Recensione

The History Channel: Great Battle of Rome

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a cura di Darkzibo

La storia dell’Impero Romano ha sempre affascinato storici, artisti, registi e, da qualche anno a questa parte, anche i programmatori di games. Basti ricordare il famoso Rome: Total War, la serie di Imperium, Caesar: tutti titoli legati dal medesimo genere: quello strategico gestionale. In Great Battle of Rome, patrocinato da History Channel (canale televisivo che svolge ricostruzioni storiche con tanto di attori) dovrete guidare i primi passi del nascente impero, fino a portarlo alla gloria che lo ha reso immortale.

Si pacem vis, para bellumRipercorreremo tutta la storia dell’impero romano tramite un sistema di gioco strategico. Potremmo dire che Great Battle of Rome si avvicina parecchio a Rome: Total War, anche se il gioco di History Channel ripercorre la vera storia romana, mentre lo strategico Total War permette di ricreare una propria storia, affidandosi a una famiglia e seguendone una storia creata in base alle scelte del giocatore. Certamente la seconda risulta più affascinante ma anche il rivivere le grandi battaglie di Marco Aurelio e Cesare non è male!Inizialmente sarete accolti da una missione tutorial che vi permetterà di apprendere al meglio i comandi nel campo di battaglia. Dopo aver selezionato le truppe nell’accampamento, sarete inviati sul campo di battaglia e qui, prima di sferrare l’attacco, potrete posizionare le truppe nelle zone più favorevoli. In Great Battle of Rome è molto importante la conformazione del terreno e il modo in cui saranno sistemate le unità: se farete scendere i lancieri da un colle avrete buone opportunità di annientare la cavalleria nemica, mentre appostando gli arcieri su un’altura non lascerete scampo al nemico, così come sarà terribilmente errato mettere gli stessi arcieri a attaccare in una zona boschiva. Sempre nella fase pre-battaglia, vi sarà permesso di governare una formazione che stia più sulla difensiva o una votata all’attacco completo (sconsiglio sempre la seconda perché rischierete di perdere molte unità. Iniziando la lotta vera e propria, governerete il vostro esercito a piacimento e, portando il condottiero nei pressi di un’unità, essa verrà rinfrancata aumentando quindi la propria attività combattiva e abbattendo i propri nemici più facilmente. Attenzione a non far morire il comandante, perché vedendo il proprio condottiero morto, i soldati potrebbero demoralizzarsi e far sbandare l’esercito. A seguito di una vittoria, tornerete all’accampamento e qui deciderete a quali unità destinare i potenziamenti (che in questo titolo sono identificati con il passaggio di gradi militari), quali curare dopo la battaglia e quali arruolare per la guerra successiva. Ci sono diverse civiltà presenti e queste, come per esempio i Celti, saranno sbloccabili una volta conclusa la campagna Romana. Il multiplayer online è ben realizzato, anche se presenta le solite modalità di sfida, come l’annientamento totale dell’avversario o la conquista di un determinato territorio.Inizialmente il titolo sembra piuttosto semplice ma è con il proseguo delle battaglie che le cose diventano difficili e verrà richiamata la vostra più sopraffina abilità strategica. Sì perché Great Battle of Rome è soprattutto strategia anche se in molti casi si ha la sensazione che manchi qualcosa rispetto ai titoli citati poco sopra. Sul campo non avrete moltissime opportunità di manovrare al meglio gli scontri, e il tutto si ridurrà al mandare allo sbaraglio i vostri soldati. Mancano le opportunità di inseguire gli avversari una volta sconfitti, di fare prigionieri e sembra che il campo di battaglia sia molto, forse troppo limitato. Purtroppo l’idea, anche se trita e ritrita, non è male ma manca evidentemente qualcosa che possa far elevare questo titolo nello scomparto degli acquistabili. La durata è garantita dal gran numero di missioni presenti (14 per Roma e 10 per i celti), anche se non tutte sono proprio l’esaltazione della tecnica strategica dato che si risolvono in breve tempo (soprattutto le prime dove le truppe romane sono alle prese con i paesi confinanti a Roma) e soprattutto non ci sarà la componente stile Risiko! che tanto è apprezzata dagli appassionati di questo tipo di titoli.

Siamo in guerraDal punto di vista grafico, il sistema adottato da Great Battle of Rome è vetusto: ricorda da vicino la serie Total War, ma stiamo anche parlando di un titolo, quest’ultimo, uscito qualche anno fa. Un piccolo miglioramento dal punto di vista estetico, per i personaggi, si nota, ma i poligoni sono sempre pochi e le texture non degne di rilievo e con effetti luce sulle armature piuttosto ridicoli. I volti sono poi squadrati, privi di qualsiasi caratterizzazione. Inoltre mi pare di aver notato qualche scatto di troppo nelle fasi più concitate. Variano solamente i costumi che si distinguono in base alla classe di appartenenza e alla civiltà cui appartengono. E’ consentito, poi, di modificare i colori del proprio esercito anche se non si capisce se fosse davvero necessaria questa opportunità. Come detto precedentemente, il campo di guerra è molto ridotto e quindi potete scordare le scorribande e le lunghe attese (anche se, a personale giudizio, emozionanti) viste nei titoli come Total War o Imperial Glory. Interessanti e ben fatti i filmati di History Channel inseriti qua e là per descrivere al meglio la storia e dare anche un intento istruttivo al tutto.Il comparto sonoro, vanta alcune musiche epiche molto orecchiabili e simili a quanto sentito nei film anni ’60 sulle vicende dell’Impero più importante della storia. Peccato per gli effetti sonori che, pur riuscendo a calare il giocatore nella guerra tramite le grida che si possono sentire sempre più fragorosamente avvicinandosi con lo zoom, non sono in grado di stupire.

MULTIPLAYER

Il gioco prevede un multiplayer online

– La storia di Roma

– I filmati di History Channel

– Il momento strategico della battaglia

– Tecnicamente poco valido

– Non porta niente di nuovo al genere

6.5

Great Battle of Rome per PC si può sicuramente inserire nell’elenco di giochi capaci di destare un discreto interesse, non solo se si è appassionati del genere ma anche per il prezzo di vendita. Alla fine il gioco non è male e unito al costo potrebbe essere anche comprato nonostante non sia un titolo che entrerà nella storia così come ha invece fatto “Rome: Total War”.

Da provare se cercate un gioco senza tante pretese e immediato mentre se siete già navigati del genere, lasciatelo pure al suo posto perché rischiereste di trovare qualcosa di esteticamente vecchio e, a livello di giocabilità, molto limitato.

Voto Recensione di The History Channel: Great Battle of Rome - Recensione


6.5

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