Recensione

The Legend Of Zelda: A Link To The Past

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a cura di Fei

Cantami, o Musa, dell’elfo dal multiforme ingegno, che tanto vagò,che coraggioso e ardito sempre il sacro regno di Hyrule salvò:di molte creature vide città e conobbe pensieri,nell’animo suo molti dolori patì per terre e per mari,per Zelda, la Principessa, liberare e il Bene far infine trionfare.

Il ritorno della leggendaLa leggenda di Zelda è tornata, tornata in grande stile come solo una creazione di Miyamoto sa fare. Come solo sogni e arte sanno fare.The Wind Waker su Game Cube e A Link To The Past – Four Sword su Gba sono i protagonisti di questo gradito e sempre atteso ritorno.Due titoli scaturiti dal mondo della fantasia, della leggenda, delle fiabe. E in un periodo come questo sentir parlare di sogni e in essi rifugiarsi non fa affatto male.Non è un caso che ultimamente si veda un così vasto proliferare del fantasy, della ricerca di certi ideali, del sommo valore del Bene contro il Male.E questa leggenda è sempre stata così, fin dagli albori: un giovane ma intrepido elfo chiamato Link si scontra contro il Male, attraverso infinite difficoltà, contro un malvagio allo stato puro per salvare la Principessa Zelda e riportare felicità e pace su Hyrule.Una storia semplice se vogliamo, ma sono queste le storie che facevano e fanno sognare, le storie che, come dice messer Samvise, “ti restavano dentro, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo padron Frodo di capire ora, adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l’hanno fatto, andavano avanti perché loro erano aggrappati a qualcosa – Noi a cosa siamo aggrappati Sam? – C’è del buono in questo mondo padron Frodo, è giusto combattere per questo”…

Dentro la leggendaSul piccolo gioiello di casa Nintendo in una sola cartuccia ci troviamo di fronte a ben due titoli diversi, un porting e un gioco nuovo.Il primo, A Link To The Past (ALTTP), è un vero e proprio collegamento con il passato, un’avventura single-player che ha fatto la storia dei videogiochi sul 16 Bit di casa Nintendo ad inizio anni ’90.Il secondo, Four Swords (FS), è un progetto sviluppato insieme a Capcom e creato ex novo per il multiplayer del Gba.

Una volta acceso il Gba, subito all’inizio dovete creare il vostro nuovo file, tra i tre disponibili, selezionare la lingua, solo la prima volta, ed inserire il nome.C’è poi un’opzione sulla velocità dei messaggi ed una utilissima sulla luminosità dello schermo. Provandola sul Gba SP è semplicemente un qualcosa in più ma su un Gba normale è un’ottima soluzione per vedere meglio i colori in base alle condizioni di luce.A questo punto bisogna scegliere tra i due giochi e poi si può iniziare a sognare, pardon, a giocare.

The Legend Of Zelda: A Link To The PastC’era una volta un mondo selvaggio chiamato Hyrule, esso venne reso un territorio abitabile dalle Divinità della Forza, del Coraggio e della Saggezza.Le tre divinità lasciarono nascosto nella Terra d’Oro un simbolo dorato di questo potere, la Triforza.Passarono i secoli, il mito restò nei ricordi della gente ma la strada verso la Terra d’Oro venne obliata fin quando, un giorno, venne ritrovata. Numerosi avventurieri si misero alla ricerca di questo luogo e della Triforza, ma di costoro fu persa ogni traccia.Purtroppo però la via era percorsa anche in direzione opposta da molte forze malvagie e,per evitare che Hyrule cadesse nel terrore, il suo re convocò sette saggi che bloccarono il passaggio tra le due terre grazie ad un sacro sigillo.Tuttavia, anni dopo, la paura si destò nuovamente. Lo stregone Agahnim, famoso per avere bloccato un’ignota e potentissima fiamma magica, fu irretito dal Male e su Hyrule la pace tornò ad essere minacciata.Qui, durante una classica notte buia e tempestosa, inizia la vostra avventura, l’avventura di Link e la leggenda di Zelda…

A questo punto incomincia il gioco e, pur avendo già finito (e in seguito più volte rigiocato) questo titolo più di dieci anni fa, come molti, credo sia doveroso non dire nulla di più sulla trama per rispetto a tutti coloro che, per età o altro, non si sono mai cimentati in questo capolavoro.

ALTTP è un action – rpg, anzi è l’action – rpg. Non che ne sia il padre ma è indubbiamente il simbolo di questo genere fin dal 1991, anno in cui uscì su Super Famicom (la versione giapponese del nostrano Super Nintendo).Molti anni sono passati da allora ma anche oggi questo episodio di Zelda è giudicato, in modo unanime, il migliore di questo genere tra i bidimensionali.Addirittura la trama è considerata superiore anche ad Ocarina Of Time, altra immensa meraviglia di Zelda, nata per Nintendo 64 ora anche disco bonus con The Wind Waker per Cube. Inutile dire che io sottoscrivo pienamente la cosa, del resto ALTTP è uno dei migliori videogiochi di sempre ed uno dei miei preferiti, fin da quando, ragazzino delle scuole medie, lo giocai per la prima volta.Essere qui, oggi, a recensire un pezzo di storia magicamente nel presente fa un certo effetto, ma ora bando a sentimenti, excursus, ricordi e finisca questa introduzione: vediamo ALTTP da un punto di vista più tecnico.

Il vostro scopo, molto sinteticamente, è guidare Link attraverso peripezie, enigmi e nemici per riportare la pace su Hyrule.Armati di spada, scudo, boomerang, lanterna, arco e così via man mano che prosegue il gioco, dovete aggirarvi per verdi campagne, boscose foreste, enormi castelli, tenebrosi dungeon e tanti altri luoghi alla ricerca di un modo per salvare la vostra terra e per riportare la tranquillità.La grafica che caratterizza ALTTP era già nel 1991 non il massimo di quello che poteva esprimere il Super Famicom, pur essendo comunque molto buona. Sicuramente i colori sono ottimi, la mappa visualizzata con il mitico Mode 7 pure, ma sprite e sfondi sono un po’ sotto tono. Se a questo aggiungiamo che sono passati 12 anni, pur considerando di essere su un Gba, mi sento di valutare poco più di 7 tale aspetto. Pur amando io il titolo, l’obiettività deve essere la caratteristica numero uno per valutare un gioco.Il sonoro è lui, quello classico, le musiche famose, che sono da sempre state la colonna sonora di Zelda, ci sono tutte e sono ottime. I sfx sono realizzati grandiosamente, infatti in questo porting, udite udite, tutti campionamenti di Link e anche molti altri sono presi direttamente da Ocarina Of Time! Altri poi sono quelli originali, ma vi assicuro che è stato fatto davvero un gran bel lavoro.La giocabilità è stratosferica e la ritengo l’aspetto migliore del titolo, che è completamente localizzato in un ottimo italiano. Impersonare e guidare Link è veramente immediato e coinvolgente. Ricordo la prima volta che giocai… fu stupendo! Anche al giorno d’oggi è però davvero piacere rigiocare questo titolo, ricordando magicamente di correre subito verso un punto perché lì senti che c’è un tesoro. Magari non lo ricordi bene, pur sapendolo inconsciamente dentro di te, ma come per il giocatore d’esperienza così soprattutto per il novizio, ALTTP nasconde sempre segreti e tesori dietro ad ogni angolo inesplorato: è questa magia, questo sogno che ha reso A Link To The Past un videogioco immortale.Arriviamo dunque alla longevità: beh in termini pratici il gioco si può finire in 25 – 30 ore, ma per i segreti da scoprire e per il fascino insito nel titolo vi assicuro che la durata è molto, molto maggiore. Questo soprattutto perché si lascia piacevolmente rigiocare più e più volte… anche a distanza di anni!

Four SwordsNella terra di Hyrule in un lontano tempo passato, un triste giorno apparve Vaati, il terribile mago dei venti.Costui iniziò a portare distruzione e paura attraverso tutto il regno e, ad ogni suo attacco, strappava con la forza ad ogni famiglia le loro figlie più belle, portandole via con sé.Da ogni parte di Hyrule iniziarono a radunarsi eroi per distruggere Vaati e porre fine al suo regime di terrore ma, ahimè, nessuno fu in grado di fermarlo.Finché un giorno arrivò, avvolto da un alone di mistero, un solitario ragazzo che promise di sconfiggere subito il malvagio mago.Con la sola spada e tanto coraggio si incamminò verso il palazzo di Vaati.Lo sconfisse sigillandolo magicamente nella lama della sua arma, salvò le fanciulle e così terminata la missione tornò alla sua foresta e più nessuno lo vide.Il ragazzo misterioso lasciò tutti stupefatti: certamente era giovane, ma fu l’unico a riuscire nell’impresa. Si narra che, una volta nel palazzo di Vaati, egli colpì con la spada il proprio corpo dividendolo in quattro. Da queste quattro parti si generarono 4 copie identiche del ragazzo che insieme sconfissero il mago malvagio.Benché all’inizio crederono in pochi a questa storia che le fanciulle, rapite e poi liberate, raccontarono al loro ritorno, il ragazzo entrò nella leggenda come un eroe. La sua spada venne soprannominata Quadrispada e fu poi gelosamente e segretamente custodita in un tempio.Molti secoli dopo, nel regno di Hyrule, la principessa Zelda, una fanciulla bellissima, fu messa a guardia del tempio e di Quadrispada. Alla giovane fu affidato questo compito perché aveva uno speciale potere: percepire il sopraggiungere delle forze del Male.Tutto andò bene, fin quando un giorno Zelda sentì come se qualcosa di strano e malvagio stesse disturbando il tempio e la spada in esso custodita.Per tale motivo chiamò subito un giovane eroe, il suo fidato amico Link. Insieme entrarono nel tempio e Zelda venne attaccata da una strana e cupa presenza che la rapì portandola nel suo palazzo.Quel giorno è oggi… Il malvagio mago Vaati ha rotto il sigillo ed è tornato.Solo Link può salvare la principessa ma non da solo, ha bisogno di Quadrispada e di creare delle copie di sé che lo aiutino nell’impresa.

Questa è la nuova avventura, solo multiplayer, di Zelda: un action – rpg votato molto all’azione.Il secondo gioco di questa cartuccia infatti è sviluppato e creato ex novo da Nintendo insieme con Capcom per giocare con i vostri amici.Minimo due, massimo quattro giocatori, devono guidare altrettante copie di Link attraverso 4 scenari, suddivisi ciascuno in svariati livelli.Antri del Sapere è il primo scenario che vi serve da tutorial per capire come giocare a FS. Mare Arboreo, Monte Morte e Grotta di Tufo sono i restanti tre nei quali divertirvi in compagnia.La grafica di FS prende ispirazione dai nuovi tratti cartoon di The Wind Waker per Game Cube e la differenza dello sprite di Link con ALTTP è abissale.Se prima avevamo una grafica da poco più di 7, qui siamo ben oltre il 9. Colori, luci, sfondi, sprite sono tutti perfetti e gradevolissimi agli occhi senza mai un rallentamento anche quando si gioca in quattro. Essendo io un purista, quando si parlava di questo nuovo stile per Zelda sia su Gba che su Cube avevo storto il naso… ora però chiedo scusa, devo ricredermi di fronte ad entrambi i due titoli, la grafica sarà pure fin troppo cartoon ma si resta quasi preda di una Sindrome di Stendhal da quanto essa sia artisticamente bella e curata nei due giochi, con le dovute differenze.Il sonoro è ottimo, pulito: musiche e sfx grandiosi. Anche qui vale lo stesso discorso fatto per ALTTP a proposito dei campionamenti presi direttamente da Ocarina Of Time: stupendo!In FS ovviamente bisogna liberare la principessa Zelda e il multiplayer in questo caso non è una sfida, come avrete capito dall’introduzione storica che ho fatto, ma una collaborazione di vari giocatori per riuscire nell’impresa.Infatti, per farvi capire, il numero delle Rupie è comune a tutti i giocatori, battere certi boss necessita per forza di una partecipazione e divisione “tattico-strategica” delle cose da fare per vincere. La stessa cosa vale anche per certi enigmi, ad esempio per spostare alcuni massi servono almeno due Link altrimenti non si può proseguire oppure per superare dei punti bisogna farsi lanciare oltre un muro da un compagno. Come questi due esempi, ci sono tantissimi altri indovinelli che vi assicuro sarà divertentissimo scoprire insieme ad i vostri amici.Ritengo infatti FS il miglior gioco multiplayer per Gba insieme a Advance Wars, se non addirittura il migliore in assoluto.La giocabilità di FS è quindi fantastica come potete capire. Anche questo titolo è totalmente localizzato in italiano in modo egregio. Link si gestisce perfettamente, il gioco coinvolge e la cooperazione tra amici è veramente divertente, sia in termini ludici che di risate, solo come Nintendo da sempre sa fare nel multiplayer.Con tutte queste premesse potete immaginare quanto la longevità di questo titolo sia assoluta senza ombra di dubbio.Purtroppo l’unico grosso rammarico per Four Swords è quello di dovere avere amici che, ovviamente oltre al Gba, abbiano pure delle cassette del titolo in questione: ogni giocatore infatti necessita di una cartuccia di ALTTP – FS per giocare in link.

-A Link To The Past: un titolo immortale nella storia dei videogiochi;

-Il miglior gioco per GBA;

-Il miglior multiplayer per GBA con Advance Wars, se non addirittura in assoluto;

-Four Swords è un divertentissimo capolavoro…

-… peccato che ogni giocatore abbia bisogno di una sua cartuccia;

-Si percepisce il peso degli anni per la grafica di A Link To The Past, ma non è poi così grave.

9.3

Se Omero avesse creato videogiochi, The Legend Of Zelda sarebbe l’Odissea.

Se Shakespeare avesse creato videogiochi, The Legend Of Zelda sarebbe Amleto.

Se Ende avesse creato videogiochi, The Legend Of Zelda sarebbe La Storia Infinita.

Se Tolkien avesse creato videogiochi, The Legend Of Zelda sarebbe Il Signore degli Anelli.

Io ritengo personalmente Miyamoto un artista, un grande artista ed è per questo che ho scritto un “proemio” a questa recensione.

La mia non è una mania o una pazzia, ma una riflessione che ormai da tempo è nata ed ho ponderato a lungo: come il cinema è considerato la decima Musa, come alcuni considerano cartoon, anime, fumetti e manga l’undicesima Musa, io ritengo di poter definire i videogiochi la dodicesima Musa. Ormai il tempo è maturo per dire ciò. Lasciamo perdere gli sforzi economici ma guardiamo solo alle fatiche e alle grandi intuizione in termini di creatività, fantasia e applicazione lavorativa di un progetto a 360°.

Certamente per diversi videogiochi non è così, ma The Legend of Zelda: A Link To The Past – Four Swords rientra tra le più grandi meraviglie ed “opere d’arte” del genere videoludico.

Indubbiamente per questo titolo ho fatto delle medie per i voti, soprattutto per la grafica, tra il porting da Super Famicom, A Link To The Past, e il nuovo multiplayer, Four Swords. Tuttavia sia il primo titolo, un gioco che ha fatto storia tra i videogiochi, che il secondo, un nuovo e grandioso episodio di Zelda, insieme in questa cartuccia rappresentano senza ombra di dubbio il miglior gioco disponibile su Gba ed uno dei migliori della storia videoludica, non come mezzi tecnici considerando che siamo su un portatile, ma come trama della storia e divertimento.

Per questo motivo consiglio questo Zelda a tutti i possessori di Gba. Sotto tutti gli aspetti è grandioso.

Se vi piace il retrogaming, è uno dei migliori titoli di sempre in più c’è Four Swords.

Se, come me, avete già amato e giocato tantissimo più di dieci anni fa ad ALTTP, ci rigiocherete molto volentieri in più, ripeto, c’è Four Swords.

Se non avete mai giocato ad ALTTP, beh allora dovete prendere a tutti i costi queste due meraviglie in una sola cartuccia.

E per citare una mitica frase di Yoshi dico “Perché il voto finale non è 10? Perché ogni nuovo Zelda non solo ridefinisce lo standard, ma sposta anche di qualche centimetro più in là l’orizzonte della perfezione, pronto a essere inseguito con il prossimo episodio”.

Ed è così infatti, A Link To The Past è stato per anni ed è tuttora un simbolo.

Mai come ora è calzante la sua idea di collegamento al passato, come se, pur considerando anche Ocarina of Time un capolavoro (per Nintendo 64 ora anche disco bonus con The Wind Waker per Cube), questo blasonato titolo per Super Famicom, ora nella sua nuova veste Gba, passasse il testimone ai nuovi Zelda, Four Swords e The Wind Waker.

Un nuovo Link c’è adesso, ma dentro di sé è sempre lo stesso anche se ha cambiato look.

E ancora una volta è in viaggio, in un viaggio di sogni e fantasia, in un’infinita lotta del Bene contro il Male, ridefinendo ad ogni nuova avventura l’orizzonte della perfezione e stando sulle tracce di un’onirica meta che, come Odisseo, in continuazione dilata e sempre ricerca.

Voto Recensione di The Legend Of Zelda: A Link To The Past - Recensione


9.3

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