Recensione

The Legend of Zelda

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a cura di Mauro.Cat

Ricordo ancora perfettamente il momento in cui aprii la confezione dorata del primo episodio della serie Zelda per Nes. Lo stupore nel vedere quella cartucciona dorata fu incredibile (all’epoca internet non era diffuso ed anche i giornali di videogiochi in Italia erano molto limitati). Era il novembre 1987 ed iniziava una grande era per i videogiochi su console. The Legend of Zelda era una sorta di nuovo mondo rispetto ai canonici videogiochi pubblicati in quegli anni. Ora, proprio mentre sto scoprendo il magnifico Phantom Hourglass per Nintendo DS, ho sentito la voglia di rigiocare a quel primo episodio che già da un po’ di tempo vive sulla Virtual Console. Il titolo, disponibile alla modica cifra di 500 Wii Points, è stato nel corso degli anni proposto anche su GBA e su GCN in una collezione ottenibile solo tramite i punti stella.

Come nasce una leggendaIl gioco in questione è un meraviglioso e riuscito mix di generi. Si combattono nemici, si affrontano sotterranei, si gestiscono inventari e si leggono mappe. Tutto è in tempo reale e ogni elemento aiuta a ricreare un mondo meraviglioso. Il giocatore è travolto dagli eventi e dal desiderio di fare e di scoprire. Ci sono mostri che liberano le chiavi o sbloccano serrature, blob che si dividono se colpiti con la spada, fate e relative fontane magiche e gli indimenticabili boomerang e l’arco, senza dimenticare i cuori che contengono l’energia. A pensarci bene la grandezza della serie di Zelda è proprio questa. Nintendo da vent’anni ci propone sempre la stessa storia arricchita da particolari e da situazioni nuove, ma tutto è sempre lì immutato geniale e semplice oggi come allora. Nel 1987 era la fantasia a coprire le lacune tecniche che rendevano poco chiari alcuni aspetti. Rigiocando oggi questo titolo lo capisco molto di più (il classico sottotesto tipico del teatro). Le creature nemiche, colorate coi loro miseri 8-bit, sono a volte le stesse che ritroviamo oggi. Allora erano tre pixel che cercavano disperatamente di assomigliare a qualcosa, oggi sono dei piccoli gioielli tecnici, ma poco è cambiato. La differenza in questo caso è data dalla magia, dall’atmosfera e dalle evocative scelte musicali.

Link, Zelda e GanonLa trama alla base della serie è incentrata su tre personaggi principali che ritornano, più o meno prepotentemente, nei singoli episodi e sul mito della Triforza. La Triforza è divisa in tre distinti valori. L’eroe Link col suo abito verde (un po’ alla Peter Pan) e le sue sembianze elfiche rappresenta il coraggio, mentre la dolce Zelda che dona il nome alla serie e che così poco appare è la saggezza. Resta un ultimo tassello, Ganon, malvagio e graficamente reinterpretato più di una volta nel corso degli anni, che da sempre racchiude il potere. La storia di questi tre protagonisti è legata da un filo sottile che fornisce la base narrativa di molti episodi della serie.Il primo episodio per Nes però forse non auspicava di poter essere il capostipite ci una così celebre saga nella storia dei videogiochi e così si presentava e si presenta come un titolo onesto e raffinato oggi come allora.Link deve recuperare i prezzi della Triforza per poter raggiungere Ganon e liberare la principessa rapita. Per far questo potrà avvalersi di una spada ed uno scudo, proseguendo nel gioco grazie ad altri oggetti divenuti abitudine per i fan della serie. Si intravedono gli Zora, la Montagna della Morte, i cimiteri e molti altri elementi che appartengono e -negli episodi a venire- sarebbero appartenuti ancora di più alla saga.Tutto poi si racchiude nel superare i dungeon, labirinti sotterranei che richiedono impegno e fatica da parte del giocatore. Il titolo è difficile e non accoglie in maniera blandacoloro che si cimentano con esso. È molto facile perdere cuori e vite e non capire come muoversi. Il problema maggiore infatti è proprio dato dalla difficoltà nel decidere come e dove muoversi. I suggerimenti per proseguire non sono molto chiari e talvolta si rischia di brancolare nel buio.Anche la componente di azione è complessa. I nemici, specie i boss di fine dungeon, non perdonano e non possono essere affrontati senza il giusto impegno. Per questo il titolo appare complesso e sognante, nonché divertente oggi come allora. Credo sia giusto prenderlo in seria considerazione visto che con cinque euro ci si porta a casa uno dei migliori prodotti mai usciti per Nes ed uno straordinario esempio di “perfezione” nella storia dei videogiochi.

– Musiche che hanno fatto storia

– Stimolante anche dopo tanti anni

– Una rivoluzione nel 1986 una certezza oggi

– A volte non è facile capire come proseguire

8.3

Questo gioco segna la nascita delle avventure di Link, Zelda e Ganon. Ci sono gli ingredienti che hanno permesso a questa serie di diventare meritatamente un punto di riferimento nella storia dei videogiochi. Il titolo risente a volte del peso degli anni, specie a causa di una struttura complessa, ma al tempo stesso regala forti emozioni al giocatore. The Legend of Zelda era ed è ancora oggi un grande titolo da avere, provare e giocare. Chi non ha mai avuto il piacere di affrontare la prima avventura di Link dovrebbe scaricarlo senza dubbio alcuno.

Voto Recensione di The Legend of Zelda - Recensione


8.3

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