Recensione

The Escapist 2, evadiamo di prigione con la recensione del gioco

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

Il primo The Escapists, sviluppato da Mouldy Toof Studios e prodotto dal Team17, fu un titolo capace di rispolverare un concept più volte ripreso nel mondo dei videogiochi, ma senza particolare successo. Sto chiaramente parlando della fuga da una prigione, tema portante di un titolo realmente particolare, grazie anche a un’inquadratura a volo d’uccello e una deliziosa grafica in due dimensioni, che tratteggiava con disinvoltura e originalità la vita penitenziaria di Center Perks. Stare attenti alle guardie, camuffarsi, recuperare oggetti e pianificare attentamente la fuga, erano tutte operazioni che il puzzle game datato 2015 proponeva con inaspettata leggerezza, stemperando le atmosfere opprimenti di un vero carcere di massima sicurezza. Ora, il sequel promette di prendere il concetto originale ed espanderlo, sia a livello contenutistico che puramente tecnico. Torniano in galera quindi, ma col sorriso, preparandoci all’evasione più rocambolesca e scavezzacollo di sempre.

Benvenuti ad Alcatraz… o quasiSin dal menù iniziale, The Escapist 2 pone l’accento su una varietà di opzioni di gioco sensibilmente maggiori rispetto alla pochezza di modalità disponibili nel capitolo originale, apparso ormai due anni fa. Si parte dalla possibilità di personalizzare i propri personaggi (senza dimenticare guardie e compagni di cella) con un editor decisamente più variegato e complesso di quello visto in passato: non solo il nome e il taglio di capelli, ma anche il colore della pelle, vari modelli di occhiali e altri accessori più o meno importanti come bandane o copricapo (a cui si aggiungeranno una moltitudine di elementi semplicemente proseguendo all’interno dell’avventura e sbloccandoli portando a termine i vari compiti che ci verranno assegnati). Una volta dato alla luce il nostro reietto della società, saremo chiamati ad affrontare la modalità principale, la quale ci catapulterà senza troppi complimenti nella prima prigione del gioco (delle dieci disponibili). La “storia” (se così possiamo chiamarla) mostra proprio il nostro caro evaso in riva al mare, felice di raccontare la sua vicenda a chi desidererà ascoltarla. Ciò si trasformerà di volta in volta una sequela di missioni a tema carcerario, incluso un esaustivo tutorial iniziale, il cui compito finale sarà sempre e comunque quello di fuggire dalla struttura di turno. E per farlo, dovremo sfruttare ogni oggetto a nostra disposizione, inclusi quelli legati al crafting o donati dai vari NPC.Ma non solo: la mappa suddivisa a piani ci permetterà ora di avere un quadro ben chiaro della situazione, con un accento al punto di fuga da raggiungere per fuggire abilmente dalla prigione, prestando particolare attenzione alle guardie carcerarie, ai galeotti e agli obiettivi da portare a termine (spesso e volentieri, chiavi da recuperare), tutti differenti per colorazione e pattern di movimento. Attenzione però: non potremo andare da un punto A a un punto B come se nulla fosse. Le prigioni hanno infatti i loro orari specifici e sgarrare un pasto in sala mensa vorrà dire mettere in allerta la sicurezza, o finire nel bel mezzo di una rissa. Incluso il pericolo dettato da metal detector e telecamere di sicurezza, in grado di farci sbattere in isolamento in men che non si dica (e ciò ci farà perdere del tempo prezioso). Tutto andrà quindi pianificato molto, ma molto attentamente.

Datemi una lima ed evaderò in men che non si dica!The Escapist 2 mette inoltre a disposizione tutta una serie di statistiche da tenere costantemente sott’occhio, in modo da verificare che il nostro piano d’evasione stia procedendo per il verso giusto: non solo la salute del galeotto protagonista, ma anche la sua intelligenza e la forza fisica, oltre a una barra per l’energia e per il grado di allerta dei secondini. E in prigione, come ogni altro luogo al mondo, per ottenere favori servirà danaro. Tra le missioni da portare a termine sono infatti incluse anche attività lavorative di vario genere, tutte a tempo determinato (di solito, strutturate a mò di mini-game). Maggiore sarà il guadagno, migliori saranno le opportunità di acquisto. Anche la palestra presente all’interno delle prigioni avrà un’importanza rilevante, visto che in base alla capacità di mostrare i muscoli i compagni di cella decideranno se usare o no la nostra testa come spazzola per il water. Non mancheranno neppure tutta una serie di missioni secondarie – offerte proprio dai galeotti dal cuore d’oro – grazie alle quali potremo recuperare oggetti non ottenibili in altro modo. Tante cose da fare, diversi modi per raggiungere il proprio scopo e un contesto ambientale che da “Fuga da Alcatraz” in poi è diventato di uso e consumo comune. Peccato solo che, dopo appena una manciata di ore, i meccanismi diventino piuttosto ridondanti e di facile esecuzione. Vale a dire che la varietà di gioco perderà colpi attorno alla terza/quarta prigione da cui evadere, non dando modo al gameplay del titolo targato Mouldy Toof Studios di ingranare la quinta. A sventare l’effetto noia in The Escapist 2, interviene però una delle più importanti novità di questo sequel, ovvero l’inclusione del multiplayer cooperativo e competitivo, locale e online. Nella co-op, potremo decidere di pianificare un’evasione grazie a un amico, il quale potrà aiutarci nella fuga distraendo le guardie (magari con un diversivo improvvisato al momento), oppure recuperando per noi un determinato oggetto. La modalità competitiva, invece, ci metterà di fronte a una sfida in cui vincerà l’evaso più veloce, con un solo giorno a disposizione. Oltre al fatto che queste modalità saranno in grado di strapparvi più di un sorriso, a esaltarvi in positivo ci penserà anche il comparto tecnico, rigorosamente in 2D e pesantemente ispirato alla generazione dei vecchi titoli a 16-bit. La visuale dall’alto, inoltre, permetterà una visione chiara e completa dell’ambiente circostante, ricchissimo di elementi, personaggi e oggetti (spesso e volentieri da raccogliere per il nostro tornaconto personale).

Concept di fondo variegato e divertente

Stile a 16-bit delizioso

Multiplayer funzionale al contesto

Un po’ ripetitivo sulla lunga distanza

7.5

The Escapist 2 è un gioco che non si perde in chiacchiere, ricalcando tutto quello che di buono aveva proposto il predecessore e molto di più. Fuggire dalle varie prigioni in cui saremo rinchiusi sarà un’attività che divertirà per un bel po’ di ore, complice anche una quantità di armi, oggetti e vari arnesi da scasso in quantità industriale. Il tutto, ancora una volta in una frizzantina veste grafica 2D e arricchito da tutta una serie di modalità multiplayer realmente sorprendenti. Se vi considerate dei maestri dell’evasione, fate partire il download del gioco in men che non si dica. E non dimenticate di fare una bella scorta di grimaldelli, vi serviranno.

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7.5

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