Recensione

The Strain 4x04, New Horizons

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a cura di Antron93

Puntata quattro. La midseason si avvicina e le cose si fanno incandescenti, solo alla fine della puntata. Questa settimana, i protagonisti assoluti della puntata sono Gus, Dutch ed Eph.

Nuovi orizzonti, nuove paure
Dopo una terza puntata dedicata a Fet, questa nuova puntata si apre con Dutch che viene reclutata come spia, occhi e orecchie della Partnership e del progetto progenie. Intanto, a Philadelphia, Eph ha capito che un attentato come quello precedente non potrà più essere ripetuto e che, in ogni caso, gli strigoi hanno in mente qualcosa di terrificante. A New York, invece, Gus e la sua banda decidono di far piazza pulita della nuova concorrenza che si è appena resa protagonista di azioni di disturbo nei loro confronti
Ancora troppo poco
C’è una cosa che va di moda nelle serie TV americane, di questi tempi: lo zapping dei protagonisti. O meglio, l’eclissi dei personaggi. Quella scellerata idea, ripresa da The Walking Dead, di frammentare le storie tra 5-6 protagonisti, seguirne le orme ma mostrandoli ad episodi alterni. Questo sì, quello no, oggi tocca ad Eph, domani tocca a Dutch. Lungi da me, in ogni caso, lamentarmi della mancanza di Zack, ecco, quello è un pro.
Ogni settimana, ci tocca assistere alle vicissitudini di solo due-tre personaggi, lasciando così in standby il resto delle storie. David Bradley, invece, rimane disperso e con lui il professor Setrakian, vero fulcro di The Strain e personaggio chiave nell’economia dell’intera serie. Tutto il resto, appare piatto e monocorde, quasi stantio. Le storie di Zack, Eph e Gus sembrano riprendere le mosse di quelle mostrate nelle stagioni precedenti e questo non fa altro che aumentare l’insofferenza nei confronti delle serie. La storia di Eph sembra non portare da nessuna parte se non a scoprire quello che Dutch ha già realizzato nel peggiore dei modi. Tutto è quasi statico, immutato.
Comunque, parlando nello specifico, New Horizons non decolla mai del tutto. C’è qualche spunto interessante, qualche amo buttato qua e là ma è ancora troppo poco. Si decide anche di buttarci dentro un po’ di action, qualche attacco strigoi e qualche sparatoria ma non si riesce mai a creare un minimo di pathos. Si arriva alla fine della puntata e, sostanzialmente, è successo pochissimo. Non si arriva a nulla. Giusto il finale, decisamente scontato se si pensa agli indizi delle precedenti stagioni, rende interessante la visione del prossimo quinto episodio. Ormai è così, gli ultimi minuti delle puntate diventano dei veri e propri cliffhanger per costringere gli spettatori a tornare a vedere come si evolverà la faccenda. 
La mancanza di personaggi amatissimi come Quinlan, Fet e soprattutto Setrakian comincia a farsi sentire mentre la serie sta iniziando ad accusare colpi dopo le già non brillantissime prime tre puntate. In sei puntate, quindi, The Strain dovrà chiudere pochi interrogativi e arrivare alla sua conclusione dopo pochi alti, pochi bassi e una sostanziale piattezza di fondo. Un compito non facile.

Bel colpo di scena finale, piccoli spunti interessanti

Gruppo diviso, storyline congelate

6.0

The Strain è una serie non facile da sopportare. L’idea di fondo e l’incipit sono stati brillanti e interessanti. Lo svolgimento è stato spesso lacunoso e farraginoso. In tutto questo, la serie si è trascinata fino alla quarta stagione con qualche puntata interessante qua e là. New Horizons, invece, non può che definirsi una delle puntate più noiose di sempre focalizzandosi, inoltre, su personaggi ormai piatti e poco interessanti come Eph e Dutch. La speranza è che le prossime puntate possano arrivare a concentrarsi maggiormente su altri personaggi, ben più carismatici e dalle storyline molto più appetibili. Per non parlare dell’atteso ritorno del professor Setrakian che, probabilmente, vedremo solo alla fine della stagione.

Voto Recensione di The Strain 4x04, New Horizons - Recensione


6

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