Recensione

The Conduit

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a cura di Star Platinum

Dopo averlo annunciato come progetto innovativo, che avrebbe in teoria dovuto rivoluzionare il mondo dei first person shooter arricchendo una ludoteca Wii non certo ampia in quanto a possibilità offerte, in realtà nel corso dei mesi gli stessi sviluppatori di High Voltage Software hanno corretto il tiro sul loro The Conduit, presentando la produzione ludica attraverso un’ottica in parte ridimensionata. Oggi che il titolo è finalmente disponibile, risulta impossibile però non identificare immediatamente il gioco in un contesto FPS molto classico, per certi versi fin troppo legato a scelte in gran parte già viste in numerosi altri titoli. Non è un caso infatti che critica e utenza in generale stiano formulando tali e tanti pareri diversi verso un prodotto che avrebbe dovuto idealmente mettere tutti d’accordo e che, all’atto pratico, si rivela esente da perplessità solo per alcuni aspetti. Quello che ci accingiamo a presentarvi è pertanto un titolo molto controverso, ma se avrete la pazienza di seguire la nostra analisi cercheremo di fornirvi quegli elementi di giudizio indispensabili per capire di cosa si tratta.

L’unico alieno buono è un alieno mortoIn un periodo in cui i videogames cercano di attrarre puntando su meccaniche innovative e, occasionalmente, soluzioni stilistiche originali, come accennato in precedenza The Conduit non fa nulla per andare incontro a questa tendenza, ma anzi a partire dalla struttura narrativa proposta fino ad arrivare alla sua stessa struttura propone degli elementi che sarebbero potuti risultare adatti per un fps di qualche anno fa e che, paradossalmente, riescono a lasciarsi apprezzare nonostante tutto anche oggi. Immaginate una Washington DC improvvisamente al centro di un attacco alieno su larga scala operato da orripilanti creature in grado di raggiungere comodamente e in massa il pianeta attraverso l’utilizzo di particolari portali tra i due mondi, in grado di recapitare senza soluzione di discontinuità tali e tante mostruosità da far pensare che la fine del mondo sia ormai prossima. Proprio in questo rassicurante contesto vestirete i panni dell’agente Michael Ford, appartenente ad una speciale organizzazione denominata Trust nata appunto per contrastare tale minaccia. Tutto farebbe pensare alla classica dinamica per la quale un solo uomo sarà chiamato a salvare il mondo, ed è così, tuttavia gli avvenimenti attraverso cui muoverete i vostri passi non saranno così di semplice lettura come si potrebbe pensare inizialmente. Con questa premessa, decisamente poco originale a dire il vero, prende il via l’attesa produzione sviluppata da High Voltage Software, che si propone idealmente di colmare il vuoto presente nella ludoteca Wii per quanto riguarda il genere degli sparatutto in prima persona. Compito non certo semplice a onor del vero.In effetti, considerando le potenzialità dell’ammiraglia Nintendo, un titolo del genere deve riuscire non soltanto a convincere a livello di contenuti proposti, come dovrebbe essere nell’ordine naturale delle cose, ma anche e soprattutto dal punto di vista del sistema di controllo in quanto caratteristica portante del Wii. Nel recente passato, numerosi sviluppatori hanno infatti proposte numerosi modelli in tal senso, ma soltanto in pochi sono riusciti a centrare l’obiettivo offrendo all’utente quanto desiderato.

L’insostenibile leggerezza del Wii RemoteIn quest’ottica The Conduit si rivela immediatamente come un fps molto classico per meccanica e ambientato in un contesto fantascientifico che ben si presta all’utilizzo di strumenti ed item di vario tipo in grado di far emergere non soltanto un puro potenziale offensivo, ma anche tutta una serie di possibilità che vanno ben oltre il semplice concetto di armi convenzionali. Dall’oscurità di un gameplay piuttosto piatto e di una realizzazione estetica molto deficitaria in fatto di stile e soluzioni di spessore, emerge però un bagliore che non ci si aspetta, a tratti impensabile e facilmente riconducibile all’elemento idealmente più difficile da implementare senza avvalersi del supporto del Wii Motion Plus, che ha già dimostrato le sue enormi potenzialità. Stiamo parlando di un sistema di controllo eccellente, uno di quelli che coinvolge subito amplificando il divertimento e consentendo al giocatore di andare oltre la semplice analisi tecnica lasciandosi coinvolgere da una giocabilità immediata e da un’interazione che risulta sempre appagante, nonostante i numerosi difetti presenti. Da questo punto di vista è evidente che gli sviluppatori si sono impegnati molto in questo progetto ma hanno dovuto anche fare i conti sia con un’esperienza tutto sommato parecchio limitata e soprattutto sulla mancanza di un budget dietro importante da investire. In base a questo già andrebbe apprezzato il lavoro compiuto, tuttavia tra i difetti presenti è evidente che vi sia anche una linearità a tratti eccessiva e solo se valutato nell’ottica dell’utente “only Wii“, che non ha quindi potuto beneficiare di altri esponenti del genere, il tutto acquisisce una bellezza diversa, “costringendo” a giocare senza porsi particolari domande. Utilizzando l’accoppiata composta da Wii Remote e Nunchuk si ha subito l’idea delle enormi potenzialità del gioco, grazie ad una configurazione dei comandi immediata da apprendere, estremamente precisa e talmente semplice da consentire di compiere anche azioni in teoria complesse con estrema naturalezza.La possibilità di poter settare a proprio piacimento alcuni parametri, supportata da un sistema di mira davvero esente da difetti, risulta infatti come il vero valore aggiunto del gioco, che ben si abbina alle numerose trovate “tecnologiche” a disposizione del protagonista ed in grado di consentire un approccio leggermente diversificato rispetto alla norma, per azioni effettuabili e situazioni da risolvere. Purtroppo altrettanto facilmente ci si renderà conto di come l’intelligenza artificiale dei nemici sia in più di una occasione sottotono e questo, unito ad altri difetti di natura tecnica, porta ad un ridimensionamento della qualità globale del gioco nonostante si resti sempre ampiamente su livelli positivi. Alla luce delle premesse iniziali, alcune mancanze limitano l’esperienza di gioco rendendola altalenate e fortemente condizionata da fattori soggettivi, nonostante l’eccellente sistema di controllo.

Una questione di stileAnalizzando The Conduit dal punto di vista tecnico è impossibile non riscontrare diversi difetti, alla pari con la presenza di numerosi elementi degni di nota. In quest’ottica il gioco riesce ad esprimere un potenziale tutto sommato più che convincente e supportato da alcune scelte a tratti ben curate, ma si commetterebbe un grande errore di valutazione nel confrontare questa produzione con la maggior parte dei fps del recente periodo pubblicati per PS3 e Xbox 360, in quanto non è certo per queste caratteristiche che l’ammiraglia Nintendo è riuscita a distinguersi dalla concorrenza. Analizzato in quest’ottica, il gioco risulta molto apprezzabile e convincente. A livello grafico, l’engine poligonale adottato dagli sviluppatori si rivela solido e molto ben implementato anche nelle situazioni più impegnative, il giocatore si ritroverà a muoversi all’interno di ambienti non particolarmente impressionanti a livello poligonale (il bump mapping è stato utilizzato in maniera appropriata migliorando anche quegli elementi non certo complessi) ma comunque ben definiti e arricchiti grazie a tutta una serie di effetti davvero ben sviluppati quali ad esempio la rifrazione della luce sulle superfici e quelli particellari in generale, l’effetto dell’acqua, la “prospettiva” sfocata che si ottiene mentre si ricarica l’arma, oltre che per le animazioni dei personaggi. Convincente la riproduzione della fisica, con sollecitazioni che producono effetti reali e ben implementati soprattutto a livello di collisioni, tuttavia alcune perplessità derivano dal fatto che non sempre i colpi inferti ai nemici sembrerebbero sortire il giusto effetto relativamente ai danni inflitti ed in più di un’occasione potrebbe capitarvi di sferrare attacchi in zone critiche (ad esempio la testa di un nemico) senza ottenere una morte istantanea del vostro oppositore. Purtroppo anche se per certi versi si potrebbe parlare di uno dei migliori FPS su Wii in senso generale, a livello grafico, è innegabile che vi siano anche numerosi elementi di discontinuità quali ad esempio la presenza di ambientazioni a tratti claustrofobiche generalmente abbastanza povere e qualitativamente non sempre su un livello di omogeneità. Gli stessi nemici presenti, che si divideranno tra avversari umani a mostri alieni della peggior specie, per quanto possano essere apprezzati per la discreta qualità dei modelli poligonali proposti, risultano poco apprezzabili da un punto di vista prettamente stilistico, come del resto tutta la produzione in generale, a causa di una direzione artistica poco carismatica ed ispirata, che propone senza troppa convinzione elementi fin troppo riconducibili ai classicismi del genere FPS. Il sonoro si rivela discreto nel complesso. I brani scelti per la soundtrack appaiono d’atmosfera anche se limitati per quantità, mentre invece il doppiaggio può dirsi curato e gli effetti sonori sono pregevoli.

Un conflitto per moltiA livello di modalità, come era facilmente intuibile, The Conduit attinge a piene mani dalla modalità multigiocatore per incrementare notevolmente il divertimento offerto, attraverso tutta una serie di possibilità offerte decisamente ben costruite. Partendo dal presupposto che la Campagna da sola non è in grado di offrire degli stimoli tali da risultare apprezzabile, come sempre più spesso accade per il genere fps, il vero punto di forza a livello di longevità è rappresentato dalla componente online, una volta tanto ben supportata anche su Wii. Gli sviluppatori di High Voltage Software hanno infatti reso disponibile per gli utenti una ricca serie di opzioni davvero degne di nota, tra cui spicca su tutte la possibilità di poter giocare fino a dodici persone contemporaneamente, senza per questo dover ricorrere a sacrifici tecnici o limitazioni di alcun tipo. Le nostre prove in tal senso si sono dimostrate molto positive. I tempi di attesa per la ricerca degli avversari (che potrete ricercare come amici, per territorio o su scala mondiale) sono stati piuttosto brevi e le modalità offerte al giocatore, per quanto non innovative a livello di situazioni proposte, alternano in maniera eccellente possibilità lanciarsi in feroci deathmatch tutti contro tutti o a squadre, consentendo anche di puntare ad obiettivi secondari di “cattura”. Ottima la possibilità di potersi avvalere di Wii Speak per la chat vocale, in tal senso una bella novità per tutti gli utenti Wii. Gli scontri si rivelano sempre appaganti e senza un attimo di respiro, in certi frangenti forse anche troppo caotici, ma ciò è da ricondursi anche ad alcune scelte strutturali che consentiranno di ottenere senza troppa fatica armi davvero potenti. Quest’ultimo elemento potrebbe essere considerato per certi versi come un difetto in chiave bilanciamento tecnico, ma a conti fatti si rivela una valida scelta, se si considera che l’energia a disposizione del giocatore consente di disporre di una “salute” leggermente superiore a quella della media di un FPS.

– Sistema di controllo eccellente

– Modalità online ottimamente strutturata

– Gameplay immediato e frenetico…

– Idealmente il miglior fps per Wii

– Concept fin troppo classico e stereotipato

– Discontinuità evidenti a livello grafico

– …ma anche molto lineare

– Intelligenza artificiale dei nemici sottotono

7.3

In un periodo in cui il genere FPS ha raggiunto ormai standard molto elevati, trovarsi di fronte a una produzione come The Conduit può portare a numerosi dubbi, legati principalmente a un concept che non fa nulla per distaccarsi da classicismi ormai ben noti agli appassionati del genere, ma anzi si avvale di scelte stilistiche per certi versi ampiamente criticabili e ben lontane da soluzioni attuali. In quest’ottica il gioco appare come uno di quei titoli in grado di dividere la critica e l’utenza in generale, in quanto per sua stessa concezione si affida a soluzioni non sempre riuscite a livello stilistico e strutturale. L’impatto iniziale, però, non rappresenta che una faccia della medaglia, in quanto nonostante i numerosi difetti presenti il tutto risulta comunque valido, riuscendo a esprimere un buon potenziale a fronte di alcune caratteristiche ottimamente riuscite.

Se è pur vero che il gameplay su cui tutto è costruito si rivela povero di idee originali, allo stesso modo riteniamo di dover premiare il lavoro degli sviluppatori che, senza possedere esperienze importanti alle spalle, sono riusciti ugualmente a plasmare un gioco comunque divertente e contraddistinto da alcuni elementi davvero ben riusciti quali un sistema di controllo semplicemente straordinario (idealmente il migliore se considerato per il panorama FPS su Wii) e un comparto online solido e ricco di modalità. Per divertirsi non serve trovare la perfezione, a volte ci si può riuscire anche perdonando dei difetti.

Voto Recensione di The Conduit - Recensione


7.3

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