Recensione

The Blue Flamingo

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a cura di Doctor.Oz

La storia degli shoot’em up affonda le proprie radici nei primi anni novanta, tra ingombranti cabinati immersi nel fumo di mille sigarette. L’intera saga di Aero Fighters è quella che fece da maestra all’intera generazione a venire degli sparatutto a scorrimento verticale. Titoli arcade, ad alto tasso d’abilità, con curve di difficoltà non sempre prevedibili, che nel tempo sono andati via via ad assottigliarsi di più, forse caduti vittima dell’evoluzione tecnologica che ha permesso agli sparatutto di evolversi andando in tutte e tre le dimensioni spaziali. Il genere ha quasi abbandonato quella verticalità o orizzontalità fissa a cui era ancorato, relegando questi prodotti ad una seconda giovinezza solo con l’avvento di smartphone e tablet che, con il loro sistema touch, si sposano perfettamente con la frenesia e il ritmo di gioco. Questo fin quando i ragazzi di Might and Delight non hanno voluto mettersi all’opera, realizzando un qualcosa che è molto di più di un semplice shoot’em up vecchio stampo. E’ uno shoot’em up vecchio stampo sì, ma interamente fatto a mano.
Una vita, una sola
The Blue Flamingo è un gioco molto semplice: spari a tutto ciò che si muove, accumuli punti con cui potenziare il tuo velivolo e quando il gioco termina il tuo punteggio viene caricato in server dedicati dove è possibile confrontarsi con gli amici ma anche con i giocatori di tutto il mondo. Tutto qui. Non ci sono boss finali, né nuove armi sbloccabili a metà avventura, né varianti al gameplay. Giochi, ti diverti, muori e carichi il punteggio in una classifica globale. The Blue Flamingo è tutto ciò per cui si mostra, cioè uno sparatutto arcade in cui il nostro unico scopo è quello di arrivare alla fine del livello per poter accrescere il nostro punteggio. 
Il giocatore avrà una sola barra dell’energia che non verrà mai riempita, neanche quando il livello verrà completato. Le uniche modifiche fattibili saranno quelle che andranno a migliorare il nostro arsenale, che si tratti dei colpi dei cannoni primari, o della nostra super mossa, una bomba che si ricarica in un determinato periodo di tempo. Andando a modificare queste statistiche, sarà possibile aumentare il volume di fuoco dei nostri cannoni oppure aumentare la potenza dell’esplosivo. Fare ciò, però, comporterà un malus nei nostri punteggi, poiché i soldi da noi spesi per migliorare le caratteristiche del nostro velivolo andranno a diminuire i punti che abbiamo conquistato fino a quel momento.
Abbattere intere schiere di nemici, infatti, ci darà diritto a delle monete bonus che dovremmo acchiappare – passatemi il termine- al volo poiché dopo un certo periodo di tempo (come in alcuni sparatutto del passato) esse scompariranno. Prima della fine del livello, invece, non ci sarà nessun boss ad attenderci ma solamente una schiera un po’ più fitta di nemici da abbattere.
Una volta completato il livello ed effettuate tutte le modifiche del caso, si passerà al livello successivo in un avanzamento crescente di difficoltà. Qui gli hardcore gamers avranno pane per i loro denti perché, fatte le prime partite di riscaldamento, già dal livello cinque in poi le cose si faranno veramente cattive. 
The Blue Flamingo non offre altro che questo. Un level design semplice nel quale migliorare, partita dopo partita, riflessi e velocità d’esecuzione nei comandi, facendo tesoro di ogni game over e di ogni morte inaspettata. 
Chiunque cerchi un gioco profondo ed esplorabile ne rimanga lontano. The Blue Flamingo è l’amore per gli sparatutto incarnato nella più onesta semplicità: spara finché non muori. 
L’arte che c’è dietro l’arte
La straordinarietà di questo titolo non sta nella sua semplicità o nella sua facilità di utilizzo, ma in tutto quello che c’è stato dietro la sua realizzazione. 
Ogni modello presente nel gioco, infatti, è fatto a mano, animato poi in seconda battuta in stop motion. Dall’unico velivolo selezionabile, agli apparecchi nemici che tenteranno di abbatterci, passando per i fondali, gli effetti particellari e le esplosioni, ogni elemento scenografico è stato realizzato a mano attraverso la sapiente maestria dei ragazzi di Might and Delight. In pratica, un videogioco che prima di essere tale è una piccola opera d’arte.
Nonostante la parte grafica sia così curata e particolare, altrettanto non si può dire del comparto audio, scarno e ridotto al minimo sindacale, presente quel tanto che basta per timbrare la propria presenza all’interno del titolo. Non ascolterete colonne sonore particolarmente curate né effetti audio propriamente veritieri. L’anima è la semplicità del gameplay e la cura, quasi maniacale, con cui ogni modello è stato realizzato accuratamente a mano. 
Hardware
Requisiti minimi
OS: Windows XP SP2
Processor: 2.6 GHz single core
Memory: 2 GB RAM
Graphics: DirectX 9.0 compatibility
DirectX: Version 9.0
Hard Drive: 600 MB available space
Requisiti raccomandati 
OS: Windows 8
Processor: 3.0 GHz dual core
Memory: 4 GB RAM
Graphics: GeForce 8 series, ATI Radeon HD2xxx
DirectX: Version 10
Hard Drive: 1 GB available space

– Una realizzazione tecnica evocativa

– Semplice ed immediato

– Ambientazione steampunk marginale, ma c’è

– Sonoro non all’altezza

– Gameplay troppo lineare

7.0

The Blue Flamingo è una piccola perla nel mare di videogiochi indie che piano piano si sta riversando nei server Steam. E’ certamente un titolo di nicchia che prova a rievocare con dinamiche semplici ma impegnative alcuni importanti titoli del passato, riuscendoci però solo in parte. L’attenzione è tutta puntata sulla realizzazione tecnica del gioco, rendendolo un piccolo capolavoro. Un senso artistico che però, siamo sinceri, potrebbe non bastare ai molti che in The Blue Flamingo cercano un titolo profondo e strutturato, da scoprire con gustosa lentezza.

Voto Recensione di The Blue Flamingo - Recensione


7

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