Recensione

The Crew

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a cura di FireZdragon

Con l’avvento delle nuove console ci chiedevamo quale sarebbe stato il futuro degli arcade racing game. I simulatori di guida, quelli dedicati ad un pubblico di grandissimi appassionati, hanno infatti spinto l’acceleratore ancora più sulla fedeltà di vetture e tracciati ma soprattutto sul comparto tecnico, arrivato ora a livelli molto vicini al fotorealismo. Per quanto riguarda il genere parallelo più caciarone e meno impegnativo invece, la strada intrapresa sembra voler ripercorrere quanto iniziato da Burnout e poi continuato con gli ultimi Need for Speed: un mondo esplorabile enorme, giocatori interconnessi tra loro e una quantità di sfide e gare da fare davvero enorme.Nintendo, al solito, si è voluta distaccare da questa filosofia e il suo Mario Kart 8 ha puntato a tutt’altro, regalando ai fan della grande N un titolo unico e senza sfidanti. Nel trittico Forza Horizon 2, Drive Club e the Crew invece è proprio l’esclusiva Microsoft ad averci lasciato le impressioni migliori con gli altri due prodotti flagellati da qualche problemino di troppo.

Ciao sono una storia trita e ritrita, posso partecipare?Non che da un racing game ci si aspetti una trama ricercata o profonda questo è vero, ma quanto proposto da The Crew, riesce a toccare tutti i luoghi comuni che il genere ha proposto negli ultimi vent’anni tra cinema e videogiochi. Vi calerete nei panni di Alex, un poliziotto sotto copertura al quale viene ucciso il fratello dal capo dei 5-10, una banda di folli piloti con il controllo totale delle strade degli Stati Uniti d’America. Guidati dalla sola sete di vendetta, dovrete quindi trovare il modo di infiltrarvi in questa organizzazione, scalare i vari ranghi di potere, sbarazzarvi dei leccapiedi del loro capo Shiv e porre la parola fine alla questione nell’unico modo possibile: gareggiando come pazzi su qualsiasi strada. A tendervi la mano ci saranno tutta una serie di comprimari dal carisma praticamente nullo che, con i loro consigli e le loro vicende, aiuteranno la storia a dilungarsi per circa quindici ore, un quantitativo di tempo comunque più che apprezzabile e indubbiamente da premiare se considerato il genere di appartenenza.Arrivati sulla East Coast il vostro primo problema sarà quello di recuperare una vettura capace di tenere testa ai pivellini che fanno il lavoro sporco dei 5-10. Il gioco vi propone quindi di scegliere una tra le prime auto disponibili e iniziare a personalizzarla con colorazioni e modifiche estetiche a vostro piacimento.Il punto più alto di The Crew viene raggiunto proprio in questo frangente, con una cura, ricercatezza e un numero di opzioni possibili davvero soddisfacente che vi porterà a passare nel garage molto del tempo che dedicherete al gioco. La quantità di elementi da scegliere è mastodontica e spazia ovviamente dalle minigonne, passando da alettoni e spoiler fino ad arrivare a interessare anche la colorazione degli interni, le verniciature e ovviamente le decalcomanie, così da lasciarvi con una vettura unica e facilmente riconoscibile nel marasma online.Purtroppo tutte queste modifiche avranno un costo in bucks (la valuta del gioco) e dopo aver frugato tra i menu vi accorgerete presto che il capitale a vostra disposizione non è sufficiente per sbizzarrirvi come vorreste, portandovi per forza di cose al passaggio successivo: le gare.

Rombino i tamburiLa produzione Ubisoft mette sul piatto un mondo open world vasto, enorme, probabilmente uno dei più grandi mai visti in un gioco di questo tipo e lo infarcisce di centinaia di eventi da completare divisi in tre principali macro categorie. Avrete la possibilità di affrontare le missioni della campagna, in un susseguirsi di competizioni guidate dalla storyline principale, sbizzarrirvi nel multiplayer, con gare pvp sia competitive che cooperative, oppure dedicarvi al freeroaming e accettare le sfide che mano a mano compaiono per strada, tentando di volta in volta di battere i vostri precedenti record.Alla conclusione di ogni evento vi verrà corrisposto un quantitativo di soldi ed esperienza in base alla vostra prestazione, utili per comprare nuove personalizzazioni per l’auto e per salire di livello, cercando di raggiungere quello più alto, il cinquantesimo, e iniziare a fare le cose sul serio. La modifica estetica delle auto tuttavia, non influisce minimamente sulle prestazioni della vettura, al contrario di quanto si potrebbe pensare, e mettere un alettone piuttosto che un altro non modificherà minimamente la tenuta o la stabilità del vostro mezzo rendendo di fatto il tutto un vero e proprio atto di vanità. Per gonfiare i muscoli al vostro bolide dovrete tentare di vincere in maniera netta le diverse gare e ottenere così i ricambi meccanici indispensabili per far progredire l’auto che state guidando. Esattamente come in un GDR qualsiasi quindi avremo da una parte il livello del pilota, con tanto di alberi di abilità da strutturare a nostro piacimento e grazie ai quali guadagnare sconti, punti esperienza bonus o addirittura una miglior guidabilità delle vetture, e dall’altra dovremo far crescere di grado anche ogni nostra singola auto, esattamente come fossero tanti personaggi di un MMO.Ogni evento vi darà un pezzo prestabilito ma con un bonus randomico che vi spingerà al farming di queste missioni per avere l’auto dei vostri sogni. Ad ogni modo non dovrete preoccuparvi troppo di questi elementi fino a che non avrete raggiunto il level cap. Durante la nostra prova solo verso la fine ci siamo trovati costretti a comprare una nuova auto dal concessionario per vincere in scioltezza le sfide finali ma il gioco, con un po’ di caparbietà, si potrà portare a termine addirittura usando solo ed esclusivamente la vettura i base e potenziandola, ovviamente per colpa di uno degli elementi peggio riusciti dell’intero gioco: l’IA

Guidabilità e intelligenza artificiale imbarazzantiCi sono due elementi principali che influiscono sul pessimo risultato finale delle gare della campagna: l’intelligenza artificiale e la guidabilità delle vetture.Partiamo subito dalla prima dicendovi che la gestione del’IA di The Crew è probabilmente una delle peggiori viste ultimamente in un gioco di corse. I vostri avversari seguiranno traiettorie praticamente perfette senza mai tagliare le curve, non sbaglieranno mai ma soprattutto bareranno in maniera spudorata ed evidente, compiendo manovre non permesse dalla fisica del gioco proprio davanti ai vostri occhi. Per entrare nello specifico riusciranno a schivare il traffico con cambi di direzione repentini, non slitteranno fuoristrada come le vostre auto e, cosa peggiore di tutte, la loro velocità e la loro prestazione non sarà legata in alcun modo al livello dell’auto utilizzato. La spiegazione di tale scempio è da ricercarsi soprattutto in un mastodontico effetto elastico che vi seguirà da inizio a fine gioco e da una scelta scellerata degli sviluppatori di Ivory Tower posta nel design delle missioni.Per tenere viva la gara l’intelligenza artificiale vi resterà sempre incollata agli specchietti nel caso di una vostra prestazione perfetta, punendovi al vostro primo errore in maniera severa e sverniciandovi il più delle volte con auto dalla potenza nettamente inferiore alla vostra. Se messa così la questione potrebbe sembrare di poco conto l’idea malsana di strutturare l’intero gioco intorno alla sola vittoria nelle gare (arrivare secondi segnerà infatti una sconfitta e dovrete ripetere da capo l’intero evento) significa che fare una gara perfetta e urtare un solo muretto all’ultima curva potrebbe voler dire perdere la gara vista l’impossibilità di distaccare gli avversari. Al contrario invece con una gara pessima l’IA rallenterà bruscamente e senza validi motivi, permettendo spesso di recuperarla e superarla con facilità in rettilineo. Le gare prendono così una piega pessima e tutto sembra scriptato e controllato senza lasciare che il giocatore si diverta o venga premiato per le sue prestazioni.Pessimi da questo punto di vista anche gli eventi di fuga dalla polizia, dotata di mezzi più veloci e più pesanti di qualsiasi altra auto nel vostro garage, così come quelli di inseguimento con il fuggitivo scriptato in maniera palese, tanto da tamponarvi nel malaugurato caso in cui lo superaste.Se la varietà quindi convince in linea di massima, con gare in solitaria che possono durare intere ore a sfide brevi da meno di venti secondi, è tutto l’impianto che dovrebbe sorreggere il gioco a essere instabile e a penalizzare sensibilmente il divertimento.Altro fattore che non abbiamo gradito è la guidabilità delle vetture, con una tendenza delle quattroruote a perdere il posteriore e iniziare a scodinzolare sulle strade americane, sia che si tratti di bolidi dalla trazione posteriore sia con auto 4×4 o a trazione anteriore.Con i mezzi più potenti il difetto viene limato abbastanza e tutta una serie di slide presenti nelle opzioni vi permetteranno di modificare a vostro piacimento la resa delle auto su strada ma è indubbio che la guida pulita dei vecchi Need for Speed era davvero su un altro livello.

Fisica non ti conoscoPotendo passare sopra al fattore guidabilità, attenuabile appunto tramite opzioni e pratica, non possiamo far finta di nulla davanti a una fisica delle auto e degli urti, già segnalata nelle nostre precedenti anteprime, insufficiente.Partiamo dagli impatti quindi, con la vostra auto che a volte verrà letteralmente spostata di lato arbitrariamente per evitare un incidente mentre altre si troverà a volare sbalzata da un semplice muretto o incastrata tra le lamiere di una vettura sbucata fuori all’improvviso da un incrocio. La gestione dei salti è ridicola, con la gravità che vi schiaccerà sul terreno nel caso di un salto troppo alto rendendo ingestibile l’atterraggio e anche il peso delle diverse vetture in gara durante le sportellate non verrà preso in considerazione lasciando in mano tutto al caso.Bug, glitch e tanti altri difetti entrano a gamba tesa sul gioco, a volte facendovi fallire missioni praticamente vinte o rovinano in maniera definitiva una gara. I tanti mesi di beta insomma non sembrano aver portato alcun giovamento alla produzione, che presenta ad oggi i medesimi difetti e le stesse problematiche segnalate in precedenza.Anche dal punto di vista tecnico non sono stati fatti passi avanti. Il mondo di gioco è enorme ma il giocatore non è minimamente spinto ad esplorarlo, vuoi per la cattiva guidabilità delle vetture vuoi per una realizzazione del traffico e degli edifici davvero raffazzonata. La necessita di abbassare il dettaglio per mantenere un mondo così vasto secondo noi non paga e, ad eccezione di alcuni panorami nel Grand Canyon o qualche altro piccolo scorcio ci è capitato davvero raramente di fermarci per ammirare la bellezza del paesaggio circostante. The Crew gira su console next gen a 30 FPS ma la stabilità non è sicuramente di casa, con cali vistosi e problematici durante le gare. Di bassa caratura i pedoni e la fauna, impossibili da investire, così come i modelli delle auto del traffico, davvero sottotono rispetto ai bolidi che il giocatore potrà comprare. Una cinquantina circa le auto disponibili in tutto, ognuna delle quali però modificabile con tutta una serie di preset che le trasformano in nuove vetture. Prendete un’auto dal vostro garage e potrete attaccarle un kit da strada, offroad, extreme o ancora da tuning il che , di fatto, aggiungerà una nuova vettura al vostro garage da personalizzare e da far crescere attraverso il solito sistema della ricerca dei pezzi tramite sfide e gare online.Manca il meteo variabile, anche se permane il ciclo giorno/notte e piacevole la colonna sonora con brani ricercati. Solo sufficiente invece il sonoro e i rombi delle auto, di poco impatto sia nelle molteplici visuali esterne sia in quella interna e dal cofano.

Si va online! o forse noArrivati a livello cinquanta sbloccherete la possibilità di guadagnare le medaglie platino in tutte le gare, che vi doneranno in caso di vittoria dei pezzi per la vostra vettura di livello 42-50 in maniera randomica. A questo punto bisognerà farmare come dei pazzi per riuscire a equipaggiare una vettura al top, e solo allora sarà il caso di buttarsi nelle gare online. Purtroppo sia nelle gare delle crew che nel pvp il livello della vettura risulta fondamentale per vincere e, vista l’assenza di qualsivoglia matchmaking, i giocatori novizi si troveranno a dover giocare contro piloti esperti ed equipaggiati con macchine incredibili. Nessun divertimento e sbilanciamenti vi aspettano nella parte competitiva e a nulla servono le classifiche pvp, visto che a meno di non volersi rinchiudere in casa per cappare il proprio veicolo piste e tracciati non lasciano alcuna chance ai buoni piloti ma con veicoli sottopotenziati. Altro enorme problema, fallimentare se pensiamo a the Crew come un MMO, è la lentezza esasperante per trovare giocatori in una partita, in una sessione in open world di un massimo di otto giocatori, elemento che di fatto sminuisce tutta l’idea iniziale di Ivory Tower.La lag è presente in quasi tutte le partite e macchine che scompaiono, scattano o volano per lo schermo sono all’ordine del giorno. La presenza di cinque differenti fazioni inoltre non viene mai messa in rilievo dal gioco, nascondendole in secondo piano e rendendolo elemento superfluo. L’unico consiglio che ci sentiamo di darvi a riguardo è quindi quello di prendere The Crew solo ed esclusivamente se avete un gruppo affiatato di amici con i quali giocare, altrimenti lasciate perdere la produzione, soprattutto se avete la console di casa Microsoft, con quel Forza Horizon 2 che ha dimostrato già cosa vuol dire confezionare con amore un gioco di corse arcade.

– Buoni modelli poligonali delle auto

– Mondo vastissimo

– Tante ore di gioco

– Diverse buone idee

– Fisica problematica

– IA mal realizzata

– Microtransazioni

– Problemi di lag, bug e glitch

6.0

The Crew è un titolo mastodontico, Ubisoft ha voluto a tutti i costi puntare sulla vastità della mappa e sulla quantità di cose da fare ma noi, in realtà avremmo davvero preferito elementi più curati e avvenimenti su scala ridotta piuttosto che trovarci con un’area così vasta ma assolutamente inutile ai fini del divertimento. A bug e glitch non diamo mai troppo peso, ma questa volta spesso hanno influito direttamente sul risultato delle nostre gare e insieme a un’ia cheap, aggravata da una fisica davvero pessima, ci impediscono di acclamare il gioco come speravamo. Di buono rimane ovviamente la longevità che il titolo saprà offrirvi, il parco auto variegato, seppur non numerosissimo, e alcune idee di base interessanti, ma nel complesso The Crew è un titolo che fatica a stare sopra la sufficienza, proprio a causa di quello che secondo Ivory Tower doveva essere il punto di forza del gioco: il multiplayer massivo, allo stato attuale delle cose sbilanciato e ricolmo di problemi e mancanze.

Voto Recensione di The Crew - Recensione


6

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