Recensione

Tekken

Avatar

a cura di Tsubasa

Prima di Virtua Fighter e Tekken sembrava assurdo concepire un picchiaduro senza Fireball, Dragon Punch o Sonic Boom. Nessuno avrebbe immaginato che combattimenti basati su prese e “banali” combinazioni di calci e pugni sarebbero stati avvincenti quanto gli scontri tra Ryu e Ken o fra i fratelli Bogard se non addirittura più appassionanti. E invece il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti: non è certo l’ultimo remake di Street Fighter 2 o l’ultima edizione di King of Fighters ad attirare la massa dei videogiocatori e a far gridare al miracolo ma lo stupefacente (almeno dal punto di vista grafico) Tekken 5.

Enter the Tekken

Virtua Fighter ha inventato il genere dei picchiaduro 3D ma Namco è riuscita nell’impresa di fornire una valida alternativa all’innovativo titolo Sega, sfornando un gioco che, oltre ad essere per molti migliore, fosse radicalmente diverso nel gameplay. Tekken si basa su 4 bottoni, due adibiti ai calci e due ai pugni, e sulla parata “classica” ottenuta indietreggiando mentre si è attaccati. Combinazioni di calci e pugni e prese sono ottenuta da mescolanze sequenziali o simultanee dei pulsanti di attacco. Ma senza velleità simulatorie: gli scontri sono infatti costellati da prese spaccatesta (Heiachi docet) e veloci combinazioni di calci e pugni che a volte hanno veramente poco di reale. Inoltre la durata degli scontri si è fortemente ristretta: non sarà raro terminare un round in meno di 15 secondi o addirittura dopo pochi pugni. Il tutto è ottimamente bilanciato da tutti i punti di vista. Per quanto riguarda i personaggi hanno stili molto diversi tra loro. Dove Kazuya è il classico lottatore ben bilanciato, Law è il velocissimo ma meno letale fautore delle arti marziali mentre Jack è veramente lento ma è capace di mettervi K.O in una manciata di colpi, per non parlare di Yoshimitsu, ninja robotico munito di katana apparentemente inutile ma letale se in buone mani. Per quanto riguarda il livello di difficoltà finalmente si usciva dalla frustrazione del sistema 2D dove, spesso, si aveva l’impressione che la CPU (supprattutto nelle produzioni made in SNK) prevedesse le nostre mosse e barasse un pochettino. Di tutto ciò in Tekken non vi è traccia. E ciò non si traduce in una IA stupida ma semplicemente più “umana” e quindi più appagante.

Tecnicamente

Beh che dire? Ai giorni nostri non è nulla di eccezionale ma pensate a dieci anni fa: personaggi texture mappati (seppur in bassa risoluzione) ma molto dettagliati, effeti di luce che enfatizzavano gli scontri, fondali tridimensionali (seppur con arene illimitate e con sfondi in 2D) e un sistema di collisione a dir poco perfetto. Inoltre era un quasi “arcade perfect” per certi versi anche superiore se consideriamo la stupenda introduzione in Computer Grafica e dei finali diversi per ogni personaggio (sempre in CG). E poi i personaggi: massicci, carismatici e animati ottimamente. Certo, non sono tantissimi (8 di base più i personaggi sbloccabili) ma, usando un termine culinario, rappresentano il “quanto basta” della ricetta perfetta!

La nascità di un mito

Dire che Tekken ha lasciato il segno nel panaorama videoludico è riduttivo. Non solo, accanto a Ridge Racer, è stata una delle killer application di PSX ma è stata, dopo Pacman, la bandiera di Namco degli anni ’90 ed è rimasta tale nel nuovo millennio. Se vogliamo non è velocissimo e presenta una grafica in bassa risoluzione ma sono difetti che non sconfiggono minimamente la grandezza di tale gioco. Se passiamo sopra la grafica datata troviamo un titolo che divertirà al pari dei nuovi Tekken. Qual’è il modo migliore di celebrare questo capolavoro? Sequestrate il vostro amichetto d’infanzia col quale giocavate a Tekken anni or sono, portatevelo a casa e ricominciate il torneo del pugno di ferro…

– Struttura di gioco nuova

– Giocabilità perfetta

– Difficoltà ottimamente bilanciata

– Molti personaggi e mosse

– E’ Tekken…

– Piuttosto lento

– Graficamente non eccezionale

8.5

C’è poco da dire di Tekken: c’è solo da celebrare. Un icona Namco, un mito e un ottimo picchiaduro surclassato solamente dai suoi sequel. Vale la pena, se non l’avete mai provato, farci una partita su PSX oppure in Tekken 5 su PS2 (dove sono presenti l’edizioni 1, 2 e 3 di Tekken).

Voto Recensione di Tekken - Recensione


8.5

Leggi altri articoli