The Turing Test
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a cura di Francesco Ursino
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Bulkhead Interactive
- Produttore: Square-Enix
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , SWITCH
- Generi: Puzzle game
- Data di uscita: Nintendo Switch - 7 febbraio 2020
La prima prova di The Turing Test, titolo Bulkhead Interactive, ci aveva ben impressionato. Il gioco si era proposto fin da subito come un puzzle game in prima persona con forti riferimenti ad altri noti esponenti del genere, che però venivano sfruttati in maniera spesso originale. Durante l’anteprima, nello specifico, avevamo espresso la chiara sensazione di essere davanti a un titolo che riprendeva in modo evidente dinamiche di giochi come Portal e The Talos Principle, ma la nostra prova della versione completa ha fatto emergere nuovi e interessanti dettagli: scopriamo quali.
La scienza prima di tuttoCapire cosa sia successo alla stazione di ricerca della International Space Agency su Europa, una delle lune di Giove, è compito assai arduo. La spedizione, partita per studiare il pianeta, ha misteriosamente fatto perdere le sue tracce, lasciando a noi, Ava Turing, un mucchio di camere piene zeppe di test logici, e il compito di investigare. Rimandandovi nuovamente all’anteprima per ulteriori considerazioni sulla narrativa, dobbiamo pur dire che il nostro arrivo su Europa coinciderà con l’ingresso in scena di Tom, l’intelligenza artificiale che governa la stazione spaziale. L’interazione tra Ava e Tom avviene attraverso dialoghi che, all’inizio di ognuno dei 70 livelli, sveleranno mano a mano l’intreccio. Se durante la preview avevamo fermato la nostra analisi alla fine del secondo degli otto capitoli di gioco, ora che abbiamo terminato per intero l’avventura possiamo dire che, nel complesso, la storia narrata da The Turing Test si lascia seguire con un vivo interesse. In modo non dissimile a come accade con Portal 2, il plot del gioco Bulkhead Interactive riserverà colpi a sorpresa, riuscendo a far riflettere su quale possa essere l’epilogo della vicenda. Considerato che il fulcro del gioco è in ogni caso il gameplay, non possiamo che dirci piacevolmente sorpresi dal fatto che il titolo, nelle circa dieci ore necessarie a portarlo a termine, riesca comunque a intrattenere sul piano narrativo. La storia raccontata in The Turing Test parla del rapporto tra etica e scienza e tra razza umana e forme di intelligenza artificiale. C’è da dire che gli scambi tra Ava e Tom sicuramente non brillano della sagacia dei monologhi di GLaDOS, e che il finale risulta essere narrato in maniera forse un po’ raffazzonata, sebbene proponga al giocatore una qualche scelta; nel complesso, però, il titolo riesce a suscitare nel giocatore più di una domanda di natura morale, e in generale la vicenda messa in scena dagli sviluppatori ci ha convinto. Dobbiamo ammettere, infatti, che i colpi di scena inclusi sono stati ben studiati, e molto ben supportati dal gameplay, che da par suo propone una varietà di situazioni ben realizzata.
Singolare e pluraleLe dinamiche di gioco, dunque, sono principalmente quelle di un puzzle game in prima persona, che però subisce notevoli variazioni durante i vari livelli; di base, il titolo richiederà al giocatore di attivare differenti meccanismi utilizzando dei globi di energia, che è possibile raccogliere e distribuire attraverso il cosiddetto Energy Manipulation Tool (EMT). I globi, da par loro, potranno essere presenti in forma libera, oppure già incastonati all’interno di alcune celle trasportabili; qualsiasi sia la loro condizione, però, l’importante è che il giocatore comprenda come utilizzarli, e in che ordine. Questi elementi, infatti, dovranno essere impiegati per aprire porte, sbloccare meccanismi, muovere piattaforme e via discorrendo; l’obiettivo, come sempre, è raggiungere l’uscita della stanza, attraversare il corridoio seguente, e varcare la soglia della camera test successiva. Procedendo nella storia, i globi saranno presenti in differenti colorazioni, ognuna delle quali presenterà delle peculiarità definite; alcuni di questi, ad esempio, funzioneranno a intermittenza, mentre altri esauriranno la propria funzione dopo qualche secondo. Il tutto è studiato in maniera ottimale, e restituisce al giocatore sfide logiche mediamente semplici nei primi tre, quattro capitoli, e decisamente più ardue nei restanti atti. Andando avanti nel gioco, a causa di espedienti narrativi che ci guardiamo bene dal chiarire, il titolo complicherà di molto le cose, aggiungendo all’esperienza due nuovi “personaggi” da controllare. In questi frangenti, infatti, si potrà prendere il comando di alcune telecamere presenti all’interno delle camere test, nonché di un piccolo robot; tutto ciò avviene in maniera molto intuitiva: controllando Ava, è necessario puntare lo sguardo verso l’elemento di interesse, e premere l’apposito tasto. A quel punto la visuale cambierà, e ci mostrerà la vista della telecamera selezionata o del robot, che potremo dunque comandare. Si comprende quali siano le implicazioni di gameplay di queste dinamiche, che difatti aggiungono nuovi strati di complessità all’esperienza; il piccolo robot, ad esempio, può anch’esso raccogliere globi, di modo da effettuare scambi con Ava, ma non può utilizzare le scale, fruibili invece dalla protagonista. Lo stesso androide, così come le telecamere, invece, possono sbloccare particolari circuiti elettrici, necessari alla risoluzione di puzzle; spiegare tutti i vari meccanismi di cui si compongono gli enigmi sarebbe una faccenda lunga e, tutto sommato, anche inutile; quello che conta è che, in generale, l’esperienza offerta dal gioco è molto valida, e ci ha messo in qualche difficoltà in un paio di occasioni. Va detto, in verità, che a volte la durezza dei livelli ci è sembrata un po’ altalenante: durante il sesto capitolo, ad esempio, siamo rimasti bloccati per molto tempo su un determinato enigma, per poi superare in maniera veramente agevole le successive stanze. Si tratta sicuramente di parametri che variano a seconda del singolo giocatore, ma a volte la sensazione è stata quella di una difficoltà calibrata in maniera un po’ imprecisa.Vale la pena segnalare, infine, la presenza di sette stanze test supplementari, dalla difficoltà decisamente più elevata rispetto al resto delle altre sfide; queste, una volta superate, daranno il diritto a dei sempre preziosi achievement, oltre che a sequenze un po’ criptiche ma decisamente interessanti, che daranno ulteriore risalto ai punti oscuri della trama.
L’osservatoreDal punto di vista tecnico, la versione di The Turing Test da noi provata, quella PC, non ha presentato particolari problemi. L’unico appunto da fare riguarda il sistema di controllo; il gioco, di base, è liberamente fruibile sia con mouse e tastiera, che con il pad; dobbiamo dire però che in alcune situazioni proprio quest’ultima soluzione si è dimostrata abbastanza imprecisa, specie nei momenti in cui era necessario effettuare operazioni rapide con il robot, i cui movimenti mostravano una sorta di breve inerzia. In un paio di occasioni, siamo stati costretti ad alternare velocemente i due sistemi di controllo per venire a capo di un puzzle. Dal punto di vista grafico, cambiando argomento, il gioco si difende bene; è giusto dire che la realizzazione tridimensionale delle stanze test, in effetti, non richiedeva una gran varietà di strutture e texture, ma in ogni caso l’engine Unreal 4 ha saputo proporre una resa finale molto pulita, sufficientemente definita, e leggera dal punto di vista hardware. Gradevole risulta essere anche la controparte audio, con un doppiaggio in inglese di buona fattura, soprattutto per quanto riguarda il personaggio di Tom; la sua inflessione da intelligenza artificiale infallibile ci ha lontanamente ricordato, ci perdonerete la citazione, quella sfoggiata dai cosiddetti “Osservatori” della serie TV Fringe. Discreti anche gli accompagnamenti audio, che riescono a ben sottolineare i colpi di scena della trama, e ad sostenere le sequenze maggiormente ricche di eventi narrativi.
HARDWARE
Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows 7 64-bit Processore: Core 2 Duo E6600 / Athlon 64 X2 6400 Memoria: 4 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560 / ATI Radeon HD 5770 DirectX: Versione 11 Memoria: 10 GB di spazio disponibileRequisiti consigliati:Sistema operativo: Win 7 64bit / Win 8.1 64-bit / Windows 10 Processore: Core i7-920 / A8-3870K or above Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670 / ATI Radeon R9 280 or above DirectX: Versione 11 Memoria: 10 GB di spazio disponibile
– Buona varietà nel gameplay
– Narrativa con colpi di scena e spunti interessanti
– Livello di difficoltà generalmente piacevole…
– …ma con degli alti e bassi forse evitabili
– Sistema di controllo via pad a volte impreciso
7.5
The Turing Test è un puzzle game decisamente piacevole. Il titolo cattura il giocatore con una narrativa all’inizio un po’ criptica, che però nel corso delle ore è capace di dimostrarsi accattivante, e di proporre un finale che, nonostante appaia in qualche modo affrettato, riesce a convincere.
Il gameplay sviluppa un’esperienza infarcita di enigmi logici capaci di presentare un livello che, a seconda dei casi, va dal sufficiente all’ottimo, per una esperienza complessiva dalla difficoltà medio-alta. Qualche pecca, seppur marginale, è da riscontrare nel sistema di controllo via pad, mentre il comparto tecnico riesce a sostenere in maniera adeguata narrativa e gameplay. Un gioco sicuramente più che discreto, consigliato agli amanti dei puzzle game in prima persona.