Recensione

The King of Fighters Orochi Collection

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a cura di Tsubasa

Signori e signore: toglietevi il cappello, srotolate il tappeto rosso e preparatevi ad accogliere, nella vostra collezione, The King of Fighters: Orochi Collection perchè ora, col senno di poi, possiamo asserire con assoluta certezza che il retrogame è più attuale che mai. Potremmo, rspecial1 ed io, discutere all’infinito su quale sia la saga migliore di picchiaduro in due dimensioni e, ne siamo certi entrambi, rimarremmo entrambi sulle nostre posizioni: io per la scuola SNK che ha perfezionato il picchiaduro e lui per quella Capcom che il picchiaduro invece l’ha inventato. Poco importa: quello che è importante è che finalmente abbiamo a disposizione per Playstation 2 la raccolta di ben tre episodi della saga di King Of Fighters tra i migliori che si possano ricordare identici, se non superiori da alcuni punti di vista, alla controparte originale su Neo Geo AES. E scusate se è poco…

Tre giochi: così simili, così diversi…Guardando gli screenshots potrebbero apparire giochi molto simili tra loro. Chi ci ha giocato sa bene che non è così. Sappiate innanzitutto che, The King of Fighters 94 è il gioco che ha rivoluzionato, dopo Street Fighter 2, il genere del picchiaduro in due dimensioni, introducendo il combattimento tre contro tre e perfezionando le Desperation Move. In questa raccolta troverete gli episodi 95 96 e 97 così come furono pubblicati sulle costosissime cartucce per Neo Geo AES. E con qualcosa in più. Per cominciare sono presenti, da subito, i personaggi segreti, ovvero i boss finali sbloccabili precedentemente previa esecuzione dell’apposito cheat mode. Secondo, cosa per nulla trascurabile, è inclusa una colonna sonora completamente riarrangiata, cosa in precedenza esclusiva della versione Neo Geo CD. Peccato che lo scotto da pagare fosse la presenza di caricamenti biblici che ammazzano il gameplay. Come dire: “ora abbiamo la versione da bar con la qualità audio del CD”.

From 95 to 97In questo DVD trovate tre anni di evoluzione videoludica. Si inizia da quel The King of Fighters 95 simile per struttura al predecessore. Probabilmente uno dei giochi più difficile mai visti. Si gioca con quattro tasti, due per i pugni e calci veloci, ed altri due per quelli potenti. Premendo A e B contemporaneamente si esegue la schivata, fondamentale per evitare fireball e qualsiasi tipo di attacco ma nel contempo utile per eseguire una contromossa. Premendo contemporaneamente i tasti A B C si carica la Power Gauge, la barra di potenza presente nella parte bassa dello schermo che determina la potenza dei nostri colpi ed, una volta piena, permette l’esecuzione della Desperation Move, una mossa speciale particolarmente potente in grado, da sola, di togliere anche oltre metà della nostra energia. Inoltre, caratteristica mutuata dalla saga di Fatal Fury, una volta in fin di vita la nostra lifebar inizia a lampeggiare, indicando che possiamo eseguire Desperation Move a ripetizione. Il tutto rende ogni scontro imprevedibile e ribaltabile in qualunque momento. Vince ovviamente chi elimina tutti e tre gli avversari entro il tempo limite. I personaggi, compresi i due boss, sono 26 e considerando che non ci sono mai i personaggi fotocopia, come in Tekken o Soul Calibur, ci vorrà davvero parecchio tempo per imparare a padroneggiarli tutti. Peccato per il livello di difficoltà generale davvero proibitivo: anche giocando al livello più basso sarà davvero faticoso portare a termine il gioco.

Passando all’edizione 96 si può apprezzare quanto SNK sia sia sforzata innanzitutto di rendere il gioco meno legnoso, secondo di apportare quelle modifiche strutturali tali da rendere il gioco più valido dal punto di vista del gameplay. Ad iniziare dai personaggi che diventano 29 e che, a differenza dell’episodio passato, sono resi più bilanciati. E continuando dal gameply vero e proprio che viene reso più dinamico e meno legnoso. Al posto del dodge, la schivata eseguita mediante pressione simultanea di A e B, è stata inserito il rotolamento in aventi o all’indietro. Unite ad una modifica della gettata delle fireball, rese ora meno ad ampio raggio, queste innovazioni costringono il giocatore ad essere più offensivo e ad avvicinarsi di più all’avversario rendendo i match più appaganti.

L’edizione 97 rappresenta con buona probabilità il punto di svolta della saga, apportando quei cambiamenti che rendono The King Of Fighters il picchiaduro praticamente perfetto ed adatto ad un pubblico più ampio del precedente. Incominciamo con l’aggiunta dell’ Extra Mode, la modalità “tradizionale” dove si schivano gli attacchi mediante il dogde e si ricarica la Power Gauge mediante la simultanea pressione di A B C. L’Advance Mode invece utilizza il rotolamento al posto del dodge e un sistema di caricamento di Desperation Move mutuato da Street Fighter Alpha. Per intenderci la Power Guauge, ora Power Stock si ricarica mediante l’esecuzione delle mosse speciali, può raggiungere un massimo di tre livelli, ed, utilizzando due Power Stock permette l’esecuzione di Super Desperation Move, Desperation Move fisicamente ed esteticamente di maggior impatto. La scelta tra Advance ed Extra è di non poco conto e modifica nettamente il nostro atteggiamento offensivo in quanto l’Extra presuppone una tattica di attesa, di caricamento manuale della Power Gauge mentre l’Advance presuppone un atteggiamento prettamente offensivo e forse più immediato.

Lo stile SNKQuello che forse non è stato detto ancora e che è intuibile solamente toccando con mano il gioco, è che suddetti episodi di KoF siano dal punto di vista stilistico ed estetico i migliori della saga. Forse SNK una volta si sbatteva di più nella progettazione dei fondali, forse credeva di avere qualcosa da dimostrare, sta di fatto che in questa raccolta troverete i più bei fondali mai visti della serie King of Fighters. Effetti di luce e fumo, Cut scenes impressionanti ed una cura dei particolari che va oltre ogni misura. Guardate la cura con la quale è stata riprodotta l’acqua nello stage di Venezia di KoF 95, oppure l’animazione televisiva che va a zoomare dall’esterno di un palazzo fino al piano bar dove avviene l’incontro in KOF 96. Oppure notate, nello stage di Montecarlo, l’effetto sfocato sullo sfondo, che simula l’effetto della calura estiva in KOF 97: capirete cosa intendo. Per quanto riguarda i personaggi non occorre ricordare che i vari Terry Bogard, Kyo Kusanagi o Iori Yagami rappresentano un concetto di stile, con i loro artwork, le loro animazioni e le loro Desperation Move vi sapranno far innamorare e stregare, e che rendono ogni scontro qualcosa di davvero epico. Ad essere puntigliosi la differenza tra questa versione e le corrispondenti per Neo Geo sta nell’assenza delle scalettature tipiche per PS2 ma, chi di giochi ne capisce più di me, sosterrebbe a ragione che questa è pura accademia. Per cui divertiteti pure con questa King of Fighters Orochi Collection: ne avete ben donde!

– Tre giochi

– Un sacco di personaggi

– Grafica ottima

– Colonna sonora rimasterizzata

– Niente

8.0

Con questa King of Fighters Orochi Collection vi portate a casa un mattone di storia videoludica. Ma si tratta di un mattone di qualità perchè contiene al suo interno tre giochi: le edizioni 95, 96 e 97 di The King of Fighters che tanto avrebbero da insegnare in primis ai picchiaduro moderni ed in secondo luogo ai “nuovi” picchiaduro di SNK-Playmore che sembrano aver dimenticato l’impronta stilistica sia gameplay sia nell’estetica che la stessa SNK era in grado di imprimere ai suoi picchiaduro qualche anno fa. Consigliato a chiunque voglia giocare ad un prodotto di qualità, sia esso a digiuno di KoF sia esso un suo cultore più accanito.

Voto Recensione di The King of Fighters Orochi Collection - Recensione


8

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