Recensione

The Legend of Zelda: Majora's Mask

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a cura di Mauro.Cat

The Legend of Zelda: Majora’s Mask venne lanciato nel 2000 quando ormai il Nintendo 64 era sul finire della propria carriera commerciale e già l’interesse dei giocatori era rivolto al lancio dei nuovi hardware. La cartuccia di gioco originale obbligava a possedere un’espansione di memoria da inserire nella console che, sebbene fosse utilizzata anche in altri titoli, rendeva poco appetibile l’acquisto. Nonostante queste coincidenze apparentemente poco favorevoli, Majora’s Mask vendette circa tre milioni di copie ed entrò nel cuore degli appassionati come uno degli episodi più originali, misteriosi e cupi della saga. Il titolo è dal mese di aprile disponibile su Virtual Console europea al costo di 1000 Wii Points. Tecnicamente MM riprende l’apprezzato comparto tecnico già visto in Ocarina of Time ed anche la stessa impostazione nei comandi di gioco. In questa nuova versione si avverte in parte la mancanza del pad originale del N64 ma, sia il Classic Controller, sia il GameCube Controller, offrono una valida alternativa. Procediamo ora nell’analisi di una delle migliori avventure di Link.

La dimensione ed il tempoDopo una inquietante sequenza introduttiva, che non descriviamo nel dettaglio per non rovinare troppo sorpresa ed atmosfere, Link si ritrova catapultato in un sorta di dimensione parallela. Abbandonate le canoniche terre di Hyrule, l’avventura si svolge nell’inedita terra di Termina. Sebbene a livello ambientale le differenze non siano così significative, l’atmosfera visionaria genera nel giocatore sensazioni inedite.L’originalità è data anche dalla peculiare struttura di gioco. Termina è minacciata da un corpo celeste che sta per cadere e cancellare l’intero regno. La salvezza di questo mondo è come sempre nelle mani di Link che, compiendo determinate azioni entro lo scadere di soli tre giorni e ritornando indietro nel tempo a piacimento, riuscirà ad evitare questa terribile minaccia. La meccanica di gioco risulta assai coinvolgente e, sebbene il livello di difficoltà e lo scorrere del tempo rappresentino ostacoli da non sottovalutare, dopo le prime partite comincerete a sentirvi familiari nel nuovo mondo.La cittadina di Clock Town, che rappresenta una sorta di base dell’avventura, brulica di attività e di segreti, spesso fondamentali per poter proseguire, che svelerete poco per volta. In una sorta di meccanismo ad incastro, che impone di risolvere particolari situazioni in sequenza, si prenderà confidenza con ogni singolo abitante finendo per conoscerne i movimenti in ogni momento delle tre giornate. L’ambientazione cupa e sognante lascia comunque spazio a qualche attimo di ilarità, tipico della serie, garantito da alcune caratterizzazioni particolarmente spassose.

La maschera di MajoraLa vita del villaggio non toglie troppo spazio all’esplorazione classica della serie ed ai dungeon. Sebbene questi ultimi siano inferiori in numero rispetto ad Ocarina of Time, lo scorrere del tempo li rende assai impegnativi. Ogni dungeon infatti impone di essere completato prima dello scoccare del quarto giorno in modo da garantire a Link il possesso di alcuni nuovi oggetti ed abilità. L’ultima rilevante novità è legata alle trasformazioni e all’utilizzo delle maschere. Link durante l’avventura assumerà le sembianze di alcune razze già mostrate in altre episodi della serie. Ogni trasformazione, buffa quella da Goron, è legata a caratteristiche fisiche che si riveleranno fondamentali in determinate circostanze. Alle trasformazioni si aggiungono i travestimenti legati all’utilizzo delle molte altre maschere sparse per il gioco. Majora’s Mask è un titolo molto originale che offre una meccanica di gioco complessa e ricca di spunti interessanti. Il problema maggiore del titolo è legato ad una struttura che potrebbe risultare inizialmente spiazzante e perciò poco adatta ai giocatori meno esperti. La ricerca delle maschere e l’ottimizzazione dei tempi nelle tre giornate richiedono una buone abilità manuale, oltre ad una certa pazienza. Superati gli scogli iniziali non ci si può che sorprendere di fronte alla freschezza delle idee ed all’avvolgente trama che renderà Termina la nostra seconda patria.Un comparto tecnico d’avanguardia, vero marchio di fabbrica della serie, rende il tutto come sempre molto godibile anche dopo nove anni dalla pubblicazione.In definitiva non possiamo che confermare il nostro giudizio estremamente positivo sul classico titolo lanciato ai tempi del N64. Majora’s Mask è certamente meno lineare e più oscuro di Ocarina of Time, ma rappresenta un capolavoro senza tempo che merita di essere giocato da chi non lo ha potuto apprezzare ai tempi del lancio originale.

– Atmosfera cupa e sognante

– Meccanica di gioco assai originale

– Un capolavoro senza tempo

– Si sente la mancanza del pad per N64

9.0

The Legend of Zelda: Majora’s Mask si ripresenta su Virtual Console facendo la felicità di tutti gli appassionati che lo attendevano da tempo. Il capolavoro pubblicato su Nintendo 64, grazie ad una struttura assai personale, non risente per nulla lo scorrere del tempo. Le trasformazioni, i travestimenti, la cittadina di Clock Town e l’imminente senso di disgrazia ci spingeranno a completare l’avventura sfidando l’impegnativo livello di difficoltà e la straniante struttura di gioco. Un titolo di gran classe che consigliamo senza riserve a tutti gli appassionati del genere avventuroso. Majora’s Mask è disponibile su Nintendo Wii al costo di 1000 Wii Points.

Voto Recensione di The Legend of Zelda: Majora's Mask - Recensione


9

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