The King of Fighters 2003
Advertisement
a cura di Tsubasa
Neo Geo AES oppure, se preferite, MVS. Acronimi rispettivamente di Advanced Entertatinment System e Multi Video System: si tratta della console casalinga e della scheda da bar più longeve dell’intera storia dei videogiochi. Quello di cui mi appresto a parlare è l’ultimo episodio della gloriosa saga di The King of Fighters, secondo alcuni la migliore espressione del combattimento ludico non solo in due dimensioni.
King of Fighters: Capitolo XIl primo episodio è datato 94: gran bel gioco. Introduceva per primo i combattimenti a squadre, implementava le Desperation Move già viste in Fatal Fury 2 e dimostrava ad una certa Capcom che non erano i programmatori di Street Fighter 2 i soli in grado di creare picchiaduro a incontri. Nacque così una saga che, puntuale ogni anno, si presentava con qualcosa di nuovo, qualcosa di reciclato ed una schiera di appassionati che è cresciuta ogni anno fino a creare veri e propri SNK-fanatici in grado di distinguere le varie versioni in ogni singolo pixel… Ad ogni modo, fanatismi e soggettivismi a parte, ogni KoF ha delle peculiarità ed un cast di personaggi che lo rende diverso da ogni altro. Iniziamo dalle novità introdotte in questo KoF 2003.
Leada Selecta!Abbandonati da ormai tre anni gli Striker, odiati tanto dai tecnicisti quanto dai fan boy SNK, la novità che salta subito all’occhio è la scelta, fra i tre combattenti, del Leader. Cos’ha di particolare il leader? Nulla senonchè vanti la Leader Desperation Moves, parolone che in italiano si traduce in “super-mossa-davvero-cattiva-che-fa-un-male-cane-e-che-ti-ciuccia-2-stock-della-Super”. Ovviamente è da usare al momento giusto altrimenti rischiate di buttare al vento ben due stock della Super. Così come accadeva nella versione precedente, KoF 2002, il massimo numero di Stock accumulabili delle Super dipende dai nostri personaggi rimanenti. Iniziamo con un massimo di 3 Stock accumulabili che, una volta rimasti con un solo personaggio, possono salire fino a 5. Un’altra inedita novità: il Tag System. Esattamente come in Marvel vs Capcom possiamo cambiare giocatore previa la scritta “OK!” accanto alla life gauge. Purtroppo l’innovazione finisce qui e lascia un po’ delusi il constatare che non sono state implementate Desperation Move combinando i vari personaggi, così come accade in molti picchiaduro Capcom…
Veterani e nuove leveIl cast di personaggi è, nella migliore tradizione SNK, ben fornito e non vanta mai cloni differenti solo per l’aspetto fisico come Namco ci ha abituati con Tekken. Accade, anzi, il contrario, dato che personaggi identici come Kyo ed il suo clone oppure le gemelle Chizuru e Maki annoverano un parco mosse totalmente differente. Di seguito riportiamo la lista completa dei personaggi:
– Hero Team: Ash, Duo Lon, Shen Woo – Un trio di nuovi combattenti vanno ad aggiudicarsi la squadra degli eroi. In realtà i personaggi non sono molto originali e servono ad introdurre qualcosa di nuovo nella storia, hanno infatti mosse miste prese da combattenti delle passate edizioni.
– Garou Team: Terry, Joe, Griffon – La pattuglia di Fatal Fury matura e si presenta con il look dell’ultimo episodio apparso su Neo Geo, quel Garou che tanto abbiamo amato. Apparte l’aspetto esteriore, anche lo stile di Terry adesso si è adeguato, mentre scomparso il fratello Andy il terzo protagonista di questo gruppo è l’enorme lottatore Griffon, un wrestler in grado di fare molto male al proprio avversario con le proprie prese. Immancabile il solito e micidiale Joe.
– Kyokugen Team: Ryo, Robert, Yuri – I combattenti di Art of Fighting sono giunti al torneo per scoprire chi ha messo K.O. loro padre e vendicarsi. nulla di originale, ma i pretesti per vedere la bella Yuri all’opera posso essere accettati tutti.
– Korea Team: Kim, Chang, Jhun – Quest’anno tocca al piccolo Choi rimanere a casa e cedere il posto all’antagonista per eccellenza di Kim, Jhun.
– Ikari Team: Leona, Ralf, Clark – Squadra che vince non si cambia ed ovviamente Leona torna con i suoi mastini a far male a tutti ancora una volta.
– Edit Characters: Iori, Kyo – Immancabili i due rivali che sono i portabandiera della saga, senza nessun Team al loro seguito però.
– Outlaw Team: Gato, Billy, Yamazaki – Un gruppo di delinquenti della peggior specie riunito per formare una squadra temibile per ogni rivale. Gato arriva direttamente da Garou per debuttare per la prima volta in KoF, mentre gli altri due sono delle vecchie e gradite conoscenze per il torneo.
– Women’s Team: King, Mai, Blue Mary – Il Team più bello e ci mancherebbe, date le tre donzelle che lo formano. Oltre ad essere molto affascinanti, le “vecchiette” del titolo sono anche molto letali, quindi fate attenzione alle loro combo e non fatevi distrarre facilmente da altro.
– Benimaru Team: Benimaru, Shingo, Goro – La storica squadra giapponese vede sostituito l’ormai solitario Kyo dal simpatico Shingo.
– Schoolgirls’ Team: Athena, Hinako, Malin – Ecco un’altra bella raccolta di ragazze, questa volta però parliamo di giovani studentesse che picchiano come fabbri. La novità è Malin, un personaggio inedito che utilizza anche due Yo Yo durante la lotta, nulla di trascendentale comunque.
– K’ Team: K’, Maxima, Whip – Il nome da solo chiarisce ogni dubbio su chi forma questa squadra e sul perchè viene considerata una delle migliori.
– Mid-Boss Characters: Kusanagi, Chizuru e Maki – Durante i combattimenti potrete affrontare la versione malvagia di Kyo, mentre prima del grande Boss finale avrete l’occasione di scontrarvi con le sorelle gemelle Chizuru e Maki.
– Final Boss Characters: Adel, Mukai – I Boss del gioco sono due ma ne affronterete solo uno a seconda di come sconfiggerete Kusanagi. Il più semplice, ma anche quello che vi darà il finale più brutto, è il figlio di Rugal, Adel. Stesse mosse del padre solo che meno potente e veloce nelle esecuzioni. Il secondo Boss invece è quello autentico ed anche più cattivo, Mukai. Dall’aspetto simile a quello di Broli (Dragon Ball docet) questo guerriero sembra arrivare da un’altra dimensione e porta con sé poche mosse, ma letali. Da notare che rispetto ai nemici finali degli altri capitoli Mukai ha parecchie animazioni, segno che Playmore ha capito che quelli presentati nel 2001 e 2002 erano inaccettabili sotto quest’aspetto.
Questione di stileSi sa: sono le piccolezze a fare la differenza, soprattutto nei picchiaduro SNK dove lo stile grafico, sonoro e tecnico la fanno da padroni. Purtroppo mi duole constatare, e mi duole sul serio, perchè è da parecchio che aspetto episodi di King of Fighters all’altezza di quelli dal 2000 in giù, che non ci siamo. Sia chiaro il gameplay è ottimo, un po’ troppo Capcom e meno SNK per intenderci, dove viene privilegiata la velocità di esecuzione delle Special Move rispetto alla effettiva tempistica ed alla velocità del nostro personaggio. Poco male: presa l’abitudine con la giocabilità un po’ più veloce di quella riscontrata nei precedenti episodi ci si diverte, e parecchio. Scordatevi comunque di giocare, come in Tekken od in Soul Calibour, pigiando tasti a caso sperando nell’ennessima combo: si tratta pur sempre di un King of Fighters e di conseguenza di un picchiaduro tecnicamente appartenente alla vecchia scuola (e, permettetemi, la migliore).Il fatto è che lo stile che ha caratterizzato la saga dal 94 al 2000, e che dal 2001 è andato a farsi benedire, non è certo tornato. Gli artworks non brillano per carisma, le animazioni, seppur buone, non raggiungono il livello di giochi come Last Blade o Garou. I fondali poi: personalmente li ho travati davvero smorti. Quelli originali sono abbastanza ben fatti ma non brillano né per originalità né per spettacolarità. Quelli invece creati ad hoc per PS2, in tre dimensioni, sono tra i più brutti mai visti. Nulla a che vedere con quelli di KoF 94 re-bout, sempre ricreati in tre dimensioni ma con criterio, stile ed un minimo di originalità. Per il resto la colonna sonora è ottima con i soliti motivi che fecero storia remixati, e fa dimenticare quella del 2002, probabilmente la peggiore in assoluto.
– Una caterva di personaggi
– Parecchie mosse
– Full SNK-Style
– Ottima colonna sonora
– Fondali poco ispirati
– Innovazione ai minimi storici
7.2
L’ultimo King of Fighters rispetta in pieno la tradizione di SNK da quando si è trasformata in SNK-Playmore, ovvero un prodotto senza infamia e senza lode. Se non avete mai provato un episodio di questa meraviogliosa saga è un acquisto di certo consigliato. Ma se conoscete bene King of Fighters e soprattutto se avete già i precedenti episodi, 2001 e 2002, questo KoF agginge davvero poco ai due precedenti. Aspettiamo con ansia la Collection degli episodi 95, 96 e 97, per il sottoscritto i migliori stilisticamente.
Voto Recensione di The King of Fighters 2003 - Recensione
Advertisement