The Settlers - La Nascita di un Impero
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a cura di SAH
Per creare un impero ci vogliono numerosi anni di duro lavoro, il raggiungimento dell’apice della propria carriera avviene solo dopo tentativi andati male e sforzi a profusione. Lo sanno bene i Blue Byte che nel 1993 lanciarono sul mercato una serie che restò poi marchiata a fuoco nel loro futuro: The Settlers. L’idea di base era quella di realizzare un gioco di strategia in tempo reale nel quale l’utente avesse il compito di controllare e far prosperare una colonia. Il sistema evolutivo richiedeva numerosi passaggi e saltandone uno si rischiava di mandare a monte decine di ore di gioco. Nonostante l’elevata difficoltà negli anni si susseguirono ben altri quattro capitoli della serie (con tanto di remake del secondo capitolo) fino a “La nascita di un Impero”, oggetto della nostra recensione.
Roma non è stata costruita in un giornoThe Settlers non può essere semplicemente etichetatto come RTS ( real time strategy), poiché è molto di più. Potremmo brevemente definirlo “un simulatore di evoluzione di un borgo medievale”. Il giocatore viene investito della carica di Re che disporrà di una serie di preziosi collaboratori pronti ad aiutare nel tentativo di far prosperare al meglio il regno. A differenza di titoli bellici come la serie Age of Empires ma anche Medieval, le guerre passano in secondo piano e il gioco si focalizza soprattutto su ciò che avviene all’interno del regno. Rispetto al passato, per rendere il titolo più appetibile anche ai giocatori meno pazienti, sono stati eliminati numerosi passaggi intermedi e ciononostante non sarà sufficiente costruire, ad esempio, una riserva di caccia per garantire a tutta la città il cibo necessario. Proprio come avviene nella realtà la carne deve essere prima lavorata presso un mattatoio e solo quando essa è definitivamente pronta potrà essere resa disponibile per il fabbisogno del popolo. Lo stesso discorso vale per il legname e per le cave di pietra. L’introduzione della variabile temporale (mattina, pomeriggio, sera, notte) ha permesso agli sviluppatori di lavorare su un altro aspetto molto interessante: ogni singolo Settler, infatti, disporrà di un proprio planning giornaliero, pertanto dedicherà un tot di ore al lavoro per poi passare a rifocillarsi ed infine tornare tutto contento a casa. Il compito di ogni buon sovrano è fare in modo che l’economia sia sempre bilanciata, stabilendo i prezzi delle materie prime (che sono ben diciotto) e le onerose imposte. Le tasse non vengono riscosse in maniera automatica, bensì, durante il giorno, un esattore farà visita alle varie case per riscuotere i giusti tributi. Quando tuttavia i Settlers cominceranno a nutrire del malcontento si rifiuteranno di pagare il dovuto e nel peggiore dei casi potranno dimostrare il proprio disappunto scendendo a protestare pubblicamente in piazza. In questo caso sarà necessario correre ai ripari intensificando la produzione e migliorando le strutture già esistenti in modo da fornire una maggiore distribuzione, oppure rivolgendosi al commercio con l’esterno. Per commerciare sarà necessario essere in buoni rapporti con i paesi vicini e quindi si dimostrerà di vitale importanza tessere una rete diplomatica adeguata istruendo i nostri più fidati servitori a tal fine. Proprio come avviene nella realtà ad ogni causa equivale un effetto, inizialmente il giocatore viene messo in condizione di lavorare su un ingranaggio perfetto che però lentamente comincerà a scricchiolare per i più svariati motivi.
Per l’onore e la gloriaQuando i problemi di ordine pubblico saranno ormai un lontano ricordo, non tarderanno ad arrivare nuovi imprevisti dall’esterno. Inizialmente si tratterà di semplici banditi che effettueranno delle rapide sortite in cerca di bottino per poi scappare al proprio accampamento. Procedendo nella modalità campagna, il pericolo si farà sempre più rilevante, soprattutto quando anche i paesi vicini guarderanno a voi con fare minaccioso. Prima di ogni missione sarà fondamentale scegliere un cavaliere che si affiancherà al giocatore nel corso di tutta la partita, intervenendo in maniera quasi sempre puntuale con consigli. Saranno disponibili un totale di sei cavalieri, ognuno disporrà di due abilità, una attiva e una passiva (permanente fin tanto che il personaggio sarà presente sulla mappa). L’esplorazione avviene nel modo più classico degli RTS, una fitta nebbia avvolge le aree di gioco non ancora visitate e sarà necessario guidare il proprio cavaliere all’esplorazione per scoprire nuovi giacimenti o zone limitrofe dove poter fondare una “succursale” del proprio regno. I terreni neutrali per poter essere dichiarati annessi dovranno prima essere occupati con la costruzione di un avamposto e successivamente di un castello. Terminati i lavori il giocatore potrà disporre del nuovo terreno e dovrà tenere in considerazione se possa essere più vantaggioso costruire una caserma sempre pronta ad affiancarsi alla milizia oppure puntare più sul fattore economico.Una struttura così articolata promette oltre venti ore di gioco per quanto riguarda la modalità campagna mentre nella modalità libera non esiste alcun vero limite alla propria creatività di sovrano. Tuttavia il difetto storico che si porta dietro la serie non è stato ancora superato: la più piccola dimenticanza viene punita, e non sempre il proprio cavaliere sarà pronto ad evidenziare la lacuna del giocatore. I Settlers non sono cittadini troppo pazienti e non tarderanno a mostrare il proprio disappunto. Nel tentativo di porre rimedio ad un errore si apre inevitabilmente un’altra falla e così via fino a trasformare il proprio ridente borgo feudale in una città in rivolta. Sorvolando su un comparto tecnico appena discreto, con un motore grafico di buona fattura ma che si dimostra sofferente su qualsiasi PC che non sia di livello medio/alto e nella gestione dello zoom, con personaggi troppo poco definiti e ambientazioni troppo simili tra loro, la longevità viene minata da un’eccessiva ripetività d’azione. Le tipologie di gioco sono essenzialmente due: il raggiungimento di un certo livello di benessere e la conquista di un determinato territorio. Troppo poco se consideriamo quanto espresso fin’ora dalla concorrenza. La modalità multiplayer si dimostra estremamente debole, l’idea di base è competere con i colossi del settore ma la sua eccessiva lentezza generale avvicina una sessione di gioco più agli scacchi che ad un videogioco: una mossa sbagliata e inevitabilmente l’intera partita è compromessa.
HARDWARE
Requisiti minimi:• Windows XP SP2, Windows XP (64-bit), Windows Vista, Windows Vista (64-bit)• DirectX 9.0c (giugno 2007)• Processore Pentium 4 2.0 GHz o Athlon XP 2000 o superiori• 512 MB di RAM• Scheda video da 128 MB compatibile con DirectX 9.0c con supporto vertex shader 1.1 e pixel shader 1.3 2 GB di spazio libero su disco
Requisiti Consigliati:
• Windows XP SP 2, Windows XP (64-bit), Windows Vista, Windows Vista (64-bit)• DirectX 9.0c (giugno 2007)• Processore Pentium 4 3.0 GHz o Athlon 64 3400 o superiori• 1 GB di RAM• Scheda video da 256 MB compatibile con DirectX 9.0c con supporto shader 2.0• 2 GB di spazio libero su disco
– struttura di gioco solida
– numerosi parametri da controllare
– campagna principale lunga..
– ma troppo ripetitiva
– a tratti frustrante
7.0
E’ impossibile negare che The Settlers – La nascita di un Impero non sia un’evoluzione dei titoli precedenti della serie, tuttavia le novità evidenziate non sono così rilevanti e in termini di gameplay il titolo resta ancorato al suo neanche troppo recente passato. The Settlers è un titolo che farà la gioia degli strateghi e dei perfezionisti, difficilmente il giocatore medio troverà gli stimoli per continuare a giocare, una volta superata metà della campagna principale, a causa dell’elevato tasso di difficoltà generale e di una notevole ripetività nelle meccaniche di gioco.
Voto Recensione di The Settlers - La Nascita di un Impero - Recensione
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