Recensione

The History Channel: Great Battles of Rome

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a cura di seifer77

La moda degli strategici ad ambientazione romana imperiale sembra proprio non volersi placare; che i vari Cesare e Marco Aurelio, dopo aver riscritto con le proprie imprese pagine e pagine di storia, vogliano imporre il proprio dominio anche all’universo degli RTS!?Scherzi a parte, Great Battles of Rome è il primo frutto della collaborazione tra l’industria videoludica e History Channel, che delle ricostruzioni storiche e messe in scena con tanto di attori ha fatto il proprio marchio di fabbrica; il gioco in questione ci permetterà di rivivere l’intera storia di Roma, dalla nascita fino alla rovinosa caduta. Proprio questo è il tratto distintivo principale di questo prima sortita del canale satellitare nel mondo videoludico; non più vicende romanzate e immaginarie, bensì pura e semplice Storia con la S maiuscola.Purtroppo, però, considerato il blasone dell’importante sponsor del gioco, era lecito aspettarsi qualcosa di più. Il titolo che ci apprestiamo a scoprire nel dettaglio, leviamoci subito il dente, è mediocre. E se non sorprende che tecnicamente non ci si trovi di fronte nulla di eccezionale (anzi!), lascia basiti il fatto che la ricostruzione storica, che dovrebbe essere il punto di forza principale, non sia propriamente fedelissima a ciò che libri su libri recitano stampato sulle proprie pagine. Essendo questa, peraltro, a cura di quella che forse, a livello televisivo, è la fonte più attendibile in circolazione, sorge qualche dubbio su quanto fosse il credito nei confronti dell’operazione.

Sono Pazzi Questi Romani!Superato il tutorial d’ordinanza, di fatto una missione, che ci permetterà di cominciare a prendere confidenza con il gameplay, verremo introdotti al gioco vero e proprio. La struttura è quella dei classici di genere, come lo stranoto Rome: Total War, pur essendo assolutamente assente la completezza del capolavoro di Activision: inizieremo con alle nostre dipendenze un esercito davvero esiguo, con l’obiettivo di ampliarlo, reclutando nuovi uomini, man mano che conquisteremo vittorie su vittorie. Ovviamente, oltre ai nuovi soldati, dovremo acquistare anche nuovi equipaggiamenti con cui spedirli in battaglia. Oltre a questo, in realtà, c’è davvero poco altro da segnalare in Great Battles of Rome.Le varie campagne, pur essendo sufficentemente numerose, saranno davvero troppo brevi e semplici, soprattutto quelle iniziali, e gli ordini impartibili alla nostra formazione saranno praticamente quelli basilari: dopo aver disposto i nostri soldati (altra fase che pecca davvero di imperizia realizzativa), potremo scegliere solo se porli sulla difensiva o mandarli allo sbaraglio all’attacco del nemico. L’unica “novità” (il virgolettato non è casuale) è che tali ordini costeranno dei punti, riportati in una barra visibile sulla sinistra dello schermo. Ma c’è da dire che, comunque, l’I.A. dei nostri nemici renderà gli stessi, più che soldati assetati di gloria, dei veri e propri fantocci, praticamente argilla nelle nostre mani e non ci vorrà molto per vederli letteralmente in balia dei nostri uomini; di conseguenza, perdere uno scontro sarà decisamente improbabile, soprattutto durante le prime campagne del gioco che, nonostante l’iniziale sparutezza del nostro esercito, si riveleranno anch’esse facili facili.

Un impero avaro di poligoni!Nemmeno tecnicamente è possibile spendere elogi.Anche a livello di grafica, gameplay e sonoro, Great Battles of Rome è assolutamente insoddisfacente, ma andiamo con ordine:graficamente parlando, i modelli dei soldati sono a dir poco penosi, squadrati e privi di qualsivoglia dettaglio che possa aiutare a distinguerli l’uno dall’altro e lo stesso discorso vale per gli scenari nei quali si svolgono le battaglie, semplici pianure e paesaggi desola(n)ti; ne consegue che il gameplay non sia agevolato dallo scarso livello di texture di cui sopra, nè tantomeno riesce a sopperire tali mancanze, essendo del tutto privo di intuitività, discorso che si ricollega alla quasi assoluta mancanza di ordini di rilievo impartibili alle nostre truppe. Dal punto di vista del sonoro và un po’ meglio, tuttavia ci troviamo ugualmente di fronte ad un comparto audio che non è davvero nè carne nè pesce.Insomma, anche questo lato del gioco non è affatto soddisfacente.

– Roma ha sempre il suo fascino!

– Prezzo contenuto

– Comparto tecnico insoddisfacente

– Campagne facili e noiose

– Ricostruzione storica approssimativa

-Nessuna novità per il genere

5.0

The History Channel: Great Battles of Rome non fa nulla per portare avanti il processo di evoluzione del panorama degli strategici, nonostante la buona intuizione di far vivere al giocatore la vera storia di Roma (peraltro ricostruita con qualche inesattezza), nè si preoccupa di proporre contenuti già realizzati in passato da altri, rendendo l’impianto di gioco obsoleto e poco accattivante. Proprio a causa della scarsità di azioni disponibili nel corso delle fasi di battaglia, che renderebbero il tutto maggiormente complesso, il gioco in sostanza è anche piuttosto facile. Nemmeno il comparto tecnico riesce a schiodarsi dalla mediocrità, per via di una grafica semplicemente brutta e di un sonoro che non è nè carne nè pesce. Insoma, in Great Battles of Rome c’è proprio poco da salvare, forse solo il conveniente prezzo di vendita, che però non è davvero sufficente per invogliare all’acquisto.

Voto Recensione di The History Channel: Great Battles of Rome - Recensione


5

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