Recensione

The Movies

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a cura di Raiden

“Dicono che lo show business sia il gioco più duro del mondo. Negli anni Venti il pubblico venne colto dalla febbre per il cinematografo e in breve tempo spuntò una generazione di aspiranti, estasiati dalle star e con la testa piena di sogni di celluloide. Alcuni proprio non erano adatti alla vita sotto i riflettori, ma si trovavano a loro agio dietro le quinte. Erano i veri artefici, i veri creatori della città del cinema: erano i proprietari degli studi cinematografici, un manipolo di produttori che plasmarono il cinema come lo conosciamo oggi. E per nessuno di loro è stato facile, perché più ti avvicini alla vetta, maggiore pressione devi sopportare per non perdere la presa… Credi di avere le capacità per gestire una casa di produzione tutta tua?”

A Peter Molyneux piacciono i gestionali atipici. Basta dare un’occhiata ai titoli pubblicati dal genio britannico per capire come questa affermazione risulti vera. Populous, Theme Hospital, Black & White e Dungeon Keeper, giusto per citarne alcuni, rivelano un lato di Moulyneux che fugge dalle logiche convenzionali per andare a toccare tematiche originali sia nella loro essenza, sia nell’approccio con cui vengono trattate. Non il solito titolo in puro stile “Tycoon” preso e riproposto con lo stampino ad uso e consumo dei soli adepti del genere, ma progetti sempre originali, spesso pregni di quel sottile humor nero che da sempre accompagna le sue produzioni e che, dati alla mano, accolgono anche il favore del pubblico. Un’impostazione contagiosa, oltretutto, se è vero che Demis Hassabis uno dei suoi allievi nell’allora gloriosa Bullfrog, dopo aver lasciato la corte di Molyneux ha fondato la sua Elisir Studios per creare due manageriali atipici del calibro di Republic (forse anche troppo rivoluzionario) ed Evil Genius.E questa volta le attenzioni di Peter si sono rivolte al mondo del cinema, quell’universo di celluloide che ha sempre affascinato il game designer fin dall’infanzia. The Movies è il suo omaggio a questo universo dorato, così seducente e così complesso, come potremo apprendere dopo qualche ora con questo tutt’altro che facile e realistico titolo. Tutto il cinema sul nostro schermo, quindi. Gioie e dolori di produttori, registi e attori riprodotti con dovizia di particolari in un titolo complesso per i suoi intrecci ma non per questo impossibile da padroneggiare. Il voler riprodurre le interazioni tra produzione, regia, realizzazione e business legati al mondo Hollywoodiano non è impresa da poco e Lionhead non ha certo preso sottogamba il compito. Nei tre anni di sviluppo di The Movies il team londinese ha appreso i concetti che muovono un universo in continuo sviluppo.Attenzione, però, The Movies non è un titolo “serio”. Per quanto interazioni tra attori, registi e quant’altro sia calcolato in modo quantomeno veritiero e coerente, questo atipico gestionale è adeguatamente condito con quella leggerezza che rende piacevoli le azioni e le decisioni. Scopo del gioco è quello di costruire e gestire i più importanti studi cinematografici, partendo dagli albori del cinema, fino ai suoi possibili sviluppi futuri. Le basi del gioco verranno illustrate dalla solita voce fuori campo che ci guiderà nei primi istanti di carriera, riuscendo a spiegare adeguatamente tutte le più importanti nozioni di base senza essere mai invadente ma, al contrario, riuscendo ad accompagnare il giocatore finchè questi riuscirà a muoversi autonomamente, senza più bisogno di alcun supporto. Si partirà quindi dalla costruzione della scuola di recitazione, per mezzo della quale sarà possibile assumere registi, attori e comparse, e dalla trasposizione su pellicola dei primi copioni che saranno “regalati” alla nostra casa cinematografica.

La vita del produttore non è tutta rose e fiori…Ben presto però tutto il peso della produzione, compresa anche la sua parte creativa, ricadrà interamente sulle nostre spalle, costringendoci a far ricorso a tutte le strutture necessarie per supportare adeguatamente il normale fabbisogno. Ecco quindi gli studi di sceneggiatura, quelli che avranno il compito di distribuire e vendere i nostri film o copioni, altri ancora che si dovranno occupare di sviluppare le nuove tecnologie che permetteranno alla nostra industria di progredire nel tempo e di concorrere ad armi pari assieme a tutti gli altri studios cinematografici con cui dovremo confrontarci. Non mancherà molto, infatti, prima che gli Academy del caso indichino una sorta di premio Oscar a cui dovremo puntare per imporre le nostre produzioni o, quel che è meglio, le star che coltiveremo in casa. La vittoria dei premi della critica, oltre che accrescere la fama della nostra casa di produzione e attirare quindi nuove potenziali star, daranno in premio al giocatore anche particolari bonus, alcuni dei quali, per esempio, permetteranno una maggiore velocità nello sviluppo di nuove tecnologie o faranno si che per un intero anno le nostre stelle non cadano nei vizi tipici delle star: il consumo smodato di alcol e cibo, infatti, saranno due autentiche piaghe a cui dovremo far fronte opportunamente per non vedere vanificati i nostri sforzi in fase di produzione. Per ovviare al problema, oltre che una corretta gestione dei nostri enfant prodige, potremo ricorrere ad una specifica struttura disintossicante che si prenderà cura delle nostre star affette da bulimia o alcolismo.Già, le star. Forse l’elemento più innovativo e curato di tutta la produzione Lionhead. Offrire loro i migliori lavori, dotarle di tutti i comfort possibili e immaginabili, mettere al loro fianco un entourage che le faccia sentire importanti. Cosa non fare per i nostri cari e indispensabili attori? Coccolarli, viziarli e fare qualsiasi cosa per accrescere la loro importanza e, di conseguenza, il loro valore sul mercato (addirittura avremo anche la possibilità di pagare loro dei lifting o delle “cure di silicone” ) , facendo in modo, al contempo, che ogni loro nuovo film diventi un’attrattiva sicura per il pubblico, aumentando di conseguenza gli incassi al botteghino. Ma un film non deve essere solo diretto e interpretato a dovere per essere un successo. Anche la sceneggiatura e la post produzione sono elementi fondamentali per la buona riuscita di un lungometraggio.

E la regia?Ed è a questo punto che The Movies assume connotazioni che vanno ben al di là di un semplice gioco gestionale, proponendo una versione ludica di un normale programma di montaggio video. Tutti i film potranno essere quindi personalizzati scegliendo le situazioni in cui si muoveranno i personaggi, decidendo anche elementari movimenti di macchina per effettuare riprese personalizzate. E’ possibile, addirittura, doppiare i protagonisti con le nostre voci ed è possibile dotare la nostra produzione della soundtrack che più ci aggrada. E il tutto con una certa semplicità. I controlli potrebbero apparire complessi e, in effetti, lo sono, poichè sono presenti molte inquadrature, tante scene disponibili e una miriade di effetti di ripresa, di impostazioni delle telecamere e quant’altro, ma sarà impresa facile riuscire a prendere dimestichezza con i comandi e padroneggiarli alla perfezione nel giro di poco tempo, diventando dei veri e propri maestri in men che non si dica, da fare invidia a Tarantino, Allen, Spielberg e, perchè no, persino al Sommo Stanley Kubrick! (si fa per scherzare eh!) Non solo. Una volta girato il film secondo le nostre direttive, potremo anche decidere gli effetti di post produzione, utilizzando dissolvenze, filtri particolari (non moltissimi quelli disponibili a dirla tutta) o altri espedienti del mestiere per rendere la nostra creazione un vero gioiello da proporre al pubblico. Ogni nostra produzione, poi, sarà ovviamente passata al vaglio della critica che ne giudicherà il valore in base a criteri prefissati come l’interazione tra le star, la tecnologia utilizzata per la realizzazione del film, la qualità degli scenari e della sceneggiatura e via discorrendo. Ci renderemo conto di quanto potrà essere facile essere entusiasti del proprio film, ma, allo stesso tempo , quanto arduo possa essere il compito di far risultare la nostra opera gradevole anche al pubblico e alla critica del settore che spesso ci stroncherà in malo modo.Ovviamente le critiche mosse al nostro film saranno importantissime per l’andamento dello stesso al botteghino e di conseguenza per l’afflusso di denaro contante nelle nostre casse da reinvestire in successive produzioni cinematografiche. The Movies si lascia apprezzare anche per la sua pratica interfaccia di gioco grazie alla quale sarà semplice muoversi all’interno dei nostri studios e gestire praticamente ogni singolo aspetto della produzione e della gestione economica con il semplice utilizzo del mouse. L’unica accusa che forse si può muovere a The Movies è quella, in alcuni frangenti, di non facilitare l’esecuzione di alcuni aspetti secondari (come l’assunzione dei manovali, ad esempio), che permetterebbero al giocatore di concentrarsi con un maggiore profitto sugli aspetti più ludici e produttivi del proprio operato. Il profilo tecnico dell’opera Lionhead mostra una realizzazione grafica di tutto rispetto, in special modo per un titolo gestionale. Personaggi, ambienti di gioco, set e quant’altro sono rappresentati sullo schermo con dovizia di particolari e con varie possibilità di zoom per seguire in prima persona le fasi di lavorazione dei nostri film. Anche il sonoro svolge egregiamente il suo ruolo, con musichette a tema e simpatiche voci di sottofondo (davvero esilaranti le battute del DJ della radio) che allieteranno le ore di gioco che The Movies riuscirà a regalare. In ultima analisi è doveroso sottolineare come il gioco creato da Molyneux trovi una naturale estensione nella grande rete, considerata la possibilità offerta al giocatore di poter riversare sul sito ufficiale di The Movies la propria opera, sottoponendola alla feroce critica degli altri membri della community. Considerando queste caratteristiche l’elemento longevità arriva (e qui è proprio il caso di dirlo) alle tanto agognate cinque stelle.

Una chicca…Lionhead ci ha proprio viziato con questo gran bel giocone, e lo dimostra, tra le altre cose, offrendoci la modalità Starmaker, accessibile anche fuori dal gioco (apparirà un’icona sul vostro desktop). Si tratta di un programma “ausiliario” del gioco, un editor appositamente creato per dar vita ad attori completamente personalizzabili a nostro piacimento. Ci sono molte caratteristiche da modificare per quanto riguarda gli attributi fisici, tanto da non far invidia ad un editor più “noto” come potrebbe essere quello di The Sims 2. Grazie allo Starmaker ognuno di noi potrà creare attori maschi e femmine, grassi o snelli, brutti o affascinanti. Insomma il giocatore potrà decidere quali attori utilizzare e nel caso in cui quelli forniti di base dal gioco stesso non dovessero essere adatti per il film che vorremmo girare, allora si potrà ricorrere a questo prezioso editor.

Tutto in uno!Certo, The Movies potrebbe essere il titolo perfetto per chi ama fare del cinema ma il gioco viene presentato a tutti gli effetti come un gestionale. L’aspetto gestionale è davvero ben realizzato ma, diciamoci la verità, il gioco merita un voto alto, ma la ragione di così alta valutazione è da ricercarsi principalmente nella modalità che il titolo “spaccia” per secondaria. La lavorazione avanzata e la post produzione infatti ci consentono di montare i video (in sostanza potremo fare un film completo, anche di due o tre ore se ci aggrada e poi salvarlo come un filmato da visualizzare con Windows Media Player o altri lettori) e queste modalità accontentano la stragrande maggioranza dei giocatori che vogliano improvvisarsi registi. Da sola questa funzionalità potrebbe anche costituire un gioco completo a sè stante. Tuttavia, come già accennato, il titolo oggetto della recensione si presenta al pubblico non come un “simulatore di regia” o chedirsivoglia, bensì come un gestionale. La parte gestionale per quanto entusiasmante e divertente possa essere, dà l’impressione che spesso risulti inevitabile dedicarsi al montaggio dei film veri e propri piuttosto che continuare a gestire la nostra “Hollywood in miniatura”. L’obiettivo principale di Lionhead era forse quello di proporre ai videogiocatori un “ibrido”, una via di mezzo tra una simulazione e un gestionale, un titolo alternativo, fuori dagli schemi, che potesse offrire la giusta dose di divertimento in un mix davvero intrigante. Alla fine è proprio così, e l’obiettivo è pienamente raggiunto, ma, ed è un parere soprattutto personale, se il gioco merita di essere acquistato (e lo merita, fidatevi) è soprattutto per la modalità della post produzione e molti tralasceranno la fase del gioco vera e propria per dedicarsi al montaggio dei film. Sovente mi sono ritrovato a tralasciare la gestione del set e dell’assunzione di attori e registi, cimentandomi nella creazione di veri e propri cortometraggi da far visionare poi ad amici e parenti con grande orgoglio, fiero di aver dato vita, nel mio piccolo, ad un film “virtuale” senza aver speso somme che facciano girare la testa nel tentativo di soddisfare le pantagrueliche richieste del cachet degli attori in carne ed ossa.

HARDWARE

Sistema operativo Microsoft(R) Windows(R) 98SE/ME/2000/XP– Processore Pentium(R) III o Athlon(TM) a 800MHz o superiore– 256 MB di RAM– Unità DVD-ROM e relativi driver aggiornati– 2.4 GB di spazio su disco (oltre a 500 MB per il file di scambio di Windows(R))– Scheda audio a 16-bit compatibile al 100% con DirectX® 9.0c e relativi driver aggiornati– Mouse e tastiera compatibili al 100% con Windows® 98SE/ME/2000/XP e driver aggiornati– DirectX(R) 9.0c (incluso)– Risoluzione schermo 800×600– Scheda video acceleratrice da 32 MB di memoria compatibile al 100% con DirectX(R) 9.0c e supporto hardware per T&L

SCHEDE VIDEO SUPPORTATE:ATI(TM) serie Radeon(R) (7000 o superiore).7000, 7200, 750085009000, 9200, 9250, 9550, 9600, 9700, 9800x300, x600, x700, x800, x850

NVIDIA(R) serie GeForce(R) (GeForce 3 o superiore).GeForce 3, 3 TiGeForce 4, MX, TiGeForce FX 5200, 5600, 5700, 5800, 5900, PCX 5300, 5750, 5950GeForce 6200, 6600, 6800

MULTIPLAYER

Non è disponibile la modalità multiplayer

– Grafica sopra la media per un gestionale

– Stupende le modalità “lavorazione avanzata” e “post produzione”

– Ore e ore di divertimento

– Alla lunga, potreste finire per snobbare la modalità gestionale

8.5

Tanto di cappello per Molyneaux e per tutto il team di sviluppo di Lionhead Studios, sempre pronti a stupirci con titoli alternativi, originali, innovativi, rivoluzionari.

The Movies è un bel gestionale che trova i suoi punti di forza nella carica di ironia, nell’originalità dei temi trattati e nella realizzazione tecnica complessiva, davvero soddisfacente. Se proprio volessimo essere pignoli, verrebbe da dire che le modalità “post produzione” e “lavorazione avanzata”, per mezzo delle quali è possibile montare veri e propri film con tanto di attori principali, attori secondari e comparse, sembrerebbero “sopra le righe”. Dunque la “colpa” di Lionhead potrebbe essere quella di essere riuscita ad implementare la parte del gioco relativa al montaggio talmente bene quasi da sovrastare il gioco vero e proprio, ovvero la parte puramente gestionale. Un titolo atipico, nel suo genere, nel complesso soddisfacente e squisitamente innovativo e divertente.

Voto Recensione di The Movies - Recensione


8.5

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