schivo, con un background drammatico. Il punto è che, in teoria, ogni decisione del gioco può essere presa pensando a come reagirebbe la “vera” Michonne, e non seguendo le proprie convinzioni. Si tratta di una sfumatura della narrativa abbastanza interessante, e che difatti non era mai stata possibile prima in qualsiasi altra opera Telltale dedicata ai morti che camminano.
Imprecisioni scomparseIl gameplay di questo secondo episodio si segnala per la presenza di alcuni momenti per così dire “tattici”, in cui il giocatore dovrà sbucare furtivamente da alcune sporgenze e scegliere quale direzione intraprendere o cosa fare. Si tratta di un elemento che mancava nel primo episodio, e che soprattutto ha permesso di proporre in misura leggermente minore i quick time event, che pure sono presenti per tutta la durata dell’episodio. Per il resto, le dinamiche di gioco includono le classiche soluzioni di Telltale, che in questo episodio non ha lesinato scene spesso violente, per non dire “pulp”. Tutto questo, va detto, trova un suo senso se si pensa alla storia narrata, e al personaggio di Michonne. Come dicevamo in precedenza, poi, le scelte che saremo chiamati a compiere in questo episodio ci sono sembrate decisamente più corpose e determinanti rispetto al primo capitolo. Per scoprire di più su questo aspetto, e avere una visione d’insieme, d’altra parte non possiamo che aspettare il terzo e ultimo capitolo.Dal punto di vista tecnico, nell’analisi dello scorso episodio eravamo rimasti sorpresi da alcune sbavature legate ai comparti audio e video, con imprecisioni varie relative ai cambiamenti di inquadratura e al passaggio da una linea di dialogo all’altra. In questo secondo atto dobbiamo dar conto agli sviluppatori di aver eliminato queste imperfezioni, visto che Give No Shelter si comporta, dal punto di vista tecnico, come qualsiasi altra opera Telltale.
– La storia inizia a farsi interessante per davvero
– Le scelte da compiere sembrano avere un maggiore impatto
– Veramente troppo breve
7.0
Vogliamo premiare questo secondo episodio di The Walking Dead: Michonne con un voto più alto rispetto al primo capitolo, soprattutto perché la storia inizia a proporre situazioni coinvolgenti, e i personaggi non ci appaiono più come figure insipide (ad eccezione forse di Pete). Anche le scelte che saremo chiamati a compiere sembrano essere più incisive e importanti, e in generale l’intero episodio sembra essere stato confezionato bene, anche dal punto di vista tecnico. Certo è che poco meno di un’ora per portare a termine il tutto è davvero un brevissimo lasso di tempo, addirittura più corto di quello proposto dal primo episodio, di cui già lamentavamo la scarsa durata. In ogni caso, scegliamo di dare mezzo voto in più per la narrativa, anche se questo spin off Telltale continua a non convincerci pienamente.
Voto Recensione di The Walking Dead: Michonne - Ep. II - Recensione
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