The Beggar's Ride
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a cura di Francesco Ursino
Già disponibile su iOS e Android, The Beggar’s Ride è da poco sbarcato anche su Steam, con una nuova versione dedicata a PC e Mac. Cerchiamo di capire, allora, se questa produzione tutta italiana, disponibile anche su Wii U, può dire la sua in questa veste rinnovata.
Un viaggio fantasticoSviluppato e pubblicato da Bad Seed, The Beggar’s Ride è un platform basato su enigmi legati all’interazione con l’ambiente. Il protagonista della storia è un umile mendicante che, un giorno, si imbatte in una maschera misteriosa. Incuriosito, il nostro indossa lo strano manufatto: da qui partirà il suo viaggio in un mondo che svelerà una storia con protagonisti una natura ormai in lento declino e divinità oramai dimenticate e prive del loro originario potere.A prima vista si potrebbe pensare che la storia proposta rappresenti solo un mero pretesto, ma dobbiamo dire che l’intero impianto narrativo costruito dagli sviluppatori ha un suo senso e, anzi, nel finale riesce a suscitare qualche riflessione, e a colpire per il suo messaggio. Anche il modo di narrare la storia, d’altra parte, presenta qualche spunto di originalità: il nostro personaggio, infatti, non si esprimerà in alcuna riflessione evidente durante il titolo; il gioco, però, riuscirà a raccontarci le avventure del mendicante grazie a testi che appariranno all’interno degli stessi livelli che si stanno affrontando, oltre che grazie agli interventi di una voce fuori campo. Dobbiamo dire che la scelta di proporre una narrazione testuale – completamente in italiano – integrata nei livelli si è rivelata una mossa che, difatti, assolve a un ruolo scenografico decisamente piacevole alla vista, e che ha permesso anche di rendere l’esperienza di gioco più fluida, e dunque priva di pause frequenti. Il carattere evidentemente mobile del titolo, che traspare anche dalle scelte stilistiche appena citate, si riverbera in un’esperienza di gioco che, sebbene sia basata su enigmi, è fruibile anche per brevi sessioni. Il sistema di salvataggio, infatti, presenterà un checkpoint non appena si sarà superato un qualche puzzle, e l’intera durata del titolo, difatti, non supererà le tre ore abbondanti. È pur vero che l’avventura presenta aree segrete e numerosi collezionabili, ma la spinta alla rigiocabilità non sembra così elevata.
Maschere e poteriThe Beggar’s Ride riesce a proporre un’esperienza platform piacevole, che propone soluzioni che sembrano essere ispirate a quanto visto in altri titoli del passato. Per prima cosa, parliamo della funzione delle maschere: come detto, il nostro mendicante inizierà la sua avventura grazie al ritrovamento di un antico manufatto da indossare, ma abbiamo omesso il fatto che questo stesso oggetto misterioso gli consentirà di utilizzare determinati poteri. Nello specifico, durante il gioco verremo in possesso di quattro maschere, cui corrisponderanno altrettante abilità speciali. Potremo così manovrare le nuvole sprigionando la pioggia, oppure controllare la terra, determinando terremoti; completano il quadro la possibilità di spostare pietre e massi col pensiero, e soprattutto la capacità di alternare il giorno e la notte, e di indirizzare i raggi del sole e la luce lunare. I vari poteri permetteranno di risolvere i puzzle ambientali che il gioco proporrà con una certa frequenza: possiamo dire, infatti, che l’attività principale del titolo sarà proprio la risoluzione degli enigmi. Nelle prime aree di gioco tutto ciò sarà necessario al ritrovamento di una chiave che permetterà di aprire il varco verso il livello successivo; nelle fasi finali, invece, il tutto avrà come obiettivo la risoluzione dell’intreccio narrativo, che proporrà anche una sorta di colpo di scena.In un certo senso, la tipologia di enigmi di The Beggar’s Ride potrebbe avvicinarsi a quanto visto nella trilogia di Trine: parliamo dunque di puzzle in cui il giocatore dovrà dimostrarsi abbastanza creativo, visto che l’utilizzo dei vari poteri richiederà una certa comprensione del problema da risolvere. Che si tratti di riempire una cava con la pioggia sprigionata dalle nostre nuvole, o di illuminare una piattaforma mobile con i raggi del sole, il risultato è comunque un’esperienza di gioco piacevole e quasi mai frustrante. Le uniche difficoltà che abbiamo incontrato, in effetti, sono iniziate nella ultima mezz’ora di gioco, non tanto perché non avevamo compreso il metodo di risoluzione dei vari enigmi, ma perché peccavamo nell’esecuzione. Come dicevamo nel paragrafo precedente, The Beggar’s Ride lascia trasparire il suo essere titolo mobile anche dal livello di difficoltà: il gioco non rappresenta una sfida impossibile, ma bensì abbordabile e veloce da superare, pur senza risultare eccessivamente facile.Parliamo brevemente, poi, di un aspetto che in un platform infarcito di enigmi non può non essere preso in considerazione, ovvero il sistema di controllo. Dobbiamo dire che, relativamente alla versione PC da noi esaminata, il gioco non ci ha sempre soddisfatto pienamente. Il titolo è fruibile senza particolari problemi sia attraverso tastiera che grazie a un pad, ma considerata la tipologia di gioco sembra evidente come quest’ultima opzione risulti essere quella più indicata. Quello che non ci ha convinto, relativamente a questo sistema di controllo, è stata una certa rigidità mostrata dal nostro personaggio. Se è vero che dal punto di vista narrativo stiamo pur sempre impersonando un mendicante non certo atletico e dalla lunga barba bianca, è anche vero che durante le sezioni che includono piattaforme su cui saltare il gioco non si è sempre mostrato all’altezza. La rigidità di cui parliamo fa sì che a volte i salti risultino mal calibrati o difficilmente gestibili, specialmente se durante il volo si ha la sfortuna di urtare qualche elemento dello stage. Questo può costringere a ripetere più volte alcune sezioni di gioco, anche se per fortuna questa problematica viene fortemente mitigata dall’ottimo sistema di salvataggio a checkpoint, che consentirà di evitare la ripetizione di fasi di gioco superflue.
Giorno e notteIl comparto tecnico del titolo non sembra presentare differenze sostanziali rispetto alle versioni mobile. Siamo davanti, dunque, a un platform bidimensionale che presenta colori tenui e una certa tendenza allo stile “cartoonesco”. Questa scelta, che ha permesso di alleggerire il comparto grafico pur senza rinunciare a un’estetica gradevole, deriva ancora una volta dalla natura mobile del titolo. Da notare che, a partire dall’ultimo quarto di gioco, sarà possibile ammirare tutte le varie location in versione diurna e notturna: un fatto, questo, che consente di apprezzare il buon lavoro complessivo svolto sia sull’estetica che sul design dei livelli. Il comparto audio non si segnala per una originalità particolare, limitandosi ad accompagnare il giocatore con alcuni sottofondi, e a proporre alcune linee di dialogo della voce fuori campo, doppiate in inglese.
HARDWARE
Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows 7 or higher Processore: Dual-Core 1.8 GHz or higher Memoria: 4 GB RAM Scheda video: Video card with 1024 MB of VRAM or higher DirectX: Version 9.0c Storage: 2 GB available space
– Piacevole livello di sfida
– Narrativa non scontata
– Gameplay divertente
– Longevità e rigiocabilità limitate
– Imprecisioni nel sistema di controllo
7.5
The Beggar’s Ride è un titolo che, in ultima analisi, si è rivelato ampiamente discreto. La produzione italiana in questione rimane dunque un acquisto consigliato per tutti coloro i quali sono alla ricerca di un platform infarcito di enigmi; il livello di difficoltà, sebbene tarato verso il basso, risulta tutto sommato piacevole, e soprattutto adatto anche a brevi sessioni di gioco, considerato l’ottimo sistema di salvataggio tramite checkpoint. Il fatto che il titolo proponga una narrativa non scontata, poi, non può che far piacere. Tra le note dolenti, però, dobbiamo constatare un sistema di controllo un po’ troppo rigido in alcune specifiche situazioni, nonché una longevità complessiva che, pur potendo contare sulla presenza di collezionabili e zone segrete, non sembra andare oltre le tre ore.
Voto Recensione di The Beggar's Ride - Recensione
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