Recensione

The Sims Island Stories

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a cura di Alex90

Dopo i discreti risultati ottenuti dai primi due capitoli della miniserie “Stories”, Life e Pets, ci apprestiamo a recensire il terzo e ultimo episodio di questo filone ludico: The Sims Island Stories. Questa volta i ragazzi di Maxis e di EA hanno pensato di privarci della tradizionale routine cittadina cui ci hanno abituati nel corso di questi anni, scaraventodoci, con la “scusa”del naufragio, sui lidi poco confortevoli di un’isola deserta lasciata al suo destino. Lo stand alone, a dispetto della sua precedente incarnazione per console di qualche mese fa, propone una vera e propria trama principale spalmata in 24 capitoli. L’obiettivo principale è sostanzialmente quello di far sopravvivere i nostri Sims e portarli per mano attraverso questo paradiso incontaminato. Speriamo, a questo punto, che il gioco non faccia la stessa fine dei suoi personaggi: far naufragio.

Sims, mio caro SimsCome avrete sicuramente intuito, il vero punto di forza e di innovazione di questo The Sims : Island Stories è rappresentato dall’introduzione del plot narrativo, oramai un immancabile tassello del puzzle dello “spaccato Simsiano” Series. Questa modalità, denominata nel gioco Naufragio Solitario, è accompagnata dal classico tutorial e da un’altra modalità di gioco, Isola Wanmani, che ricalca appieno il tipico spirito libertino che da sempre contraddistingue la serie, permettendo al giocatore di scegliersi un lotto d’appartenenza e ivi tirarci su la famiglia Sims, senza l’onere di attenersi a un cammino già tracciato da altri. Naturalmente, il tutto reso con le dovute modifiche che gli scenari impongono, parodiando in versione rudimentale il consueto mobilio sfoggiato da una tradizionale casa di The Sims 2. Ma, al fine di essere il più chiari possibile, esemplificheremo la valutazione, focalizzando l’attenzione sulla sola modalità Avventura. Innanzitutto, ci spetterà la scelta, pressoché ininfluente, del personaggio da impersonare e pochi minuti basteranno anche per rendersi conto della magistrale facilità d’azione e libertà di movimento. Una caratteristica quasi insita nel software stesso. Nel corso dell’avventura il nostro alter ego dovrà prestarsi al raggiungimento di alcuni obiettivi, indispensabili per andare avanti nella storia, e se pensavate di sfruttare l’occasione per godervi un po’ di relax, rimarrete certamente delusi dato che anche qui ci sarà del lavoro da fare, e l’obbligo di intraprendere una carriera “isolana”. Il cibo e la legna rappresenteranno le risorse primarie per la sopravvivenza. Se per il cibo non c’è bisogno nemmeno di specificare il motivo di questa necessità, con i materiali lavorati, sarà possibile, attraverso il menù baratta, convertire i punti acquisiti col duro lavoro in oggetti e strumenti utili per edulcorare, in qualche modo, la permanenza su quest’isola apparentemente deserta e riempire quei voti dovuti alla nostalgia di casa. Comprensibilmente, il fatto di attenersi ad una sceneggiatura già definita sarà inviso agli affezionati della serie, finora abituati ad avere molta più libertà nella varie location predisposte. Tuttavia, non è sostanzialmente questo che farà storcere il naso ai più, ma l’infelice utilizzo di questa che di per sé poteva rappresentare una buona novità, visto che in fin dei conti non abbiamo ritrovato nulla di particolarmente originale, ma soltanto la volontà di appigliarsi a dei cliché sin troppo abusati in questo genere. Ci riferiamo all’amicizia con le scimmie autoctone, l’adozione di un “idolo” e all’incontro con…beh già vi ho detto troppo. La lotta per la sopravvivenza, inoltre, difficilmente si dimostrerà veramente tale, visto che seppur è vero che un Sim rimane pur sempre un Sim con i suoi classici bisogni primari, la difficoltà nel riuscire a gestirli sarà pari allo zero tenuto conto che l’isola abbonderà di cibo e di materiali reperibili. Semmai, sarà la nostra voglia nell’accontentarli a rappresentare il vero problema. Volontà a parte, comunque, tutto ciò evidentemente, andrà a dare un forte scossone alla longevità, orientando il completamento dell’avventura in massimo dieci ore. E’ bene però mettere in chiaro che nonostante tutte queste “manchevolezze” falcidiano l’esperienza di gioco, The Sims Island Stories, nel suo piccolo, è un titolo abbastanza riuscito, un’avventura esotica che potrebbe regalare qualche ora di spensierato intrattenimento a coloro che ne cercano. Infatti, sebbene i developers ce la stiano mettendo proprio tutta per spremere fino all’osso il successo del brand, con il conseguente modesto appeal, esso riesce a mantenere intatto lo spirito primordiale, intriso di ironia e umorismo. A giocare un ruolo fondamentale in questa direzione, si fa certamente portavoce un consolidato gameplay, che si dimostra sempre molto adeguato ed efficace.

Si può fare di più!Lo spostamento da una parte all’altra dell’isola potrà essere direttamente effettuato sulla mappa, in modo da non perdere tempo utile e “velocizzare” l’azione. Fate attenzione, però al velocizzare volutamente virgolettato, visto che gli snervanti caricamenti praticamente andranno ad annullare i secondi guadagnati grazie a questa trovata. Dal punto di vista tecnico, assistiamo ad un piccolo miglioramento rispetto a The Sims 2, ma nulla di particolarmente rilevante. Gli scenari risultano tutto sommato gradevoli, ma è innegabile che abbiamo di fronte comunque un motore grafico stantio e logorato da tre primavere che si fanno sentire. Ancora presenti risultano, gli evidenti difetti di pathfinding dell’IA e una telecamera che fa capricci. In termini di fluidità, invece, le cose sembrano migliorate rispetto al passato; al momento le uniche sparute defaillance sono denotabili al massimo della velocità di gioco. Anche sotto l’aspetto sonoro, si rientra nella sufficienza, con musiche di sottofondo mai stucchevoli ed esagerate.

HARDWARE

Requisiti minimi:Processore: Pentium IV da 1.4 GHz o AMD equivalente RAM: 256MB Scheda Video: GeForce o Radeon con 32 MB di memoria Spazio su disco: 3 GB

Requisiti consigliati:Processore: Pentium IV da 2 GHz o AMD equivalente RAM: 1 GB Scheda Video: GeForce o Radeon con 128 MB di memoria Spazio su disco: 3 GB

MULTIPLAYER

Assente.

– E’ The Sims!

– Bella l’idea

– Finalmente fluido

– Motore grafico stantio

– Difficoltà minima

– Caricamenti snervanti

– Pathfinding IA da rivedere

6.5

Nel bel mezzo di questo freddo inverno, The Sims Island Stories ci porta un bel po’ di sole e degli scenari che riportano alla mente le famose isole caraibiche. L’avventura ludica è fortemente condizionata dal distacco dalla vita civilizzata cui il brand ci ha abituati, giocando senza troppi sotterfugi sul fattore sopravvivenza. Il problema è che spesso e volentieri si ricade in cliché che sanno di già visto e di poco originale, e in una difficoltà generale quasi elementare. A volte si finisce per chiedersi se stiamo facendo veramente i conti con una lotta per la sopravvivenza o con una bella scampagnata all’aria aperta. Ciò sicuramente scoraggerà chi cerca un’avventura impegnativa ed elaborata, avvicinando di conseguenza i più inclini ad un ritmo meno ragionato. Tirando le somme, l’idea di base è sostanzialmente affascinante e in grado di portare un po’ d’aria fresca al mondo dei Sims. Non ci resta che sperare, a questo punto, che si metta freno il prima possibile alla senescenza dell’ormai logoro motore grafico.

Voto Recensione di The Sims Island Stories - Recensione


6.5

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