Il Verdetto di SpazioGames
Correva l’anno 1991 quando in un floridissimo momento per le sale giochi e affini, veniva lanciato sul mercato il gioco ispirato ai Simpson che pur già spopolando, non erano ancora quel fenomeno sociale che sono poi diventati negli anni successi. Il titolo, un picchiaduro a scorrimento orizzontale, al tempo riscosse un discreto successo assieme ad altri esponenti del genere, non solo per la forte licenza, ma perché offriva un gameplay che nella sua estrema semplicità nascondeva un livello di sfida assolutamente alto.
Un diamante è per sempre
La storia alle spalle del titolo è alquanto rocambolesca e in linea con l’assurdità di tutta la serie. Intento a rubare un diamante per conto del Signor Burns, Smithers fa accidentalmente volare in aria il prezioso gioiello, che si sostituisce al ciuccio di Maggie, costringendo il tutto fare a rapirla. Come è ovvio che sia, tutta la famiglia Simpson si mobiliterà per recuperare la piccola.Su questa strampalata trama sono stati costruiti gli otto livelli che vanno a comporre l’offerta di gioco e che possono annoverare location molto famose come la taverna di Moe, Krustyland e ovviamente l’iconica centrale nucleare di Springfield. All’interno di questi livelli, utilizzando uno dei membri della famiglia Simpson, dovremo farci largo attraverso una serie di scagnozzi. L’impostazione decisamente semplice che prevede il classico tasto per il salto e quello per colpire, nasconde in realtà un fascino che ha saputo rapire un sacco di giocatori al tempo del cabinato, e che sembra essere ancora estremamente affascinante. Inoltre per cercare di restituire proprio quel feeling che con il tempo si è ragionevolmente perso, gli sviluppatori, hanno pensato bene di affiancare alla modalità libera – con crediti infiniti – altre tre modalità: una, chiamata sopravvivenza, in cui avremo un unico gettone e quindi una sola vita; la seconda che ci metterà un massimo di dieci continue da poter utilizzare per finire il gioco e infine la modalità condivisione, nella quale ci saranno quaranta gettoni che potranno essere condivisi sino a quattro giocatori. Proprio così, avete letto bene, sulla falsariga delle tartarughe Ninja, anch’esso degli inizi degli anni novanta e già disponibile sul marketplace, il gioco offre la possibilità di ospitare una partita fino a quattro giocatori contemporaneamente sulla stessa console oppure, se preferite, di sfruttare la connessione a Xbox Live per giocare contro altri fan dei Simpson sparsi per il mondo. Oltre a tutto questo, ci sarà anche la possibilità di selezionare ben tre livelli di difficoltà che andranno ad influire sulla durata della vita e sulla quantità di danno inferto dai colpi dei nemici.
Un titolo vintage
Sotto l’aspetto prettamente tecnico il titolo offre un porting uno a uno di quello che era il titolo originale. Scordatevi quindi versioni HD o remake estetici, perché trovandovi davanti la grafica pixellosa dell’inizio degli anni 90, potreste rimanere delusi. Il tutto è però confezionato molto bene e il comparto visivo, pur non impressionando più, riesce comunque a svolgere egregiamente il lavoro per cui era stato realizzato. Inoltre, la presenza di un filtro denominato “soffice” riduce leggermente i bordi rendendo meno squadrate e più sinuose le linee dei personaggi di gioco, in modo da trovare un compromesso anche con chi, i pixel, proprio non li digerisce. Anche sotto l’aspetto audio, pur presentando toni estremamente elettrici e poco armoniosi, The Simpson Arcade Game riesce perfettamente ad immergere il giocatore in quello che vede su schermo. C’è spazio anche per una piccola chicca che gli amanti dell’import e in generale del gioco non europeo, apprezzeranno in maniera particolare. Finendo il gioco infatti ci sarà la possibilità, oltre a poter scegliere da che livello iniziare, di selezionare la ROM giapponese che si differenzia per alcuni elementi da quella Americana con la quale giocheremo l’avventura la prima volta. Entrambe inoltre godo di un particolare contorno ai bordi che serve per far sembrare ancora di più lo schermo a quelli dei vecchi cabinati che si trovavano nelle buie e popolate sale giochi. Dare un giudizio su questo titolo è estremamente difficoltoso anche perché l’idea che ci siamo fatti è che il prodotto sia stato pensato più per un pubblico che aveva già apprezzato la precedente versione, piuttosto che per i giocatori più giovani. Questa conclusione è stata dettata da una serie di scelte, su tutte la non trasposizione in HD, che non si sposa minimamente con quello che altri titoli del genere hanno fatto in questa generazione, dopo essere stati riesumati sul mercato del digital delivery. Fattore positivo o negativo? questo non spetta a noi dirlo, ma varia in base ai gusti del giocatore, quel che è inopinabile è il divertimento che il gioco, a distanza di più di vent’anni, riesce ancora ad esprimere, e forse, in fin dei conti, questo è quello che conta davvero.
– Un grande titolo del passato che torna in tutto il suo splendore
– Impegnativo al punto giusto
– La rom giapponese è un valore aggiunto
– Molto molto breve
– Il fatto che non sia in 3D potrà infastidire qualcuno
– 800 punti sono eccessivi
7.0
The Simpson Arcade Game è un’operazione nostalgia perfettamente riuscita che mira più a soddisfare gli amanti che già avevano apprezzato l’originale, riproponendole pari pari, che le nuove generazioni abituate all’alta definizione. Ad ogni modo, se siete fan degli omini gialli e avete 800 punti da spendere, questo è un titolo che saprà intrattenervi, e anche molto bene.