La formula magica escogitata da Telltale negli ultimi anni sembra aver trovato una certa maturità con gli ultimi prodotti della casa americana, specialmente con Tales from the Borderlands. In queste particolari avventure, allora, quello che conta è la scelta del giocatore, tenendo comunque a mente che le varie decisioni che si vanno a prendere hanno comunque un impatto spesso marginale sulla storia che si sta vivendo. In ogni caso, ci ritroviamo a parlare di questi temi già discussi in passato in occasione dell’uscita del primo episodio di The Walking Dead: Michonne, la miniserie incentrata sull’iconico personaggio del mondo creato da Robert Kirkman. Andiamo a vedere, allora, cosa offre questo primo episodio, chiamato In Too Deep.
Caccia ai fantasmiDal punto di vista narrativo, i tre episodi di
The Walking Dead: Michonne vanno a coprire l’assenza del noto personaggio femminile in questione tra gli episodi 126 e 139 dell’originale serie a fumetti. In effetti, la presentazione stessa del gioco sembra voler legarsi maggiormente all’universo creato dalle opere di Kirkman, anche grazie ad alcune soluzioni stilistiche; durante i titoli di apertura, ad esempio, è possibile intravvedere alcune strisce del fumetto sullo sfondo.Non preferiamo dilungarci in alcuna maniera sulla trama perché, difatti, la longevità dell’episodio in questione è veramente bassa: la nostra run, infatti, è durata circa 90 minuti (compresi titoli di testa e di coda). Si tratta di una durata bassa perfino per un’avventura episodica, e francamente si tratta di un fattore che inficia in maniera importante il nostro giudizio finale. In ogni caso, l’aspetto più interessante della narrativa è la riproposizione dei tormenti interiori di Michonne, braccata dai fantasmi del suo passato. Senza molti giri di parole, è questo il tratto migliore della brevissima esperienza offerta da
Telltale, e certamente verrà apprezzato dagli appassionati del mondo di The Walking Dead.Per il resto, la storia narrata scorre in maniera abbastanza lenta, fino ad arrivare a una certa accelerazione finale, che proporrà scene interessanti. In ogni caso, la durata dell’intera vicenda sembra mal calibrata: l’inizio dell’episodio, con un ritmo abbastanza compassato, farebbe supporre la presenza di una longevità se non altro maggiore, ma così non è, e arrivati ai titoli di coda di
In Too Deep ci si chiederà se aveva veramente senso proporre un episodio del genere. Ovviamente si tratta solo del primo di tre capitoli, ma di certo non è questo l’inizio che speravamo di commentare. Una durata così breve, poi, non ha permesso di caratterizzare maggiormente i personaggi secondari con cui si avrà a che fare, che così risulteranno tutti un po’ piatti, e difficili da apprezzare. Questo è un difetto abbastanza grave, se si considera che andranno operate scelte che potrebbero influenzare l’esistenza stessa di questi protagonisti.
Machete machete machete!Dal punto di vista del gameplay, l’ora e mezza di gioco passata in compagnia di Michonne ha avuto come componente principale i quick time event, proposti in maniera abbastanza importante durante le fasi iniziali e centrali dell’episodio. L’altra colonna portante su cui si basano le avventure Telltale, ovvero la scelta delle linee di dialogo, avrà più importanza nelle fasi finali, sebbene il sospetto che le nostre scelte abbiamo poco peso sia sempre dietro l’angolo.D’altra parte, tornando sui quick time event, abbiamo notato come queste particolari sequenze siano state ragionevolmente più lunghe che negli altri The Walking Dead, e in qualche modo anche più complesse (ma di certo non più rapide e difficili). Un modo come un altro, dunque, per sottolineare lo stile di combattimento di Michonne, che seppur sprovvista della famosa katana, troverà il modo di farsi valere con un sempre ottimo machete. Non si segnalano, per il resto, variazioni particolari del gameplay rispetto alle altre avventure Telltale, per cui l’analisi delle dinamiche di gioco non sembra meritare particolari attenzioni supplementari.Dal punto di vista tecnico, invece, abbiamo notato alcune imprecisioni normalmente non presenti in altre avventure di questo tipo; tralasciando la presenza di alcune animazioni ed espressioni facciali che non sono sempre coerenti con quanto viene detto dai personaggi (difetto comunque presente anche in altri titoli Telltale), altri fattori sono da sottolineare. Quando si sceglie una linea di dialogo mentre un altro personaggio sta parlando, tanto per dirne una, l’interruzione tra una frase e l’altra avverrà in maniera netta e poco elegante, e difatti anche dal punto di vista grafico il passaggio tra l’inquadratura di un personaggio e l’altro, a volte, avviene in maniera spigolosa. Sono difetti che non capitano durante tutta l’avventura ma, ripetiamo, rappresentano imprecisioni che ci hanno un po’ sorpreso.Per ultimo, sottolineiamo la mancanza della localizzazione testuale in italiano, a fronte di un doppiaggio in inglese quasi sempre sufficiente.
– Il personaggio di Michonne è sempre affascinante
– Durata veramente esigua
– Ritmo abbastanza lento
– Imprecisioni tecniche
Questo primo episodio di The Walking Dead: Michonne non è proprio quello che speravamo di analizzare; di sicuro la presenza di Michonne rende tutto più interessante, e difatti la rappresentazione dei tormenti interiori della protagonista rappresenta l’elemento migliore della produzione. D’altra parte, il titolo propone una storia che solo nel finale inizia a farsi interessante, a causa anche del ritmo lento e di una longevità veramente esigua, che non consente di affezionarsi a nessun personaggio secondario in particolare. Se a tutto questo si aggiunge anche una certa imprecisione tecnica, si comprende come questa mini serie non sia iniziata nel migliore dei modi. Il secondo episodio, allora, dovrà riuscire a proporre molto di più.