Recensione

Teenage Mutant Ninja Turtles

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a cura di Blade

Forti, coraggiose, simpatiche ed affamate: queste sono le Tartarughe Ninja, un fenomeno mediatico esploso negli anni ottanta che, a quanto pare, non ha intenzione di quietarsi. Queste quattro testuggini le abbiamo viste in tutte le salse, dai fumetti ai cartoons, dai film ai giocattoli fino ai videogames che Konami si è sempre preoccupata di sviluppare dai tempi del Nes. Il loro ritorno coincide con un moderno restyling grafico, non supportato, per quanto riguarda il prodotto videoludico, da sostanziali cambiamenti nel gameplay, fossilizzatosi su un picchiaduro a scorrimento.

Cowabunga!Nate da un incidente, le Tartarughe Ninja sono costrette a vivere la loro diversità tra le tenebre, in quelle fogne newyorkesi così luride e malfamate. Malgrado il curioso aspetto, Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello sono ragazzi come tanti altri, allegri, vivaci e voraci mangiatori di pizza. Allenati dal maestro Splinter, un umano trasformato in ratto, saranno iniziati alle arti marziali in modo da sfruttare la loro straordinaria forza per difendere il mondo dal male. Infatti il perfido Shredder in compagnia della gang dei Purple Dragon e dei robot Mouser vuole mettere a soqquadro la città per suo vantaggio. Aiutate dall’affascinante giornalista April e dal rozzo Casey Jones, riusciranno le nostre quattro Tartarughe Ninja a far fronte alla nuova sfida e riportare la pace ormai perduta?

Ritorno al passatoLa modalità di gioco principale, la “Story mode”, riporta alla mente la formula già abusata da numerosi vecchi titoli soprattutto da sala (Golden Axe in primis) ed ormai dimenticata dalle nuove generazioni di console in cerca di prodotti più “complessi” (a ragione, visto anche il popò di hardware che si ritrovano). Il picchiadure a scorrimento, appunto, consiste nell’andare avanti uccidendo le orde di nemici che ci si faranno contro. Niente di più, niente di meno. E questo è “Teenage Mutant Ninja Turtles” (TMNT), il quale ci permette di scegliere il numero dei personaggi da impersonare (purtroppo solo due, senza l’opzione col multitap) per sconfiggere i ninja ed i robot a forma di topo a colpi di combo (per quei pochi che non lo sapessero, sono delle combinazione di mosse utili ad incrementare il punteggio) all’interno dei tanti e brevi livelli. Alla fine di ognuno, troveremo il solito cattivone da far fuori sfruttando l’esperienza acquisita e l’astuzia per trovare il suo punto debole. Dopodichè, avremo accesso al “dojo”, in cui il maestro Splinter ci insegnerà come migliorare le nostre tecniche di combattimento prima di rituffarci nell’azione. Leonardo, Raffaello, Michelangelo e Donatello si differenziano per l’arma usata ed il metodo di lotta, comunque efficace nello stesso modo per tutti e quattro i protagonisti. Ovviamente, potremo anche subire dei colpi e perdere di conseguenza l’energia, da recuperare tramite la pizza e le casse da trovare negli stages.L’altra modalità di gioco è la “Versus”, in cui combattere contro un amico o la CPU negli ambienti metropolitani più diversi.

Tartarughe sotto controlloGiocare a TMNT è quanto di più semplice si possa fare con un joypad tra le mani: basta premere lo stick analogico per andare avanti e poi, senza troppi pensieri, sbizzarrirsi sugli altri tasti per conformare le mosse più fantasiose e letali possibili. Questà facilità di controllo unita ad un’eccessiva linearità dello schema di gioco, limita profondamente la longevità, che si attesta su poche ore. Inoltre se in un primo momento il videogame pare appassionante, vi assicuro che subito dopo il divertimento scemerà via via, trasformandosi in noia. La modalità “Versus” è spassosissima in due persone, ma forse gli sviluppatori avrebbero dovuto pensare a qualche altro diversivo, perchè il confusionario premere dei tasti per i trentacinque livelli non è il massimo a cui il pubblico aspiri…

Comic styleProvenendo da un cartoon, era logico che Konami puntasse sulla famigerata tecnica del cell-shading, la quale permette di ricreare i personaggi e tutto il resto a tre dimensioni e con la giusta rotondità. Con tutti questi colori brillanti, con l’atmosfera dark che si respira e con le nuvolette “onomatopeiche” durante le lotte, si creerà dinanzi ai nostri occhi un fumetto interattivo da rimanere a bocca aperta. I quattro protagonisti sono disegnati ottimamente e si muovno in modo naturale, ma altrettanto non si può dire dei nemici, senza distinzioni stupidi e macchinosi. La storia si sviluppa in ambienti metropolitani oscuri e misteriosi, diversi tra loro ma realizzati in maniera troppo semplicistica e poveri di dettagli. Belli ed interessanti i filmati durante il gioco, mentre gli altri peccano in fluidità.L’audio ci regala musichette orecchiabili ed appropriati effetti sonori che ben si sposano col contrno grafico. Dispiace che le tartarughe non siano doppiate (egli intermezzi accontentiamoci dei sottotitoli) e tutti i loro urli nei combattimenti passeranno in maniera anonima.

– Le Tartarughe a 128bit

– Graifca brillante

– Appropriato sonoro

– Divertente nel multiplayer

– Italaino solo nei sottotitoli

– Longevità scarsa

– Troppo lineare e monotono

– Multiplayer limitato a 2

5.0

Se non fosse per la valida realizzazione tecnica e per il carisma delle protagoniste, sono sicuro che TMNT sarebbe stato uno dei peggiori giochi su console. Divertente solo nei primi momenti, per poi diventare monotono ed una caotica pressione delle dita sui tasti del joypad, il titolo è consigliato solo ad un pubblico dei neofiti ed a chi vuole sfogarsi per poco tempo. E mentre Konami annuncia lo sviluppo del sequel, speriamo pensi in un rinnovamento del gameplay, oltre che grafico.

Voto Recensione di Teenage Mutant Ninja Turtles - Recensione


5

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