The Legend of Zelda: Ocarina of Time
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a cura di Onilink
L’anno prossimo (il 2008, per chi leggerà questa recensione tra più di 9 mesi) sarà il decennale di un gioco che ha cambiato il modo di intendere le avventure. In un’epoca dove il 2D gradualmente moriva per lasciar posto alla grafica tridimensionale, molte tipologie di giochi cercavano la propria strada tra poligoni e textures con risultati non sempre appaganti.Un primo modo di intendere il tridimensionale era quello di adattare la grafica, ma non i meccanismi, alle nuove tecnologie: Crash Bandcoot era uno splendido esempio di questa filosofia.Poi arrivò Super Mario 64, questa volta la tridimensionalità si rifletteva anche nel movimento del personaggio, non più vincolato a binari, ma libero di spaziare per i vari mondi.La rivoluzione software non era però completa nel Natale 1998 venne immesso sul mercato (in uscita quasi mondiale) un gioco che avrebbe cambiato il modo di intendere le avventure e che sarebbe diventato un dio nell’olimpo nei videogames… o meglio, una leggenda!
La leggenda cominciaLa nostra storia inizia in una terra lontana, in un villaggio situato in un boschetto, nascosto ai più.In questo luogo vivevano i Kokiri che somigliavano a dei bambini e non crescevano mai. Ognuno di loro possedeva una fatina custode. Tutti i Kokiri vivevano felici con la propria fatina, tutti tranne uno, e per questo era evitato dagli altri. Un giorno il protettore di quella tribù, un grande albero incantato (l’albero Deku), mandò una fatina, Navi, a chiamare quel bambino. Link, il suo nome, aveva fatto il primo passo per vivere una delle più belle storie mai raccontate, una storia che rimarrà nei cuori di tutti quelli che la vivranno.
Un gioco che non ha bisogno di presentazioniCredo che ogni possessore di console Nintendo, dal 64 in su, abbia provato almeno una volta nella sua vita OOT, ma questa è una recensione, quindi partiamo dal principio.Una volta selezionato il canale OOT dall’home Wii, partirà il gioco. E’ importante mettere in chiaro una cosa: l’italiano non è presente tra le lingue disponibili. Si può settare il gioco in tedesco, francese ed inglese (lasciate perdere il francese e andate per la lingua anglosassone, vi risparmierete espressioni come “Excalibur”).OOT offre tre slot di salvataggio, da personalizzare, alla scelta, con un nome che poi verrà utilizzato per identificare Link nel corso dell’avventura; dopodiché il gioco potrà avere inizio.La prima parte, ambientata nel villaggio Kokiri, è un piccolo tutorial che permetterà al giocatore di familiarizzare con i comunque intuitivi comandi: con l’analogico si muove il personaggio, i tasti C (farò riferimento al pad Nintendo 64, poi, a seconda del pad che utilizzate, traete le dovute identificazioni) servono per gli oggetti secondari e per la visuale in prima persona (con il C su) , poi abbiamo il tasto B per sferrare fendenti con la spada, ed il tasto A per le varie azioni che verranno indicate mediante l’apposita icona su schermo. Per quanto riguarda i tasti dorsali li useremo per effettuare un lock-on sul bersaglio in modo da non perderlo di vista durante la battaglia, e per proteggerci con lo scudo, utilissimo per parare i colpi avversari. Infine, quando saremo in possesso di uno speciale strumento musicale, i tasti frontali del pad serviranno per comporre melodie.Il gioco si struttura principalmente in due fasi distinte: la ricerca del dungeon e la sua successiva risoluzione. La prima parte della sequenza comprende la soluzione di quest obbligatorie (sempre varie e comunque divertenti) per l’acquisizione di oggetti speciali che garantiscano poi l’ingresso al dungeon. La sezione si svolge nell’overworld, il mondo esterno, che comprende una varietà impressionante di locazioni: andiamo per regni fluviali, per passare negli aridi deserti, boschi incantati, senza disdegnare visite ad enormi laghi.L’underworld, i sotterranei, sono dei giganteschi labirinti pieni di enigmi da risolvere: il game design dei dungeon è da applauso, e la varietà non manca. All’interno di ogni livello è nascosto un oggetto speciale, necessario per risolvere enigmi, fornire eventuale potenza d’attacco aggiuntiva ed abbattere il boss finale (nella maggior parte dei casi), boss che definire maestosi è dir poco.Ovviamente OOT non offre “solo” questo: è possibile, affrontando quest secondarie o risolvendo semplici enigmi logici per le terre di Hyrule, potenziare il proprio personaggio, con pezzi di cuore, barre di magia raddoppiate e armi segrete.
L’ocarina che artiglia la potenzaUn’idea che mi sono fatto sul rapporto tra l’episodio di Zelda e la piattaforma per il quale viene sviluppato può essere benissimo rappresentato in due parole: tech demo.Ogni capitolo della serie (eccezion fatta, per ovvii motivi, per Four Sword Adventures e Twilight Princess su Wii) riesce a sfruttare in maniera intensiva la macchina su cui gira, ed Ocarina of Time non fa eccezione. Dungeon formati da montagne di poligoni, ricoperti da textures curate (il supporto era una cartuccia, ma la qualità era elevatissima) si intervallano ad ampi spazi all’aperto, graziati da una comunque vivace presenza di elementi (ricordiamo che parlo di un Nintendo 64, non aspettatevi una Hyrule alla Twilight Princess). L’inevitabile pop-up infine si mantiene ad una distanza più che accettabile, e gli effetti speciali abbondano.Sul fronte sonoro non si può certo recriminare … musiche indimenticabili, in qualità CD, effetti sonori ben riusciti, ed un accompagnamento dinamico diventato elemento distintivo di questa splendida saga.
– Uno dei migliori giochi di due generazioni fa
– è la terza pubblicazione disponibile su Wii
– rumble non supportato
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Ocarina of Time è un capolavoro. Ocarina of Time costa 1000 Wii Point. Ocarina of Time non può mancare nella ludoteca di ogni giocatore che si rispetti. Ocarina of Time è presente nel bonus disk della “limited” di The Wind Waker. Ocarina of Time è presente nella Zelda Collection.
Con queste frasi cosa voglio dire? Se avete già il gioco, molto probabile nel caso siate fruitori di console Nintendo da diverso tempo, consiglierei di riflettere sull’acquisto, in caso contrario non perdete assolutamente l’occasione per vivere uno dei migliori capitoli di questa storica saga.
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