Recensione

The Elder Scrolls III: Bloodmoon

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a cura di Drako

Niente polvere … tanto meno ruggineE’ passato solo un anno da quando la Bethesda ha prodotto e poi realizzato il terzo capitolo della famosissima serie “The Elder Scrolls”.Morrowind, questo è il nome per quei pochi che ancora non lo sanno, fu per i videoruolisti una ventata d’aria fresca, e ben presto tutti i Forum, ufficiali e non, si riempirono di post e topic che avevano per tema questo RPG.Questo perchè il gioco oltre ad essere composto da centinaia di Quest (per tutti i gusti ;)) disponeva anche di un Editor incluso, “The Elder Scrolls Construction Set” più comunemente chiamato TES.Quest’ultimo, facile ed intuitivo da usare, permetteva a tutti di modificare e aggiungere di tutto, arricchendo ancora di più il fantastico mondo di Morrowind.Grazie a questa sua modularità, e alla continua pressione dei suoi numerosi fan, è stato possibile in breve tempo, quasi sei mesi, ottenere dalla Bethesda la prima espansione dal nome “Tribunal”.Ma ora per la gioia di tutti noi Outlander possiamo installare e poi giocare la seconda espansione di Morrowind: “BloodMoon”.

Un’isola piena d’opportunitàDurante il mio pellegrinare sull’isola di Morrowind, sulla costa nord-ovest, mi accorsi della presenza di un’altra terra.Non sapevo quanta distanza si frapponeva tra il porto di Khuul e questa nuova isola, sicuramente non era molta, ma ad occhio nudo non si scorgeva nessuna terra, solo il mio istinto continuava a ripetere che era lì e che qualcuno aveva bisogno di me.Feci un rapido controllo al mio inventario e, grazie al medaglione magico, incominciai a correre sull’acqua senza voltarmi mai indietro e sempre nella stessa direzione.Fortunatamente l’attesa durò poco e il mio presentimento fu premiato, ero contento di aver trovato una nuova terra, ma al tempo stesso ero anche triste perché non sapevo cosa il destino mi avrebbe riservato.Raccolsi tutto il coraggio di cui disponevo e lanciai la magia d’intervento Divino (mi raccomando non sbagliate con l’intervento Almsivi, perché templi sull’isola non ce ne sono) …Beh l’introduzione ve l’ho fatta il resto della storia ora la potete scrivere anche voi…..

Anche l’occhio vuole la sua parte Purtroppo i mesi che sono trascorsi dall’uscita di Morrowind, e dalla successiva prima espansione “Tribunal”, sono pochi per farci sperare che BloodMoon migliori sia il motore grafico sia il comparto sonoro.No, non voglio dire che sono pessimi, tutt’altro, ma non posso dimenticare i continui rallentamenti dovuti al caricamento delle zone di gioco da esplorare, e credetemi quando vi dico che le nuove zone sono ricche di tantissimi particolari. Infatti, sull’isola di Solstheim ci troveremo alla presenza d’enormi foreste piene di conifere fino ad arrivare alle desolate lande ghiacciate, tutte ben realizzate.Inoltre dovremo fare anche i conti con i nuovi eventi meteorologici che si andranno ad aggiungere a quelli già presenti: se in Morrowind dovevamo stare attenti alle continue tempeste di polvere che ci accecavano la vista, ora ci sarà la Neve e le innumerevoli bufere di Ghiaccio.BloodMoon introduce, oltre a nuove creature naturalmente da seppellire sotto un metro di neve, anche nuovi effetti sonori per rendere tutto l’insieme più realistico, ma purtroppo non amplia le attuali colonne sonore che ormai sono diventate, dopo tantissime ore di gioco, troppo ripetitive.

Un nuovo esm da 120 MbPer chi ha giocato a Tribunal o ha scaricato i mod gratuiti dalla prolifica comunità di Morrowind, già sa di cosa stiamo parlando, ma per i restanti posso dire che l’installazione di BloodMoon si presenta come un enorme file .esm (tutti i file che vengono creati o modificati con il TES).L’integrazione con Morrowind, oltre a cambiare la versione in 1.5.1629, lo modifica aggiungendo tutte le innovazioni, e migliorie, già riscontrate in Tribunal. La prima, sicuramente la più significativa, è la possibilità di filtrare i Quest nel diario, permettendoci cosi di visionare solo quelli attivi o solamente quelli già completati.Inoltre ora abbiamo la possibilità di marcare (scusate il termine poco italiano) un punto sulla mappa in locale, permettendoci così di inserire direttamente sulla mappa particolari scritte che ci aiuteranno per il proseguo dei Quest.Ah, stavo dimenticando, purtroppo l’ottimo lavoro fatto dall’ITP (Italian Translator Project) vale per adesso solo per Morrowind e non per le successive espansioni.Come vedrete tutti gli screenshot che vi abbiamo proposto sono tradotti solo in parte, questo perché per non avere problemi di sorta con gli altri mod amatoriali abbiamo giocato a BloodMoon con un’installazione pulita: Morrowind + BloodMoon e soprattutto la Morrowind ITP Versione finale.In questo modo i vecchi savegame verranno convertiti senza problemi, ma solamente il gioco base verrà tradotto mentre tutto cio che è specifico della nuova espansione rimarrà tale, cioè in inglese.

Libera l’animale che c’è in teBloodMoon a differenza del suo predecessore, “Tribunal”, ci riporterà ad esplorare e naturalmente a combattere su di una nuova grande distesa aperta, l’isola di Solstheim.Sulla nuova isola, oltre a far da padroni e a schiaffeggiare i nuovi nemici, il gioco ci darà anche la possibilità di calarci nei panni di un Lupo Mannaro o Werewolves.La possibilità di venir infettato, come per il divenir Vampiro, sarà difficile ma non impossibile, bisognerà scegliere molto bene il terreno di caccia e con una buona dose di fortuna forse ce la faremo, purtroppo da parte mia sto ancora continuando a cercare un mutaforme che m’infetti.Comunque una volta affetti dalla Licantropia, se non curata, potremo divenire lupi mannari.Come lupi mannari riceveremo dei bonus a diverse abilità, e soprattutto possederemo l’Occhio del Lupo con il quale saremo in grado di avvistare le creature che si trovano nella mappa in Locale.Non sarà certo facile completare la quest principale da lupo mannaro; infatti la trasformazione avverrà ogni notte e tutti i giocatori NPC che ci vedranno, con il nuovo look, automaticamente cercheranno di attaccarci, ma il divenir WOLF sarà sicuramente per tutti uno stimolo in più.Anche se, come abbiamo detto, molto del lavoro fatto dai programmatori per BloodMoon è accentrato sulla storia dei paesi nordici e in special modo sulle leggende dei Lupi Mannari, non possiamo certo dimenticare le altre opportunità che l’isola ci riserva.Il gioco ci permetterà, partendo dal remoto insediamento di Fort Frostmoth, di decidere se risolvere i problemi che stanno causando scompiglio sull’isola.Il nostro alter ego, se lo vorrà, potrà anche prendere parte alla costruzione di una nuova colonia mineraria e anche all’edificazione di un’intera città. Ma per attivare i nostri intenti dovremmo aggirarci su Solstheim e questo non sarà certo facile, sull’isola non esistono strade di comunicazione e ci possiamo anche dimenticare i TaxyBug.Inoltre, gli attuali residenti (Orsi, Lupi ..) venderanno cara la pelle pur di arrestare il nostro cammino.Concludo aggiungendo che BloodMoon avrà più di 30 Dungeon, quasi il doppio del suo predecessore, tutti da esplorare e naturalmente … da depredare :))).Ricordateti di stare ben attenti nell’affrontare questo nuovo capitolo, poiché richiede un livello del personaggio decisamente alto.

HARDWARE

Requisiti Minimi:Windows 98/ME/2000/XP, Direct X 8.1, Pentium III 500 o AMD K7 600 MHz, 256Mb RAM, 8X CD-ROM, 200 Mb su HD, Scheda Video da 32Mb e Scheda Audio compatibili con DirectX 8.1

MULTIPLAYER

Purtroppo Assente.

– Narrativa coinvolgente

– Ottima ambientazione

– Quest sempre più coinvolgenti

– Estrema libertà di gioco

– Stessa colonna sonora

– Motore grafico non ottimizzato

8.5

Una delle caratteristiche di questo titolo è che lo si apprezza completamente solo dopo diverse ore di gioco; è per questo che ho richiesto al mio caporedattore un po’ di tempo in più per recensirlo (ok, permesso accordato…nd Stefo.)

Dopo tantissime ore di gioco, purtroppo non continuative, posso dire che BloodMoon vale i soldi spesi. Gli attuali possessori di Morrowind non si devono far scappare, per nessun motivo, questa nuova espansione, per giunta giocabile anche con il nostro attuale personaggio (diventato ormai un semidio); il gioco è consigliato anche a chi, per un qualsiasi motivo, non si è ancora avvicinato a “The Elder Scrolls”, sicuramente BloodMoon è un ottima scusa per acquistare il gioco originale.

Purtroppo il titolo non è esente di pecche, ma i tanti pregi ci fanno fortunatamente dimenticare i vari rallentamenti e sporadici crash.

Voto Recensione di The Elder Scrolls III: Bloodmoon - Recensione


8.5

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