Recensione

The Walking Dead - Ep.1 e 2

Avatar

a cura di AleZampa

Il Verdetto di SpazioGames

8

Che Telltale Games fosse uno studio pieno di ragazzi talentuosi lo si era capito sin da subito: partiti nel 2005 con un gioco dedicato al poker, nel corso degli anni sono riusciti a riportare in auge il genere delle avventure grafiche, sfruttando brand come Ritorno al Futuro, Jurassic Park e Monkey Island, adattandoli a dei canoni più moderni e facendo ampio uso della serialità nelle uscite, rendendo così i loro titoli molto più simili a episodi di serie televisive piuttosto che a videogiochi. Con The Walking Dead, ed è bene chiarirlo fin da subito, TellTale si è superata, regalando anche ai possessori di iPad i iPhone una delle migliori trasposizioni del fumetto di Kirkland, Moore e Adlard.

La fuga dei cervelliIl nostro alter-ego in questa apocalisse zombie si chiama Lee Everett, un professore universitario che avrà il suo primo incontro con i morti viventi mentre viene trasferito in manette in una prigione fuori Atlanta, per aver commesso un crimine di cui ovviamente non conosciamo tutti i dettagli. Dopo il suo primo “impatto” con il flagello che si è abbattuto sulla città della Coca Cola, Lee incontra Clementine, una bambina di otto anni rifugiatasi nella casa sull’albero dopo aver perso perso i genitori nelle primissime fasi dell’invasione zombie. Inutile dire che sarà proprio il rapporto tra Lee e Clementine il vero motore di tutto il gioco, con le dinamiche tra i due personaggi sempre in evoluzione, e sempre perfettamente contestualizzate all’interno del più ostile degli ambienti possibili: l’egoismo umano. Perché in The Walking Dead non saranno solo gli zombi i nemici con cui dovremo confrontarci, ma anche, e sopratutto, le dinamiche all’interno del gruppo dei sopravvissuti, uniti dal puro e semplice istinto di sopravvivenza. 

Le care vecchie avventura di una volta……Non ci sono più, quindi se vi aspettate qualcosa in stile Le Chuck’s Revenge o Fate of Atlentis potete tranquillamente volgere il vostro sguardo altrove. The Walking Dead è più un esperienza interattiva che una vera avventura grafica, in quanto il vero fulcro delle vicende sono i dialoghi e i conseguenti rapporti creatisi all’interno del gruppo, unitamente al fatto che la linearità degli enigmi proposti difficilmente potrà mettere in crisi anche i giocatori meno smaliziati. Per muovere Lee all’interno delle aree esplorabili sarà sufficiente tappare e mantenere premuto il dito su una delle due estremità del nostro device, facendo così muovere il nostro alter ego nella direzione desiderata. Ogniqualvolta saremo nelle vicinanze di un oggetto utilizzabile, dell’inizio di un dialogo o di un qualsivoglia punto di interesse apparirà un cerchio bianco, che se tappato darà via all’azione contestuale. Essendo in ogni caso nel bel mezzo di un’apocalisse non mancheranno i momenti di pura azione, nella quale saremo chiamati a ad esempio a tappare furiosamente fino al riempimento di un particolare indicatore indicatore o a prendere decisioni molto in fretta. Sul lato sinistro dello schermo inoltre appariranno gli oggetti che abbiamo nel nostro inventario, ma il loro utilizzo sarà possibile solo in momenti specifici del gioco, togliendo così qualsiasi reminiscenza di chiavi inglese formate da scimmie, banane e metronomi o polli con carrucola. La vera sfida, se così possiamo chiamarla, sarà quella di riuscire a convivere con le scelte e le decisioni che prenderemo nel corso di tutti e cinque gli episodi che compongono questo serial made in TellTale. Se infatti A New Day, nonostante funga principalmente da introduzione dei personaggi (con una fugace apparizione di uno dei protagonisti del serial TV di AMC) ci metterà davanti a scelte difficili, la situazione non potrà che complicarsi anche in Starved for Help, l’ultimo episodio disponibile per piattaforme iOS. Ogni qualvolta ci troveremo a dover compiere delle scelte che avranno delle conseguenze sul prosieguo dell’avventura, siano esse azioni da compiere o dialoghi serrati, il tempo per prendere la nostra decisione sarà limitatissimo, spingendoci così ad agire molte volte guidati dall’istinto (e dalla fretta) più che dalla ragione, dovendo convivere il più delle volte con le conseguenze che suddette azioni comporteranno. 
Non pensate esista un modo giusto o sbagliato di affrontare una situazione così estrema come un’apocalisse zombi globale: le decisioni che prenderete raramente potranno essere catalogate come giuste o sbagliate (e ricordate che ve le porterete dietro per tutta l’avventura con i vostri interlocutori che annoteranno mentalmente tutte le vostre risposte), collocandosi il più delle volte in quell’area grigia di (a)moralità che contraddistingue il genere umano nelle situazioni più delicate. Alla fine della fiera, l’unico nostro baricentro emotivo sarà il rapporto con Clementine, che terrà Lee sempre con i piedi per terra, pronto ad affrontare le difficoltà giorno per giorno. Le interazioni con i comprimari, il cibo da razionare, le preferenze velate o meno, le scelte difficili, spetteranno solo a voi.

Morto e MangiatoDal punto di vista tecnico The Walking Dead è assolutamente paragonabile alla sua controparte su console HD. Lo stile, che attinge a piene mani dalla graphic novel di riferimento, è perfetto per un avventura di questo tipo, e riesce ad essere ben più fedele del serial che di ha fatto gli ha dato così tanta eco mediatica. Nonostante l’applicazione sia però dedicata ai soli dispositivi di ultima e penultima generazione (parliamo quindi di iPad 2 e 3 e iPhone 4, 4s e 5) non si può non notare, specialmente nel primo episodio, qualche rallentamento di troppo, anche su macchine particolarmente performanti come il nuovo iPad, sul quale è stato recensito. Nulla che in ogni caso vada a inficiare l’esperienza di gioco, resa peraltro ancor più godibile dall’ottimo comparto sonoro, in grado di creare qualche scossone emotivo anche ai più avvezzi al genere.

– Si respira il clima del fumetto originale

– Avvincente e con personaggi caratterizzati alla perfezione

– Comparto tecnico ottimo

– Enigmi davvero semplici

– Disponibile solo in inglese

8.0

The Walking Dead riesce a migliorare, e sensibilmente, la non riuscitissima esperienza di gioco di Jurassic Park, proponendo al giocatore un titolo che vive sulla difficoltà dei rapporti umani tra sopravvissuti e sulle difficili scelte che in ogni episodio saremo chiamati a fare. Il rapporto tra Lee e Clementine è forse la cosa meglio riuscita della produzione, che però ha da farsi perdonare un’eccessiva linearità nella soluzione dei già semplici enigmi e una poca omogeneità di gameplay, le cui fasi riflessivo/esplorative non sono sempre ben amalgamate con quelle di pura azione. Se siete dei fan della serie TV o del fumetto non correrete il rischio di rimanere delusi, e anche i meno avvezzi al soggetto non avranno in ogni caso nulla di cui lamentarsi, visto l’elevatissimo livello della produzione TellTale.

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