Recensione

The Sims 2: Island

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a cura di Threepwood

La serie di The sims è ormai simile al virus dell’influenza. Dall’uscita del primo capitolo, quasi ogni anno si ripresenta con un espansione o con uno stand alone. I risultati sono quantomeno altalenanti, possono oscillare fra il discreto e l’ottimo. La serie non è ancora giunta al capolinea e i ragazzi Maxis hanno ancora cartucce da sparare. Oggi recensiamo The Sims 2: Island. Il titolo è tutto un programma e le aspettative erano già alte fin dalla prima visione avvenuta al GC2007. Prendete la vostra crema abbronzante e il costume migliore, perché è ora di partire per le isole tropicali.

Il naufragar m’è dolce in questo mare…La trama del gioco è scontata, difatti i nostri Sims naufragheranno su un’isola tropicale, sulla quale dovranno sopravvivere per poi tornare alla civiltà. Al semplice intreccio narrativo si aggiunge l’obiettivo di dover ritrovare i nostri compagni e, in secondo luogo, di scoprire quale altra misteriosa presenza si aggiri sull’isola, e come il mio collega Mugo (che si occupò dell’anteprima) non posso dirvi nulla di più. Non si può affermare che gli sviluppatori si siano spremuti le meningi per tessere la tela narrativa del loro nuovo capitolo di the Sims, però, visto che il potere di questo gioco risiede tutto nel gameplay, possiamo anche chiudere un occhio. Come per gli altri capitoli, prima di cominciare ci impegneremo nella creazione di un nostro personaggio e dei suoi sventurati compagni. Quindi ci preoccuperemo di delinearne i tratti somatici, l’aspetto fisico, ma anche il carattere tramite l’ausilio dei segni zodiacali e le sue capacità. Quest’ultima caratteristica sarà molto importate sull’isola, più avanti vedremo perchè. Dovremo scegliere le nostre capacità in base alla scelta di una professione: medico, ingegnere, meccanico ecc. Ognuna di queste ci darà delle attitudini in diversi settori. Scegliere di essere un ingegnere potrebbe darci capacità meccanico/logiche e quindi ci vedrà più portati verso la realizzazione di strumenti e oggetti con le poche risorse a disposizione. Fortunatamente, con il passare del tempo, saremo in grado di accrescere le nostre attitudini nei vari settori. Questo processo segue la legge secondo la quale l’uomo è in grado di adattarsi ad ogni condizione possibile, quindi i nostri sims non saranno da meno. All’inizio avremo solo pochi oggetti e altrettanti bisogni da soddisfare, ma con il passare delle ore di gioco, aumentando le nostre capacità, aumenteremo anche il numero di esigenze. Nel momento in cui saremo in grado di costruire una capanna, il nostro Sims avvertirà il bisogno di rilassarsi e di sentirsi protetto in un luogo confortevole. Ciò implica che, dalla realizzazione della capanna, deriverà il bisogno di un letto, di un tavolo, di sedie, di poltrone, lampade che, seppur rudimentali, serviranno allo scopo. I comfort non saranno tutto, visto che sentiremo anche il bisogno di avere degli indumenti puliti, la necessità di intrattenere relazioni sociali e di divertirci. Avremo quindi modo di realizzare fantocci con cui parlare, maracas con cui giocare, vestiti fatti di foglie e liane ecc. La necessità di avere contatti con altre persone avverrà trovando altri naufraghi e costruendo qualcosa con loro, anche se inizialmente non avremo i mezzi per trovarli sulle isole circostanti e quindi dovremo accontentarci di giocare e chiacchierare con gli scimpanzé presenti sull’isola. Per avvicinarci a questi potremo inizialmente nutrirle con delle banane, passando poi a conversare con loro, intrattenendole ed addirittura abbracciandole. Se riusciremo a entrare nelle grazie di questi animali, avremo in cambio la loro compagnia, il loro aiuto e anche il privilegio di dargli un nome, proprio come un animale domestico. Ovviamente vi sorgerà spontanea una domanda: con che mezzi potremo fare tutto ciò? Ebbene l’isola è piena di bacche, alberi da cocco, banani, palme, liane, sterpaglie e quant’altro utile per fornirci il legname e le risorse alimentari per soddisfare i bisogni primari e quelli extra. Le nostre giornate non saranno quindi vuote, visto che dovremo esplorare l’isola per rifornirci di questi elementi e per trovare luoghi adatti per costruire la nostra capanna. Un punto a sfavore di questo aspetto risiede nel fatto che queste provviste saranno infinite. Ma da un altro punto di vista questa scelta era obbligata. Costruire vestiti, capanne e attrezzi richiederà molto materiale e senza la continua rigenerazione delle risorse non riusciremmo mai a creare i nostri oggetti. Siccome siamo pignoli, pensiamo anche che si poteva creare un isola più grande e maggiormente esplorabile, oltre a un numero di risorse richieste minore per la creazione di singoli oggetti. Ad esempio per creare un fantoccio, possono servire 10 cespugli, 10 liane e 20 unità di legname. Se consideriamo che il nostro esilio dalla civiltà non sarà poi così breve, teoricamente nel giro di un mese verremmo assaltati dagli ambientalisti, accusati di aver distrutto un patrimonio verde del pianeta! La loro realizzazione comporterà anche lo sviluppo delle nostre abilità che aumenterà con il passare del tempo. Quindi se inizialmente saremo in grado di pescare sfruttando una semplice lancia appuntita, progredendo con il gioco arriveremo a realizzare una canna da pesca. Non solo acuiremo le nostre conoscenze tecniche, ma anche, ad esempio, il campo culinario, permettendoci di realizzare piatti più elaborati con bacche, pesci e altri frutti. Gli espedienti per sopravvivere sono veramente tanti ed esplorando le varie isole il gameplay subirà un escalation evolutiva in grado di renderlo leggermente vario e in grado di discostarsi da quello dei capitoli precedenti.

E’ dura la vita da isolano!Anche se saremo su un isola, lontani dallo stress del lavoro, dalle relazioni sociali, dalla famiglia, dai problemi economici e da tutti quei problemi legati alla vita urbana, il nostro Sims non avrà di certo vita facile. Inizialmente dovremo affrontare le difficoltà relative alla mancanza di un luogo sicuro, costringendoci quindi a darci da fare per sopravvivere e usare il nostro ingegno per poterci costruire un rifugio e realizzare le comodità necessarie per una vita decente. Dopodiché dovremo provvedere ad affrontare il problema della solitudine, poi quello della vita con gli altri naufraghi e infine affrontare i misteri dell’isola per sopravvivere e ritornare così alla vita civilizzata. Nel corso di queste vicissitudini non è detto che non si possa perdere nulla. Essendo in un panorama tropicale, le tempeste diventeranno una realtà da affrontare, il che comporterà non poche noie. Anche se la capanna sarà piccola e umile, la furia degli elementi non risparmierà di certo la sua forza su di noi. Questo implica che la nostra dimora, durante questi fenomeni atmosferici, subirà dei danni e saremo costretti a ripararla a temporale in corso per evitare di perdere quel poco che siamo riusciti a realizzare. Dovremo reagire alla follia causata dalla solitudine e subire le conseguenze delllo scorrere del tempo, visto che barba e capelli non tarderanno a crescere. Insomma scordatevi una vita tutta relax e ozio perché questo titolo vi vedrà più impegnati che negli altri capitoli.

Vita spartana…aspetto spartanoThe sims 2: Island ci dà la possibilità di vivere secondo le regole della giungla, di seguire le orme degli eroi di Lost e di risvegliare il nostro spirito di sopravvivenza. Il nostro personaggio si deteriorerà nel fisico e nell’aspetto con la crescita di barba e capelli e la vita sarà un surrogato di quella vera. Il gameplay di questo titolo è eccellente, ma tecnicamente parlando sembra che i programmatori abbiano associato la vita selvaggia all’aspetto grafico. Fin dal menù di creazione del personaggio si può notare come il titolo sia graficamente non all’altezza. La situazione non migliora quando cominciamo a giocare. Alcune telecamere ci mostrano difetti grafici, piante che scompaiono, pesci che balzano fuori dall’acqua per poi svanire nel nulla ecc. Come se non bastasse la cura dei dettagli è completamente azzerata e fra personaggio ed elementi ambientali non c’è una sola parte 3D che sia curata come si deve. La grafica appare quindi molto “squadrata”, sinceramente sembra di vedere una sorta di beta version del primo Sims. Possiamo dire che, a livello grafico, il titolo sembra inferiore persino al primo capitolo. Per quanto riguarda invece il comparto audio ed i comandi, niente da segnalare, visto che i controlli sono semplici e immediati e che l’audio è tutto sommato discreto.

– Buon vecchio The Sims…

– Giocabilità sempre ottima

– Idea interessante…

– …fin troppo buon vecchio the Sims

– Graficamente non all’altezza

-…ma non troppo

7.0

The Sims 2: Island è un prodotto figlio di una “trovata” non proprio geniale, visto e considerato che ormai fra reality show, serie tv e classici della letteratura, dovevamo aspettarci una creazione simile. Nonostante ciò il gameplay è ottimo, anche se è afflitto dalla sindrome di the Sims che ci costringe a dire che, alla lunga, può diventare ripetitivo. Evitando di considerare questo aspetto non possiamo che fare i nostri soliti complimenti a Maxis che, però, sfrutta ormai da tempo uno stile collaudato del quale si è fin troppo abusato. Parlando dell’aspetto grafico dobbiamo dire che scendiamo sotto il mediocre. Se con la classica grafica 3D non si poteva fare di più (anche se GOW dimostra il contrario), altri titoli ci hanno insegnato che un buon cel-shading può fare miracoli e in questo caso siamo sicuri che il risultato sarebbe stato ottimo. In conclusione non riteniamo questo nuovo capitolo dei Sims un buco nell’acqua, ma considerando la quantità di bei titoli in uscita, se proprio non potete farne a meno, valutate il suo acquisto solo in un secondo momento.

Voto Recensione di The Sims 2: Island - Recensione


7

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