Recensione

Tekken Dark Resurrection (Jap)

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a cura di rspecial1

Dopo aver assistito ad innumerevoli porting e conversioni da Playstation 2 a PSP, con tagli spesso e volentieri incomprensibili per molti, arriva da Bandai Namco una versione del suo famosissimo franchise che non ha visto, e non vedrà, la luce sulla console casalinga Sony. Tekken Dark Resurrection è uscito in sala giochi come update del quinto capitolo del torneo del pugno d’acciaio, portando con se una manciata di nuovi personaggi e poco altro, almeno questo è ciò che si può trovare nei cabinati. Tuttavia per la versione portatile ciò che attende il giocatore è un titolo che non solo non sfigurerebbe se importato su Playstation 2, ma che rappresenta la prova lampante di come le potenzialità della PSP vengano esaltate come meritano se ci lavorano certe illustri società. Tagli? Mosse mancanti? Meno personaggi? Nessuna modalità di gioco extra? Niente di tutto ciò, anzi proprio il contrario. Preparatevi quindi a perdere la vostra vita sociale perché Tekken è giunto nelle nostre “tasche”.

Il Re è arrivato!Dopo aver inserito l’UMD nella console preparatevi ad una delle migliori introduzioni in computer grafica realizzate dai ragazzi della Namco e la migliore mai vista su una console portatile. Inutile indugiare molto sul gameplay, chi non conosce Tekken? Quattro pulsanti, due per i pugni e due per i calci, ed una croce direzionale per effettuare alcuni colpi delle arti marziali, veri e non, assolutamente letali e che possono dare vita a delle combo spettacolari. Le modalità di gioco saranno molte e ben distinte tra esse, partendo da quella principale che sarà, come da tradizione, la Storia, che si avvale di tutti i filmati d’introduzione e finali per ogni lottatore e che sarà identica a quella già vista nel The King of Iron Fist Tournament 5, con l’aggiunta di tre nuovi personaggi (diciamo due visto che uno lo conosciamo molto bene). L’Arcade non ha bisogno di presentazioni, mentre una novità assoluta è costituita dal Tekken DoJo. Proprio come già visto in Virtua Fighter 4 Evolution per PS2, anche in questo Dark Resurrection avremo la possibilità di selezionare un combattente e fargli svolgere una sorta di mini-gioco di ruolo, nel quale, attraverso vari incontri con personaggi customizzati dalla CPU, dovrete aumentare il vostro ranking con la possibilità di ottenere punti e sbloccare in questo modo items vari (occhiali, cappelli, vestiti ecc. ecc.) da utilizzare per rendere unico il vostro eroe. Proprio sull’aspetto della personalizzazione del lottatore la società giapponese ha riposto maggior attenzione che in passato, infatti il titolo offre un numero di oggetti sbloccabili che supera di gran lunga quelli visti in Tekken 5 e che aumenta l’interesse di ogni appassionato, se si pensa che per ognuno dei 36 personaggi ci sono items completamente diversi. Altre modalità di gioco interessanti sono quelle sbloccabili, tralasciando il bowling (che, seppur carino, sarà un diversivo al quale giocheremo ben poco) ci sarà anche il Command Attack, nel quale dovrete sopravvivere al combattimento finchè non scadrà il tempo, raccogliendo cosi tutti i soldi che riuscirete ad accumulare nel corso del combattimento; ovviamente tutti i soldi che riuscirete ad recuperare in queste due modalità di gioco potranno essere utilizzate per sbloccare i vari items. Un piccolo sguardo invece alle tre nuove aggiunte del gioco:

Dragunov: Direttamente dalla madre Russia arriva questo lottatore facente parte di una forza militare speciale. La sua missione è quella di catturare Devil Jin per portarlo ai suoi scienziati e liberare cosi il demone che è in lui…non per scopi pacifici.

Lili: Una nuova bomba sexy si affaccia sul panorama di Tekken, questa “figlia di papà” francese (quindi una perdente, diciamocelo pure) non arriva al torneo per deliziarci con le sue curve e la sua bellezza ma per risolvere alcuni problemi che il gruppo Mishima sta causando alla sua famiglia. Assolutamente letale e con delle combo devastanti.

Armor King: Cosa c’è da dire su esso che un appassionato di Tekken non sappia? Nulla, se non che è tornato e più letale di prima.

Non ci siamo dimenticati della modalità multigiocatore del titolo, che Bandai Namco ha ben pensato di inserire per farsi che le sfide tramite PSP non si limitassero al solito ambito calcistico. Potrete decidere di giocare sia con chi possiede una copia del gioco, oppure usando un solo UMD. In quest’ultimo caso però vi consigliamo di avere molta pazienza visto che i tempi di caricamento ammontano a circa 2 minuti, e non dimenticatevi di scegliere di effettuare il rematch per non dovervi ri-sorbire il tutto (infatti i dati verrano salvati sulla Memory Stick, rendendo il ri-caricamento istantaneo).

Ma sta croce? Fa così schifo?Uno dei numerosi problemi che hanno afflitto tutti i titoli per PSP è sempre stata la croce direzionale, che nella stragrande maggioranza dei picchiaduro ne impediva una giocabilità fluida e paragonabile a quella naturale, andando cosi a snaturare i giochi e facendone perdere punti sul globale. La natura del titolo Bandai Namco non lascia molte vie di fuga a questo problema tecnico della console, anche la società giapponese vende infatti un ottimo dispositivo da applicare alla croce originale della PSP, ma in modo molto più limitato. Per chi gioca a Tekken 5 su Playstation 2 è solo questione di abitudine prima di riuscire ad eseguire bene le varie combo, grazie alle mosse che fanno poco uso dell’utilizzo di mezzelune ed affini, e trovare immediatamente il feeling della serie. I veri problemi del titolo risiedono in una inspiegabile scelta da parte della casa nipponica di rendere disponibili sin da subito tutti i lottatori, dando da un lato una gran scelta al giocatore, ma riducendo drasticamente la componente longevità del titolo in single player, soprattutto se non si è molto interessati a collezionare items per customizzare i guerrieri. Presenti anche alcune modalità classiche del genere, come la sopravvivenza o il time attack, mentre la mancanza più evidente è la scomparsa del mini picchiaduro a scorrimento con protagonista Jin…ma sinceramente non se ne sente proprio la mancanza.

PSP Overcloccata?L’aspetto tecnico di Tekken Dark Resurrection lascia basiti e senza parole; se volete dimostrare a qualcuno la vera potenza della console Sony allora dimenticatevi tutto ciò che è uscito sino ad oggi, perché Bandai Namco ha dimostrato di saper sfruttare gli hardware della grande S come nessun’altra società sa fare. A partire dalle introduzioni in computer grafica, numerosissime e realizzate con una maestria che si è ormai dimostrata essere un arma in più dei grafici di questa casa, ma è l’aspetto in-game del gioco che stupisce. I personaggi sono dotati di un buon numero di poligoni, texture con una definizione incredibile ed animazioni fluide e veloci che raggiungono la versione PS2; ci troviamo di fronte alla miglior grafica che la PSP abbia mai fatto vedere, con lottatori enormi e dettagliati, e con gli items sbloccabili che ne vanno a sottolineare la mania e cura del dettaglio che è stata riposta nella loro realizzazione. I fondali sono animati, ben definiti e comprensivi di parti distruggibili quali il pavimento (che si rigenererà come per la versione casalinga, ma che ugualmente renderà bene la sensazione di impatto che si ha guardando i lottatori sbattere per terra) e sono anche numerosi. Molto buoni anche gli effetti delle esplosioni, laser ecc. ecc. che scandiscono i vari colpi che s’infliggono i lottatori. L’aspetto sonoro ha un po’ perso in “profondità” ma è caratterizzato sempre da musiche bellissime ed effetti sonori che danno la sensazione di “ossa rotte” che si ottiene durante gli incontri, inutile aggiungere che con le cuffie il tutto migliora moltissimo raggiungendo ottimi livelli.

– E’ Tekken

– Tanti Personaggi

– Modalità Extra

– Numerose Opzioni di Customizzazione

– Realizzazione Tecnica Perfetta

– Tutti i Personaggi da Subito

– Niente Online

– Intro e cutscenes a 30 Fps

9.0

Tekken è da sempre uno dei picchiaduro più immediati e frenetici del panorama videoludico, forse proprio per questo riesce ad accaparrarsi un numero di fan superiore a titoli più tecnici e “per esperti” come Virtua Fighter di Sega. Era quindi logico avere qualche perplessità sull’adattamento di un titolo del genere per una console portatile, ma fortunatamente Bandai Namco non solo ha tirato fuori dal cilindro un ottimo prodotto, che rende bene quello che è lo spirito della saga anche su un piccolo schermo, ma ha dimostrato le vere potenzialità della PSP sfruttandola tecnicamente in modo incredibile, inserendo non solo quasi tutte le caratteristiche viste su PS2 e aggiungendone altre arricchendo il tutto. Si spera che sia il punto di partenza per le prossime produzioni, un monito a tutte quelle società che fino ad oggi hanno rilasciato titoli incompleti, con tagli e quasi sempre alleggeriti rispetto le versioni originali. Se amate Tekken non potete lasciarvi scappare la bellissima Lili, se amate i picchiaduro dovete comprarlo per sfidare gli amici ovunque, se non amate il genere è sempre ora di innamorarsene e comunque vada avrete un buon motivo per rendere invidiosi quelli che non hanno una PSP…che farebbero bene a comprarla con questa “Killer Application”.

Voto Recensione di Tekken Dark Resurrection (Jap) - Recensione


9

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