Recensione

The Thing

Avatar

a cura di Imperatore

Finalmente, insieme alle altre versioni, arriva anche per X-Box The Thing, un survival horror molto particolare, che si discosta dai vari Silent Hill, Resident Evil e Alone In The Dark per impostazione. Infatti la Terra, questa volta non sarà minacciata da orde di zombie, creature dell’ombra o cani indemoniati, bensì da un invasore alieno che, precipitato sulla terra, proprio come un virus si diffonde tra le creature viventi sviluppandosi come un parassita e creando spaventose e pericolosissime mutazioni. Ma la vera novità non è rappresentata dai nemici, bensì dagli amici…

Infatti in questa avventura il nostro protagonista, il capo-ricognizione Blake, si imbatterà di volta in volta in altri superstiti, e formerà, più o meno difficilmente, un gruppo affiatato e vario, dove ognun membro dovrà assolvere a determinati compiti. Ma iniziamo a parlare del gioco descrivendone le caratteristiche tecniche: la grafica, pur non abbacinando nessuno per splendore, fa però pienamente il suo dovere, con una pulizia di texture davvero fantastica. L’ambientazione antartica, con le desolate distese di ghiaccio sferzate da continue tormente di vento e neve dona una certa sensazione di desolazione, come se ci volesse davvero un miracolo per poter salvare la pellaccia alla fine dell’avventura. Ben realizzate sono sia le impronte dei personaggi sulla neve, sia la relativa velocità con cui spariscono sotto la tormenta. Gli effetti dinamici di fumo ed esplosioni sono anch’essi curati in maniera particolare, specie il fumo generato dallo spegnimento dei vari focolai presenti, o i getti di vapore che fuoriescono dai tubi danneggiati diminuendo la visibilità generale. Persino l’effetto Aliasing presente nella versione PS2 è scomparso quasi per magia dando alla fine un risultato molto più appetibile all’occhio. I personaggi sono molto ben caratterizzati, ben curati, e sia per numero di poligoni, sia per la scelta delle texture rassomigliano a quelli presenti in Halo, anche se con qualche migliaio di poligoni in meno e una minor cura nei movimenti dei tratti del volto. Le animazioni sono buone, anche se non tutte precise, ma pur sempre apprezzabili. La visuale in prima persona, azionabile premendo il tasto A è anch’essa ben riuscita, con un mirino mobile che risulterà utile in parecchie occasioni, come quelle in cui bisognerà colpire punti precisi (far saltare bidoni esplosivi, colpire i nemici in determinati punti del corpo), ma anche per utilizzare al meglio armi essenziali come il lanciafiamme e la fiamma ossidrica. Nella piena bagarre, invece, quando ci si troverà a fronteggiare articolati gruppi di mostri sarà preferibile sparare con la visuale in terza persona, anche con l’ausilio della praticissima mira automatica, che renderà molto più “umana” una sfida che altrimenti avrebbe dell’incredibile.

Insomma, per farla breve, la grafica, pur non essendo incredibile per gli standard ammirati già sulla potente macchina verde-crociata, dato anche il fatto che si tratta di un gioco multipiattaforma, tuttavia è piuttosto bella, ben realizzata, pulita e impreziosita anche da qualche chicca d’autore.Ma è però con il gameplay che i Computer Artworks hanno deciso di segnare una svolta, fondendo tra loro diversi generi e cercando di ottenere un risultato soddisfacente sviluppando un gioco vario, divertente e difficile al punto giusto. Infatti, questo che all’inizio ho definito un survival horror, ha però in se parecchi elementi rivoluzionari come ad esempio quello dell’appartenenza ad un gruppo. Infatti quella in cui si sviluppa tutta l’avventura è un’atmosfera mista tra disperazione e diffidenza, nella quale alcune persone sparse per le varie zone della base Antartica si trovano a fronteggiare un temibile nemico alieno che entra come un virus nelle persone, si sviluppa all’interno degli organismi umani, ma anche animali, e attua una progressiva mutazione in creature orribili e dalla incredibile potenza. Nel gioco infatti ci dovremo imbattere in una lunga serie di persone che, consce del pericolo, tendono a mostrare diffidenza anche per i propri simili per paura che essi da un momento ad un altro possano mutare e rivoltarsi contro di loro. Quindi è dal nostro atteggiamento che i vari superstiti saranno spinti a fidarsi di noi, o al contrario a spararci addosso. Quindi bisognerà sempre tenere d’occhio lo status di tutti i membri del gruppo, cercare di esporli il con non eccessiva frequenza, evitando di fargli prendere troppo freddo, dandogli un’arma con le relative munizioni e cercando di attuare strategie oculate, nelle quali ogni membro del gruppo avrà un suo compito.

Troviamo personaggi che svolgono principalmente tre tipi di mansioni: gli ingegneri, abili nel riparare i danni e nell’attivare congegni elettronici; i medici, importantissimi e abili nel curare tutti i membri del gruppo e infine i soldati più forti ed abili in battaglia. È necessario oltretutto tenere d’occhio i vari stati d’animo dei componenti il gruppo, tramite l’accesso al menù apposito, o controllando i gli indicatori sulle loro teste, che varieranno da fiducioso, a suscettibile, sino a diffidente, allorché ci dovremo difendere, oltre che dai mostri, anche da ex membri del gruppo impazziti pronti a farci saltare le cervella.

L’arsenale presente nel gioco è di tutto rispetto, e comprende una buona serie di armi più o meno efficaci. Innanzitutto abbiamo la pistola, il mitragliatore e il fucile a pompa, utili per sconfiggere i mostri meno impegnativi, nonché per indebolire quelli più grossi; poi abbiamo la fiamma ossidrica e il lanciafiamme, utili per infliggere i colpi decisivi ai mostri, oltre che per appiccare il fuoco al terreno, cercando di allontanare i nemici. Per uccidere la maggior parte dei mostri più grossi è necessario imparare ad alternare nel modo giusto le armi a proiettili con quelle a fiamme, in quanto i mostri dovranno prima di tutto essere indeboliti con i proiettili. L’indicatore del mirino che avvolge i mostri indica anche lo status del mostro stesso, che varia da verde (sano) a rosso (ferito seriamente). Allora, quando l’indicatore segna il rosso entrano in scena le armi da fiamma, che infliggeranno gli ultimi, decisivi colpi ai mostri. Questa che ho descritto è sicuramente una delle tattiche migliori per affrontare questo gioco che si rivelerà davvero ostico in molti punti, ma mai snervante e frustrante. Poco felice è stata invece l’introduzione del fucile di precisione, dalla potenza limitata e dalla scarsa funzionalità, per alcuni motivi fondamentali: innanzitutto perché non ci sono veri e propri appostamenti per fare il cecchino, poi perché i mostri, escono dal loro nascondiglio solo quando ci avviciniamo a loro. Infatti risulterà impossibile prenderli di sorpresa e di conseguenza scovarli dalla distanza.

Ma il gioco non si riduce ad una semplice sparatoria continua, bensì saranno presenti oggetti utilissimi quali chiavi per aprire le porte o computer per sbloccare congegni elettronici, e infine telecamere per controllare la situazione nelle stanze che ci accingiamo a controllare. L’inventario, oltre alle chiavi e alle armi comprenderà una serie di oggetti utili per l’avventura, tra i quali l’estintore (indispensabile per accedere indenni alle aree incendiate e per spegnere le fiamme dopo aver utilizzato fiamma ossidrica o lanciafiamme), le granate esplosive e incendiarie, i medikit, l’adrenalina utile per curare gli status alterati da freddo e paura a noi a ai membri del gruppo, e infine le siringhe per effettuare il test di positività al virus. I livelli, inoltre saranno abbastanza interattivi, con scatole che si aprono rivelando munizioni, armi o oggetti, armadietti che si aprono, nonché oggetti che si rompono, come le casse di legno o i barili esplosivi. Insomma, per farla breve il gioco è vario, divertente e la curva di interesse, dopo la repentina ascesa delle prime partite si manterrà su altissimi livelli durante tutta l’avventura.

Anche la longevità si attesta su livelli decisamente alti, in quanto l’avventura è particolarmente lunga, e molti pezzi andranno riprovati più volte a causa della difficoltà insita nel gioco (ci sono tre livelli di difficoltà dei quali anche il più facile è comunque ostico). Il sistema di salvataggio è buono, con i più classici save point distribuiti in maniera sapiente durante tutta l’avventura. Infine una volta arrivati alla conclusione potrete comunque ricominciare per scoprire tutti i segreti, le curiosità e le aree nascoste.

Un’appunto va inoltre fatto per il sonoro, che ripropone alcune delle musiche autentiche del film, che piaceranno ai non esperti, ed esalteranno coloro che hanno visto il film. Per il resto bisogna segnalare uno splendido repertorio di effetti sonori ed un parlato completamente in italiano, ben intonato e convincente.

Avvincente, divertente e impegnativo

Ambientazione ottimamente ricreata

Ottima realizzazione tecnica

8.8

In definitiva The Thing è un acquisto obbligato per tutti coloro che amano le avventure 3d, specie i survival horror, e diventa impedibile per tutti gli estimatori del film: un capolavoro.

Voto Recensione di The Thing - Recensione


8.8

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