Recensione

Tenchu 2: Birth of the Stealth Assassins

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a cura di Makinit

Quando nel 1998 uscì un gioco di nome Tenchu, furono in molti ad acclamare la sua meccanica di gioco decisamente originale e le sue atmosfere oscure. Si trattava di una avventura stealth, nella quale il giocatore interpretava un ninja nell’antico Giappone feudale che doveva raggiungere l’obbiettivo in totale segretezza facendosi silenziosamente strada tra molti nemici. La meccanica di gioco funzionava discretamente bene, e le uniche pecche erano da riscontrare nella scarsa longevità, nell’assenza di una trama degna e anche nella totale prevaricazione dell’oscurità, di cui gli sviluppatori spesso abusavano. Due anni dopo, nel 2000, dopo aver pubblicato l’edizione speciale con editor di livelli, Activision lancia Tenchu 2, che mise in chiare chi fosse il Re delle simulazioni di ninja.

Principe dello stealth, Re dei ninjaSe a Metal Gear Solid si può tranquillamente definire il Re degli stealth, a Tenchu 2 si può dare la nomina di principe, in quanto le sue meccaniche, pure discostandosi parecchio da quelle di MGS (scongiurando così la possibilità di definirsi clone dello stesso), sono perfettamente funzionanti e i livelli/missioni sono sviluppati in modo che tutte le tecniche ninja possano essere praticate in modo semplice ed efficace, senza frustrazione alcuna. Pur arrivando secondo nel campo stealth, Tenchu 2 è sicuramente il miglior simulatore di ninja di sempre, superando anche le versioni nelle console di generazioni successive. Il motivo di tale incoronamento risiede nella cura dei dettagli e nell’efficacia delle tecniche ninja. Come detto, l’obbiettivo del giocatore è quello di completare una missione facendosi scoprire il meno possibile dai nemici, il che si traduce nella necessità di abbatterli senza che loro si accorgano cosa li abbia colpiti. Per farlo dovrete ricorrere a tutti i trucchi e segreti dei ninja: ritornano le uccisioni istantanee (colpire un nemico alle spalle quando esso è distratto), in tutto il loro violento e sanguinolento splendore, tornano gli oggetti ninja come gli shuriken o il rampino (e tante altre nuove entrate), e ritorna tutto quanto c’era di buono nell’episodio precedente. Altro fattore apprezzabile è il fatto che i personaggi ora siano maggiormente distinguibili per quanto concerne le loro caratteristiche e abilità: Rikimaru sarà lento ma potente, con combo semplici; Ayame sarà veloce, spiccherà balzi più lunghi, ma sarà meno potente, in compenso avrà combo più articolate.

Uccidere nel silenzioEsattamente come accade in MGS, è assolutamente sconsigliabile affrontare direttamente gli avversari, non tanto per via della loro forza o del loro ingente numero, quanto per la difficoltà del protagonista di gestire tali situazioni principalmente a causa della sua lentezza fisica, e del ritardo delle azioni rispetto all’input dei comandi. Le fasi di combattimento sono piuttosto semplici, premendo “indietro” dal nemico mentre questo attacca, è possibile effettuare delle parate, mentre premendo ripetutamente il tasto d’attacco si eseguono delle combo. Da notare che quest’ultime sono tutte molto semplici, in quanto è disponibile solo un pulsante d’attacco, le uniche varianti possono essere eseguite grazie alla combinazione del suddetto tasto con le frecce direzionali, ma proprio questi ultimi sono comunque colpi singoli. L’intelligenza dei nemici non è molto sviluppata, rimanendo comunque superiore a quella di Tenchu 1, e soffre di particolari bug che, una volta scoperti, facilitano notevolmente la vita del giocatore, andando a bilanciare la difficoltà nei movimenti dei personaggi.I livelli si presentano ora in maniera decisamente più dinamica, dal momento che le missioni sono più varie, e anche l’aggiunta della possibilità di nuotare dona decisamente più varietà alla meccanica di gioco, soprattutto perché le azioni in acqua sono molte, e tutte adatte a confondere le idee ai nemici.

Primo passo avanti: una trama epicaUno dei tanti passi avanti rispetto al predecessore fu la presenza di una trama epica. Si tratta di un prequel del primo Tenchu, quindi narra gli avvenimenti accaduti in precedenza, concentrandosi in particolare sulla nascita dei due (o tre) assassini ninja, Rikimaru e Ayame. Intrighi politici, sanguinarie guerre e ignobili tradimenti verranno svelati al giocatore attraverso una miriade di scene, molte delle quali in ottima Computer Grafica. Questo di certo aiuta il giocatore ad immedesimarsi, soprattutto se si considera che, ovviamente, ognuno dei personaggi giocabili gode di una storia a se stante, pur facendo sempre parte del “grande plot” (la trama di fondo). Per capire la trama nella sua interezza dovrete quindi giocare con tutti i personaggi, poiché ogni falla che non viene colmata con un ninja potrebbe essere facilmente riempita giocando con l’altro ninja: mostra che cosa l’uno stia facendo mentre l’altro esegue un’altra missione, permettendo così di seguire la storia da tutti i punti di vista.

Secondo passo avanti: un’ottima longevità (l’editor di livelli)La longevità è anch’essa aumentata poiché, oltre alle oltre 20 missioni (circa 10 per personaggio), è stato implementato un ottimo editor di livelli, già presente in una edizione speciale del primo Tenchu. Tale editor permette di gestire praticamente tutto, dalla posizione di ogni blocco o nemico, al comportamento degli avversari (come il loro percorso), all’obbiettivo della missione (raggiungere il maestro, recuperare pergamene, uccidere uno o più nemici, ecc.); inoltre sono presenti tantissimi set-terre e set-nemici, che verranno comunque sbloccati man mano che si prosegue nell’avventura principale. Potrete anche proteggere la vostra mappa mediante password, in modo da poterla trasferire nella Memory Card di un amico facendogli provare i vostri livelli. Vi sono anche delle missioni dimostrative degli sviluppatori, e si presentano come ottime sfide che solo i più esperti riusciranno a completare.

Grafica verso i limitiLa grafica è decisamente un punto per cui Tenchu 2 può andar fiero. Pur creando dei livelli decisamente enormi rispetto a Tenchu 1, la grafica rimane sempre ad alti livelli, e anche il fastidiosissimo effetto oscurità è stato diminuito, valorizzando invece le fonti di illuminazioni, le quali appaiono estremamente realistiche e d’atmosfera. Si ha quindi il giusto compromesso tra grafica e “tecnica”: la PSone è spremuta quasi al limite, riuscendo a sfornare una grafica più che dignitosa mantenendo però un background dei livelli molto esteso, e in questo frangente Tenchu 2 ha centrato in pieno il bersaglio.

– Miglior simulatore di Ninja

– Trama avvincente

– Editor di livelli perfetto

– Uccisioni istantanee molto varie

– Totalmente in italiano

– Controlli inadatti ai combattimenti

9.0

Tenchu 2 rappresenta, oltre un’avventura stealth decisamente valida e seconda solo alla serie MGS, il punto di riferimento per tutte le serie simulazioni di ninja. L’imponente trama, l’ottima grafica e longevità e l’editor di livelli vi dovrebbero far certamente sorvolare su qualche piccolo problema delle fasi di combattimento, nelle quali (almeno in teoria) non dovreste mai trovarvi, dal momento che si tratta pur sempre di un gioco furtivo. Se cercate una valevole alternativa al “solito” MGS, allora questo è il gioco che fa per voi; se cercate il migliore simulatore di ninja su PSone (e forse anche sulle altre console) allora questa è l’avventura che aspettavate; se cercate semplicemente un’avventura seria e impegnativa… Se cercate quanto detto, allora accaparratevi questo capolavoro (totalmente in italiano) dell’era 32-bit.

Voto Recensione di Tenchu 2: Birth of the Stealth Assassins - Recensione


9

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