Recensione

The Golden Horde

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a cura di Star Platinum

Non è facile, specialmente su un sistema dove in pratica il genere dei giochi strategici è nato e si è evoluto nel corso degli anni, riuscire a stabilire nuovi standard e al tempo stesso ottenere risultati positivi senza il rischio di essere accostati a prodotti già esistenti e di successo. Quando poi il tutto è anche supportato da una realizzazione tecnica non certo esaltante le speranze di riuscita appaiono ormai ridotte al minimo, eppure nonostante tutto è giunto su PC The Golden Horde, titolo che vuol migliorare l’esperienza dei suoi predecessori o almeno cerca di provarci…

Cambio di schieramentoPer tutti coloro che hanno un minimo esperienza con gli strategici in tempo reale, è importante fare subito una doverosa precisazione. Se sperate di trovare in questo gioco elementi in grado di arricchire ulteriormente il vostro bagaglio videoludico con novità di qualche tipo forse fareste meglio a prendere le giuste distanze da TGH, in quanto le uniche differenze con altri episodi già pubblicati consistono nella diversa tipologia di eserciti che avrete a disposizione, diversi a livello di provenienza e caratteristiche ma idealmente identici a livello di comportamenti sul campo rispetto a qualsiasi altro rts visto in passato. Ambientate la vicenda nel Medioevo, rendete protagonista principale il popolo dei Mongoli e focalizzate la vostra attenzione sull’Eurasia, così facendo avrete un quadro ben definito della vicenda la cui trama, inutile approfondirla, è come al solito strettamente legata ai sottili giochi di potere, conquista e dominio in campo bellico e territoriale a discapito delle altre forze in disputa. La fedeltà della rappresentazione videoludica prosegue fornendo un piccolo spaccato a livello sociale e storico, attraverso una ricostruzione di edifici, condotte sul campo da battaglia, oggetti ed armi utilizzate. Il tutto inizialmente sembra funzionare anche piuttosto bene, peccato solo che quando avrete preso il giusto ritmo ed inizierete a divertitvi chiudendo un occhio sui numerosi difetti che approfondiremo in seguito sarà già tempo di giungere a conclusione della vicenda, in quanto nonostante l’implementazione di alcune nuove mappe le campagne a disposizione sono davvero brevi e mai in grado di offrire un livello di sfida davvero elevato.

Il passato che ritorna…Basta davvero poco tempo per rendersi coto di come la rappresentazione videoludica rappresentata da TGH sia praticamente uguale in tutto e per tutto ai suoi predecessori. In poche parole non è difficile scorgere in quei meccanismi ormai collaudati il classico campionario di azioni che andranno dalla raccolta delle risorse alla creazione del proprio esercito e strutture di sostegno, dall’organizzazione del proprio campo base alle fasi di attacco del nemico, senza però arrivare mai ad un livello di eccellenza ma restando sempre ancorati a delle soluzioni poco coraggiose e soprattutto banali. Probabilmente l’unica particolarità realmente interessante risiede nel fatto che non dovrete necessariamente prendere il controllo di modelli poligonali creati in serie, ma potrete creare e personalizzare in parte le vostre truppe come meglio preferite.Se riuscirete inoltre ad avere ragione dei vostri avversari dopo un lungo e sanguinoso scontro, sarete ricompensati oltre che con un incremento della vostra esperienza, anche con la possibilità di poter raccogliere le armi dei nemici sconfitti ed utilizzare anche altre risorse quali ad esempio i loro cavalli. Le unità a disposizione non si discostano molto rispetto a quanto già visto, tuttavia oltre alle truppe di fanteria e a cavallo potrete avvalervi di strutture particolari in grado di facilitare il vostro compito nel caso dobbiate mettere sotto assedio delle città fortificate.Le piccole note positive proseguno fortunatamente con l’ottimizzazione dei tempi di raccolta delle risorse, permettendo quindi di poter elaboare una valida strategia prima che i nemici decidano di farvi una visita di “cortesia” spazzandovi via senza troppi complimenti.

Non è tutto oro quel che luccicaI più gravi difetti del gioco possono essere identificati all’interno di una struttura tecnica non esente da numerosi bug e difetti di vario tipo. Oltre ad evidenti limiti legati alle possibilità di esplorazione delle ambientazioni e alla scarsa interazione con gli elementi presenti negli scenari, pare che lo sviluppo non sia stato ottimizzato al meglio, in quanto spesso è possibile riscontrare errori a livello di traduzione degli script, inspiegabili “blocchi” all’interno dei livelli e tutta una serie di altri problemi, che hanno richiesto la messa online di una patch almeno per limitare le situazioni più evidenti, pur senza risolvere in maniera definitiva la situazione.Prima di passare alle altre note dolenti, riferite al’aspetto tecnico, è bene precisare che il titolo del gioco ha un preciso riferimento, in quanto soprannome di una dinastia mongola legata allo spietato conquistatore Gengis Khan. Oltre ai Mongoli, saranno presenti anche i Russi ed i Crociati, ed ognuna di queste civiltà ha una propria specificità nel settore delle costruzioni: i Crociati possono costruire ovunque praticamente ovunque, i Russi possono realizzare strutture imponenti (vere e proprie città), mentre i Mongoli hanno strutture particolari in grado permettere una maggiore facilità di trasporto e comunicazione. Purtroppo, entrando nel vivo dell’azione si rimane un po perplessi dalla scarsità di variabili presenti e dopo aver visto le dinamiche di attacco tutto vi sembrerà uguale. Un altro grave difetto, già elencato, è legato alla brevità delle campagne a disposione, che si sviluppano nell’arco di sole quindici missioni e senza alcuna modalità utile a migliorare la situazione.Dal punto di vista tecnico il gioco è dotato di un engine poligonale fluido e di una buona palette di colori geenrosa. Meno convincenti e a tratti anche piuttosto spoglie sia le ambientazioni che i modelli poligonali presenti, in netto contrasto con gli standard attuali. Discreto il sonoro, grazie ad un doppiaggio di buon livello e a brani ed effetti piacevoli.Nel complesso il risultsato finale è purtroppo ben al di sotto delle aspettative ed è un peccato perchè vi sarebbero state tutte le possibilità per sviluppare un gioco almeno nella media, cosa che non è avvenuta.

HARDWARE

Requisiti minimiSistema Operativo Windows 2000/XP/VistaProcessore 2.4 GHz Memoria RAM: 512 MBScheda Video con 128 MB di memoria Hard Disk: 4 GB di spazio libero

Requisiti consigliatiSistema Operativo Windows 2000/XP/VistaProcessore a 3 GHzMemoria RAM: 2 GB di RAMScheda Video con 256 MB di memoriahard Disk: 4 GB di spazio libero

MULTIPLAYER

Supporto fino ad otto giocatori attraverso rete locale

– Atmosfere interessanti…

– Abbordabile anche per i non esperti

– Meccanica ormai collaudata

– …ma già viste

– Nessuna introduzione degna di nota

– Tecnicamente molto migliorabile

5.5

The Golden Horde potrebbe essere considerato come un gioco di strategia adatto a tutti, in cui non occorre essere esperti di questo genere per aver ragione dei propri avversari ma è sufficiente non lasciarsi scoraggiare dall’iniziale fase di apprendimento per poter ottenere interessanti risultati. Dal punto di vista tecnico il gioco è molto lontano dai più recenti standard visti su piattaforma PC ed anche a livello di design e programmazione vi sono molti difetti e pochi elementi realmente positivi da segnalare.

La meccanica, molto classica e mai davvero in grado di risultare avvincente, si basa prevalentemente su dinamiche già viste in prodotti simili ed in gran parte riutilizzate ma senza i dovuti accorgimenti in grado di rendere l’esperienza di gioco immersiva e completa. La scarsità di modalità ed opzioni a disposizione completano il quadro, non permettendo al gioco di raggiungere nemmeno la sufficienza.

Voto Recensione di The Golden Horde - Recensione


5.5

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