A volte, durante le lunghe peregrinazioni del nostro gioco di ruolo preferito, o tra una sessione e l’altra dello sparatutto competitivo di turno, si ha voglia di una pausa, di un semplice passatempo per trascorrere qualche ora di spensierato divertimento videoludico.
E’ questa la premessa migliore per approcciarsi a The Incredible Baron, atipico tower defense indie da poco rilasciato su Steam, dopo aver incassato i fondi di un discreto numero di finanziatori su Kickstarter.
Il gioco, edito da FlatRedBall, prova infatti a intrattenerci con meccaniche semplici e immediate nonchè una sana dose di ironia, pur dovendo pagare lo scotto di una veste grafica non certo d’eccezione e alcune ingenuità di gameplay.
Ma vediamo di affrontare il tutto con la dovuta gradualità e facciamo la conoscenza del nostro “incredibile” Barone.
Il barone di Munchausen
Il protagonista delle vicende di gioco è lo spavaldo Barone Buffon Hildengard, personaggio stereotipato e dai tratti spiccatamente caricaturali, che parte alla scoperta di nuove specie animali da studiare (e addomesticare), spinto da una sorta di delirante darwinismo che lo porta a compiere scelte più che mai rischiose in nome della scienza.
Nel suo viaggio, il nostro caro Barone sarà affiancato da Smartlee, prototipo della spalla nerd che pian piano ci introdurrà le meccaniche di gioco, e Nora, la splendida (si fa per dire) femme fatale del gioco.
I nostri, durante i loro mirabolanti viaggi, incontreranno specie animali sempre più pericolose, oltre a dover fronteggiare le minacce artificiali create da Norab (il cattivo di turno), e per far fronte agli attacchi sempre più serrati di questi esseri non potranno far altro che inviare a loro difesa le mirabolanti invenzioni del nostro Incredibile Barone o le creature addomesticate in precedenza.
Le meccaniche di gioco sono davvero molto basilari, e ricordano da vicino il recente Metal Slug Defense, che aveva riscosso un discreto successo sui sistemi mobile. L’intero gioco si svolge su di un binario bidimensionale, dove le creature da noi generate andranno a scontrarsi contro quelle nemiche, in un continuo e frenetico “tiro alla fune”, che si concluderà di solito con la distruzione della base avversaria, soverchiata dal numero degli assalitori. Per generare i nostri minions dovremo però disporre di moneta sonante, e la valuta si rimpinguerà solo col passare del tempo (più o meno velocemente in base al livello di esperienza da noi raggiunto), il che ci costringerà a spendere con oculatezza il nostro oro, nonché a un continuo e periodico cliccare sui tasti di produzione delle unità.
Le creature, siano esse animali o artificiali, hanno tutte diverse caratteristiche di velocità, forza e resistenza, e rispondono a diverse categorie elementali rappresentate esemplificativamente dalle cinque possibili variazioni cromatiche delle stesse (bianche, blu, nere, rosse o verdi), seguendo lo stile classico di debolezze e punti di forza della morra cinese (o ancor meglio dei “tipi” della serie Pokémon).
Tuttavia, come già accennato, si tratta di meccaniche quanto mai basilari, che solo nei livelli avanzati raggiungono un livello di sfida e di strategia adeguato, grazie ad upgrade della base, skill uniche del nostro Barone e il cospicuo numero di minions a nostra disposizione.
Acchiappali tutti!
La campagna di gioco in sé non presenta grandi variazioni sul tema, con pochi livelli che esulano dalle meccaniche di produzione e rilascio continuo di unità, ma ad arricchire l’offerta provvede sicuramente la ricerca delle creature da “studiare”. L’affrontare determinati esseri, in precedenza a noi sconosciuti, ci permetterà infatti di ottenere punti ricerca riguardo quella creatura, e una volta completata questa analisi ci permetterà di farne un nostro fedele minions.
Nelle fasi più avanzate, poter disporre di un parco creature adeguato sarà fondamentale e il gioco ci “consiglierà” di rigiocare i livelli già superati in precedenza per poter completare i nostri studi su determinate specie.
Affrontare un livello per la seconda o terza volta ci permetterà, inoltre, di poter ottenere ricompense maggiori in termini di esperienza e punti ricerca. E’ infatti possibile rigiocare gli stage già completati nella campagna a difficoltà più elevate per poter ottenere stelle d’oro e d’argento (sulla falsariga della quasi totalità dei titoli mobile). Ed è solo giocando per la seconda e terza stella che potremo incontrare le specie più rare ed efficaci di tutto il gioco.
Il numero delle creature non è certo sconvolgente, ma ogni essere gode di una descrizione unica nel registro di Smartlee e di proprie caratteristiche e moveset specifici. Considerando che l’intera avventura si svolge su 30 livelli, seppur necessariamente affrontabili più volte per poter completare l’intero titolo, il numero di minions e power up utilizzabili è senza dubbio più che apprezzabile.
La campagna principale del gioco è, infatti, completabile in una manciata d’ore, ma volendo “studiare” e far propria ogni creatura e ottenere tutte le stelle possibili, la longevità del titolo va ad aumentare sensibilmente, pur potendosi tranquillamente “platinare” in un paio di pomeriggi o poco più.
I pixel della discordia
Le musiche di The Incredible Baron sono davvero intriganti (non per nulla l’OST del gioco è venduta separatamente come contenuto aggiuntivo), e si sposano perfettamente con l’ambientazione piratesca dell’intera avventura, anche se le variazioni sul tema sono davvero poche, e ben presto anche le melodie più ispirate inizieranno a stancarci.
La grafica di gioco è molto spartana, e non ci troviamo di fronte a un titolo che brilla dal lato tecnico, rimanendo invischiato nella mediocrità dei titoli indie pixelosi e poco rifiniti, che strizzano l’occhio ai grandi classici della storia videoludica (in questo caso è palese il riferimento a Monkey Island). Per fortuna, lo stile di personaggi e ambientazioni è ben riuscito e di sicuro intrattenimento, permettendo di chiudere un occhio sui modelli eccessivamente poveri dei dettagli che ci troveremo su schermo.
Il gameplay è forse eccessivamente semplificato, e una punta di complessità in più avrebbe di certo giovato, ma per fortuna sa comunque intrattenere a dovere. In particolare, nei livelli più avanzati sarà richiesto un minimo di strategia e pianificazione, soprattutto nella fase di briefing e di scelta delle creature prima dell’inizio dello scontro, dando vita a sfide senza dubbio più caotiche e affollate, ma allo stesso tempo più varie e stimolanti.
La ripetitività, è bene chiarirlo, è sempre dietro l’angolo e purtroppo questo è un cruccio tipico di molti tower defense, anche di quelli ben più blasonati. Per questo, il gioco si presta forse più a veloci partite “en passant” che non all’essere consumato tutto d’un fiato.
Pur non ridefinendo i canoni del genere, e non costituendo di certo una perla né dal lato tecnico né da quello dello sviluppo della storia (stereotipata ma tutto sommato godibile), il titolo di FlatRedBall riesce, grazie anche a una giocabilità fresca e immediata, a divertire per più di qualche ora con i suoi frenetici scontri; in un mondo popolato di indie spesso fin troppo aulici e pretenziosi, dove il puro elemento ludico è spesso messo in secondo piano, di certo questa scelta è più che apprezzabile.
HARDWARE
Sistema operativo: Windows XP Processore: 1.0 GHz Memoria: 512 MB di RAM Scheda video: Scheda grafica integrataMemoria: 250 MB di spazio disponibile
– Meccaniche immediate e divertenti
– Buona caratterizzazione di personaggi e creature
– Longevità discreta
– A forte rischio ripetitività
– Gameplay eccessivamente semplificato
– Nessuna vera innovazione
6.5
The Incredible Baron è un tower defense un po’ atipico, che sfrutta meccaniche semplici (forse anche fin troppo stilizzate) ma efficaci nell’intrattenere e divertire l’utente.
Limitato dal lato tecnico, e per nulla innovativo nelle sue dinamiche, riesce comunque ad offrire per i pochi euro richiesti per il suo acquisto una manciata di ore di spensierato divertimento, purché siate disposti a scendere a patti con l’endemica ripetitività di questo genere di giochi, e non vi spaventi l’idea di ripetere più e più volte gli stessi stage per poter sbloccare minions sempre più potenti.
Si tratta di un titolo fresco, veloce e dinamico da spolpare in poche ore, che dà il suo meglio in veloci e divertenti sessioni di breve durata.
Un titolo molto “estivo” insomma, per chi abbia voglia di un prodotto senza troppe pretese, ma che svolga in modo più che adeguato il suo ruolo di mero intrattenimento elettronico.
Voto Recensione di The Incredible Baron - Recensione