Recensione

The Ship: Murder Party

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a cura di umbojami

Provare a produrre qualche cosa di nuovo e valido non è certamente una cosa semplice. Valve ha rischiato creando lo Steam, programma scaricabile gratuitamente con il quale mette a disposizione a differenti prezzi contenuti per lo più videoludici, riscontrando nei primi periodi forti critiche e pochissimi successi. Ora, però, questo servizio e la costanza dimostrata nel supportarlo iniziano a dare i loro frutti, un esempio è proprio The Ship: Murder Party, l’oggetto di questa recensione; titolo che difficilmente avrebbe avuto una larga diffusione nei negozi specializzati e nei centri commerciali, tanto che questa formula di vendita in Europa è stata scelta per la sola Inghilterra al momento, ma che merita assolutamente di essere preso in considerazione.

Sparatutto? No, Spara-pochissimoIl gioco è sostanzialmente una sfida all’ultimo sangue godibile principalmente online contro altri esseri umani, lasciando alle sfide con i bot un ruolo marginale di training ed allenamento. L’atmosfera e la storia sono molto particolari per un FPS, saliremo su delle navi da crociera degli anni ’30 nelle quali dovremo cercare di uccidere gli avversari che mano a mano ci verranno assegnati.La cosa davvero molto particolare è che a dispetto di quanto siamo soliti fare non ci sarà spazio per grandi sparatorie: all’inizio di ogni incontro infatti, ci verrà mostrata una sagoma oscurata del nostro obbiettivo con la sua posizione. Seguendone le tracce ed i movimenti riusciremo ad individuarlo, a quel punto dovremo porre molta attenzione poiché l’omicidio dovrà avvenire senza essere visti, pena alcuni minuti passati in gattabuia senza poter partecipare al gioco. Ovviamente questo meccanismo vale per tutti, voi compresi, così da creare un cerchio in cui preda e cacciatore sono la stessa cosa, spesso il luogo giusto per uccidere è anche quello ottimale per essere a propria volta eliminati. Anche l’esplorazione riveste un ruolo importante visto che le armi del delitto, dalla classica pistola ad oggetti più evocativi come rasoi, candelabri ed oggetti da lavoro, andranno cercati nelle cabine e nelle sale presenti sull’imbarcazione. Fondamentale è inoltre scoprire e memorizzare, per quanto possibile, quali opportunità e luoghi utili ai nostri fini ogni mappa presenta: per una più rapida ed efficace ricerca ogni giocatore disporrà di una cartina nella quale sono indicate le diverse locazioni, fondamentale dato che la pianificazione di ogni movimento è più che una semplice finezza nell’economia del risultato.Ad arricchire la profondità ci pensa la necessità di espletare le più disparate funzioni fisiche: dovremo mangiare, bere, comunicare con altri individui e lavarci, così da non permettere a nessuno di intraprendere infinite sessioni di camping nei luoghi più ricchi di telecamere, piccola licenza storica che i programmatori si sono presi, e sorveglianti. Doversi muovere però vuole anche dire doverlo fare in modo intelligente, per riposare o pulirsi ad esempio sarà meglio attendere che le stanze con dei giacigli e i bagni siano occupati da qualche NPC.È stato poi inserito un sistema economico, piuttosto pretestuoso, che in base ai nostri successi ci ripagherà con del denaro prelevabile dai bancomat (altra divagazione temporale) ed utilizzabile per comprare cibo ed usufruire di altri servizi legati ai parametri vitali di cui sopra. Ogni omicidio verrà “pagato” in modo differente secondo alcuni parametri che generalmente tendono a valorizzare le morti meno scontate, premiando l’inventiva e l’uso di quanto l’ambiente circostante offre.Le modalità non sono moltissime ma riescono comunque a soddisfare ogni esigenza. Il classico Deathmatch sarà sempre pronto a regalare qualche emozione rapida e senza troppi pensieri mentre la sua variante Eliminazione non permette il re-spawn dei caduti così da far trionfare l’ultimo sopravvissuto sull’imbarcazione. In Caccia a prevalere sarà colui che al termine del tempo riuscirà ad aver accumulato la maggior quantità di denaro possibile mentre Sfida è un 1 vs 1 che non convince per l’eccessiva lentezza e per i tempi morti.I controlli, comunque impostabili a piacimento, sono piuttosto semplici dato che i movimenti sono affidati al classico sistema WASD, l’uso di armi ed oggetti contundenti al mouse e i vari menù a pochi altri tasti della keyboard. La longevità è piuttosto buona, non vi stancherete presto grazie alle molte ambientazioni navali pensate e alle molte possibilità che ciascuna di esse offre; rimane il rammarico per la parte in singolo, davvero povera all’inverosimile e assolutamente non godibile appena si diventa un minimo pratici, causa dei bot gestiti da una IA scarsa.

Half Life 2? Purtroppo noIl motore grafico utilizzato da The Ship è il medesimo introdotto dal capolavoro Valve. Questa versione ne esce però sensibilmente ridimensionata in quanto a qualità: i modelli dei personaggi non contano un gran numero di poligoni (a differenza delle ambientazioni che sono invece ben modellate) e le texture hanno un livello di dettaglio davvero minimo e poco convincente, con i soli effetti luce ed i riflessi fatti con dovizia. La fisica è del tutto assente, ogni personaggio ed oggetto si muove con animazioni pre calcolate e poco credibili.Il sonoro è invece buono, le musiche sono molto adatte agli anni ’30 grazie all’uso di un onnipresente pianoforte ed anche gli effetti convincono per varietà e campionatura.

HARDWARE

Minimi: CPU 1,8 GHz, 512 MB RAM, Scheda 3D 64 MB di VRAM dedicata.Consigliati: CPU 2,8 GHz, 1 GB RAM, Scheda 3D 128 MB di VRAM dedicata.

MULTIPLAYER

Da 1 a 8 giocatori via Internet e LAN, si consiglia una connessione ADSL.

– Innovativo

– Sonoro ben fatto

– Multiplayer splendido…

– …single player pessimo

– Grafica migliorabile

– Potrebbe non piacere a tutti

7.0

Senza risultare un capolavoro meritevole di essere ricordato per l’eternità, The Ship: Murder Party è certamente un prodotto valido, capace di innovare e proporre un gameplay di sicuro impatto in cui più che la forza bruta conta la capacità di creare le situazioni migliori per compiere il delitto. Elementi come la necessità di tener sotto controllo le funzioni vitali e quella di uccidere nel modo più “stiloso” possibile garantiscono ulteriore profondità. I punti dolenti risiedono in una grafica non sufficientemente dettagliata e in una modalità single player quasi inesistente. Da tenere in serie considerazione, anche considerato il prezzo attorno ai 25 euro.

Voto Recensione di The Ship: Murder Party - Recensione


7

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