Recensione

The Getaway: Black Monday

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a cura di Thomasbz

Londra si è appena ripresa dalle numerose sparatorie di Mark Hammond e del detective Carter, ma sembra proprio che in questa metropoli non si possa vivere in pace, visto che in questo seguito si trova un malavitoso ad ogni angolo della strada. La città, più bella che mai, pullula di delinquenti alla ricerca di soldi facili e di poliziotti pronti a contrastare la crescente criminalità. Le premesse per un titolo interessante ci sono tutte, ma ben presto scoprirete di avere tra le mani un gioco a corto d’idee e con molte potenzialità sprecate.

Un giorno da dimenticareDopo le molte critiche ricevute dal preguel su un gameplay poco vario, il team londinese ha deciso di inserire alcune novità. Sono state introdotte varie sezioni stelth, dove dobbiamo emulare le gesta di Sam Fisher in Sprinter Cell, ma anche inseguire in moto dei delinquenti, proprio come in GTA o Driver. A dire la verità, queste poche novità non riscattano una giocabilità fin troppo simile al primo capitolo ed incapace di farci divertire come la concorrenza.Per chi ama l’esplorazione delle città e la libertà d’azione, in The Getaway 2 troverà tutto quello che cerca, in quanto potremo esplorare ogni angolo del centro londinese, rubando un qualsiasi mezzo che ci capita per strada e sfrecciando ad alta velocità per i viali o sui marciapiedi investendo gli ignari pedoni.I personaggi selezionabili sono ben tre: Mich, Eddie e Sam.Mich è un poliziotto sempre imbronciato, nervoso e con umore grigio che rispecchia alla perfezione il clima londinese. E’ alla ricerca di vendetta e sfoga la sua frustrazione sui criminali giamaicani e russi, con i quali non va proprio d’accordo. Avrà una giornata davvero infernale, nella quale sarà impegnato a proteggere una ragazza che sa troppe cose e per di più si metterà contro persone molto importanti e potenti.Eddie è un pugile con dei pugni davvero devastanti, dotato di un fisico molto atletico e deciso a compiere una rapina che gli cambierebbe la vita, peccato che non andrà tutto liscio come l’olio.Subentra verso metà gioco e dopo il suo arrivo la storia principale cambia radicalmente ed inizia a perdere smalto.Sam è una ragazza molto giovane, alta, bionda e bella. Non sa sparare né lottare, ma è molto brava con i computer ed a nascondersi per inseguire il malavitoso di turno. Sarà una compagna fondamentale per Eddie, che senza di lei farebbe una brutta fine.

Wellcome to LondonPer rendere il gioco il più cinematografico possibile, i programmatori hanno deciso di eliminare ogni tipo di indicatori su schermo, ma se da una parte questo aumenta il realismo del titolo, dall’altra può diventare frustrante nei combattimenti e quando si deve viaggiare da un punto all’altro della città. Troppo spesso durante una sparatoria capita di esaurire le munizioni e di dover andare in cerca di una ricarica tra i vari nemici uccisi in precedenza. Vista la mancanza di una mappa su schermo, quando si viaggia con un mezzo bisogna tenere d’occhio le frecce della macchina o della moto per poterci orientare, il che può andare a discapito delle azioni più frenetiche.Per fortuna nel menù è stata inserita una mappa contenente tutte le 25 miglia quadrate del centro città, facilitando notevolmente l’orientamento tra le numerose vie anonime e senza un vero punto di riferimento.In Black Monday, ci sono diverse macchine realizzate su licenza, tra cui spiccano i nomi di diversi marchi noti, come Fiat o Renault, per passare a marchi più costosi come Lotus o Mercedes. Una gradita novità è rappresentata dalle moto che sono state inserite nel già folto parco macchine; la loro guidabilità è molto scarsa, però con esse è decisamente più semplice evitare il caotico traffico di Londra.Nel predecessore il traffico della metropoli era paragonabile al traffico di una città italiana il giorno di Natale, ora invece è aumentato a dismisura, tanto che gli scontri frontali od i tamponamenti sono quasi inevitabili.

Controlli semplici, ma da dimenticareIl vero punto debole del titolo targato Sony sono il sistema di controllo e la disastrosa gestione delle telecamere.Quando siamo a piedi il personaggio si muove con poca naturalezza ed in modo legnoso, mentre la telecamera è quasi sempre inadeguata e finisce con l’evidenziare ulteriormente i limiti del sistema di controllo. Per questi motivi le sparatorie sono spesso confuse e frustranti ed uccidere un alto numero di nemici diventa spesso arduo. Con mio grande disappunto devo constatare come anche in questo secondo episodio non esistono dei punti dove ricaricare l’energia, dovendo ogni volta controllare personalmente la salute del nostro personaggio e, in occorrenza, appoggiarci alle pareti per guarirci. L’intelligenza artificiale dei nostri compagni e, soprattutto, dei nemici è davvero bassa, tanto che spesso capita di trovare un nemico immobile, che ci nota solo stando a due passi da lui.Guidando la situazione migliora, anche se siamo lontani anni luce dalla perfezione. Il sistema di guida è una via di mezzo tra la simulazione e l’arcade, scelta ideale per un titolo del genere. I veicoli si comportano tutti in modo diverso, sia come tenuta di strada sia come velocità, ma comunque sempre con la tendenza a comportarsi in modo anomalo. I tasti sono ben disposti, ma fin troppo sensibili e mal calibrati e quando si affronta una curva ad alta velocità, la macchina tende a sbandare e dà l’impressione di galleggiare sull’asfalto. Le missioni sono abbastanza varie e vanno dall’inseguimento in macchina all’arresto di un criminale, per passare a diverse missioni stealth dove non bisogna farsi vedere dal nemico.Chi ha giocato al primo The Getaway, noterà che tutto sa di già visto: la città, le sparatorie, le corse in macchina ed il senso di smarrimento, tutto è rimasto fin troppo simile: The Getaway 2 soffre di un’evidente mancanza d’idee e nonostante due anni di lavoro, risulta troppo simile al predecessore e sotto alcuni punti addirittura inferiore.

Realtà o gioco?Da sempre la serie punta molto sulla grafica fotorealistica ed è innegabile che anche questa volta il team Soho abbia fatto un buon lavoro e, come nel precedente capitolo, il centro di Londra è stato riprodotto in maniera a dir poco maniacale: gli edifici, i monumenti, le piazze, le strade ed i parchi sono molto simili alle loro controparti reali, a tal punto che girando per la città si ha quasi l’impressione di trovarsi davvero nella capitale inglese. Sono stati addirittura riprodotti molti negozi e ristoranti realmente esistenti, per non parlare delle numerose pubblicità di prodotti, presenti su autobus, taxi e cartelloni.La grafica in generale ha un alto livello di dettaglio, incrementando ulteriormente il buon lavoro svolto nel predecessore, purtroppo la stessa cosa non si può dire delle animazioni, spesso legnose e poco naturali.Il gioco è abbastanza fluido e veloce, però in alcuni casi si nota un vistoso calo del frame rate dovuto al livello di dettaglio, ai numerosi passanti ed alle tante macchine che si incontrano per le strade.Il modello fisico è discreto e fa il suo dovere, ma anche in questo caso ci sono parecchie lacune che con un maggiore sforzo sarebbero state evitabili. Come d’abitudine per i titoli Sony, il doppiaggio risulta notevole e coerente al gioco. Il parlato è limpido e le voci adeguate, le parolacce e gli insulti si sprecano proprio come nelle pellicole dei film gangster. Altrettanto non si può dire delle musiche, davvero sottotono e prive di mordente.

Grande città, poca longevitàLe 22 missioni si finiscono in fretta, troppo in fretta, tanto che il gioco vi durerà solo una decina di ore: si sarebbe dovuto sfruttare maggiormente una città così grande e dalle numerose potenzialità. Non aspettatevi delle missioni secondarie, dei pacchetti speciali da trovare negli angoli più impensabili od officine dove poter modificare la propria macchina: Il gioco è serio dal primo all’ultimo minuto di gioco. Per allungare la longevità, i programmatori hanno inserito alcune modalità extra:– Gara: Dovrete gareggiare in numerosi punti della città.– Taxi nero: In puro stile Crazy Taxi e GTA, dovrete portare i clienti nel luogo stabilito.– Inseguimento: Una frenetica corsa all’inseguimento di un criminale.Esplorazione libera: Come nel predecessore, potrete girare liberamente per godervi le bellezze di Londra.

– Londra è più bella che mai

– Buon doppiaggio

– Telecamera disastrosa

– Sistema di controllo mal riuscito

– Storia lineare e poco affascinante

– Poco longevo

6.5

Il Team Soho ha nuovamente mancato il bersaglio. Nonostante la buona realizzazione tecnica ed alcune idee interessanti, il gioco presenta troppe lacune e ed alcuni bug che minano il divertimento di un gioco che avrebbe avuto ottime potenzialità di riscatto.

Black Monday è un titolo di stampo maturo, destinato ad un pubblico adulto che potrebbe piacere solo agli appassionati del genere. Personalmente non vedo un futuro roseo per questa serie, a meno che non ci sia un radicale cambiamento di rotta.

Voto Recensione di The Getaway: Black Monday - Recensione


6.5

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