Recensione

Tales of Xillia 2

Avatar

a cura di Pregianza

Tales of Xillia è stato senza ombra di dubbio uno dei punti più alti toccati dalla saga di jrpg creata dall’eccentrico Hideo Baba. Un insieme di ottima narrativa, gameplay brillante e personaggi carismatici, il gioco è riuscito a conquistare qualche giocatore anche al di fuori della nicchia dei fedelissimi del genere, e ad ottenere un discreto successo commerciale. In Giappone però ha fatto un vero e proprio botto, tale da portare alla produzione di un seguito diretto, cosa piuttosto rara per questo tipo di serie. 
Tales of Xillia 2, questo lo scontato nome del successore, è stato altrettanto apprezzato nella terra del sol levante, ma si sa, la loro sensibilità tende spesso a differire sensibilmente dalla nostra, ed è difficile fidarsi ad occhi chiusi delle valutazioni delle testate nipponiche. Quindi oggi siamo qui per dirvi se il secondo Xillia è effettivamente una netta evoluzione di questo gdr, dopo averlo provato a fondo. Sapete com’è, ci fidiamo di Baba, ma non vorremmo che i troppi gatti di peluche gli avessero dato alla testa.
Le dimensioni alternative sono pericolose. In tutti i sensi
La trama di Xillia 2 è un continuo diretto del capitolo precedente, ma difficilmente lo capirete dai primi istanti. Inizialmente, infatti, verrete sommersi da eventi a raffica estremamente difficili da comprendere, e gettati di botto nelle vicende di Elle Mel Martha, allegra ragazzina dotata di strani poteri legati al viaggio dimensionale, e Ludger Kresnik, giovane guerriero in possesso di un terribile potere a lui ignoto. 
Come avrete notato abbiamo tirato in ballo delle dimensioni parallele, una tematica di solito difficilissima da affrontare e capace di complicare inutilmente le già non facili trame dei jrpg. Ammettiamo che durante le prime ore la storia del gioco ci era sembrata un gigantesco passo falso, una caduta di stile di Baba pensata per allungare forzatamente la vita dell’universo di Xillia. Dopo qualche ora, tuttavia, ci siamo completamente ricreduti. Gli eventi di Xillia 2 sono complessi, vero, ma dopo un po’ si riconnettono in modo sensato, andando a dar vita a una campagna appassionante. Non fosse sufficiente, il gioco si distacca da molti dei capitoli della serie, proponendo scelte multiple durante i dialoghi e un protagonista, Ludger appunto, silenzioso. 
Quest’ultima scelta è in realtà a nostro avviso l’unico lato davvero negativo della narrativa: di norma un protagonista muto aiuta a immergersi maggiormente nel gioco, ma le scelte di Ludger risultano significative solo nelle fasi finali e in generale non servono ad altro che ad aumentare l’affinità con specifici membri della propria squadra. Inoltre, il notevole cast di Xillia torna praticamente in toto in quest’avventura, e la personalità di Ludger non fa altro che sfigurare ulteriormente dinnanzi a personaggi così ben caratterizzati. Se avete amato il primo Xillia, comunque, anche Xillia 2 vi piacerà, poiché si addentra ancor di più nell’affascinante ambientazione dell’originale e nella vita dei suoi protagonisti. 
Schiavo delle banche
Parallelamente alla trama, è necessario mettere molte cose in chiaro anche per quanto riguarda il gameplay. Chi ha giocato il primo Xillia si troverà subito a casa con questo secondo episodio, ma questo non significa che le novità manchino, tutt’altro. Alcune di queste novità però vanno a impattare duramente sulle prime ore di gioco, e possono trarre il giocatore in inganno. 
Ci spieghiamo meglio, strutturalmente Xillia 2 differisce da altri capitoli della serie per una principale motivazione: il debito di Ludger. In pratica il protagonista, all’inizio dell’avventura, si mette nei guai con uno strozzino e si ritrova a dover pagare una somma enorme a rate, venendo al contempo controllato dalla banca a cui ha dovuto chiedere un prestito. Il suo status di “sorvegliato speciale” gli impedisce di raggiungere tutte le zone di Elympios, il continente in cui si svolge buona parte del gioco, ed è pertanto necessario pagare saltuariamente le suddette rate per sbloccare nuove stazioni e fasi avanzate della campagna. Il modo migliore per ottenere i soldi necessari a pagare queste rate? Missioni secondarie. 
Si tratta in parole povere di un espediente che spinge il giocatore a completare a raffica compiti che prevedono una caccia a determinati nemici nelle zone esplorabili, la ricerca di un oggetto particolare, o l’incontro con una persona, che non si discostano dalle quest che siamo abituati a vedere dagli albori del genere. Una scelta abbastanza scellerata secondo noi, che non solo rende l’inizio dell’avventura uno dei più lenti della storia degli Xillia, ma impedisce di saltare a piè pari le ripetitive sub quest disponibili, e rappresenta un blocco forzoso dell’avanzamento. Certo, rende le cose più semplici per gli sviluppatori, che così hanno potuto gestire con più facilità il livello di difficoltà delle varie zone, ma resta una soluzione antiquata e banale, che non abbiamo minimamente apprezzato.
Non disperate comunque, superate le prime ore il gioco inizia a carburare, eccome. La storia infatti diventa attraente, le missioni principali, intervallate da boss fight piuttosto impegnative, divertono, e compaiono persino missioni a capitoli dedicate ai singoli personaggi che permettono di conoscere ancor meglio gli eroi del mondo di Xillia. Le locazioni poi sono numerosissime, visto che nel titolo non è esplorabile solo Elympios, ma anche il continente di Rieze Maxia teatro del predecessore. Un bel po’ di contenuti, che si uniscono a qualche aggiunta nell’end-game che evitiamo di spoilerarvi, e a finali multipli. Insomma, tralasciando la struttura poco furba, una volta entrati nello spirito giusto la campagna saprà farsi apprezzare. 
A voler fare i pignoli, capita di dover giocare delle fasi ove la squadra dei personaggi è prefissata, e non è quindi possibile utilizzare i propri beniamini preferiti. È fastidioso, ma non ci abbiamo fatto eccessivamente caso, anche perché ogni combattente in Xillia è dotato di un sistema di combattimento unico che lo rende piacevole da utilizzare. Attenti alle alte difficoltà però, perché la cosa potrebbe darvi delle grane contro certi boss.
Battaglie mica troppo Linear
Parlando di stili in battaglia, è il caso di discutere del battle system, e come avrete intuito si tratta ancora del solito Linear Motion Battle System visto in Xillia, con tecniche praticamente invariate per i personaggi preesistenti. È ancora possibile linkare le varie mosse per eseguire catene di abilità devastanti, prendere il controllo di ogni combattente all’istante, schivare gli attacchi con un balzo rapido all’indietro e muoversi liberamente per l’arena, eseguendo combo variabili. Un sistema osannato per tante ottime ragioni dalla critica, che in Xillia 2 non rimane comunque intoccato, grazie in primis alla presenza di Ludger. Ci sono perfezionamenti minori, come la possibilità di mutare il comportamento dei compagni direttamente in combattimento, ma il nuovo protagonista è la star degli scontri, visto che è dotato di armi multiple che possono venir cambiate all’istante. Ludger può usare un martello, due pistole, o delle rapide spade, e ogni set di armi vanta tecniche specifiche. I nemici, peraltro, presentano debolezze alle singole armi oltre a quelle elementali già viste, donando un ulteriore strato di tattica al tutto.
Non finisce qui. Ludger a un certo punto diventa in grado di utilizzare una trasformazione chiamata Corpse Shell, che lo rende quasi invulnerabile, si evolve pian piano e gli dona attacchi ancor più devastanti. La trasformazione è così poderosa da rendere certe battaglie una passeggiata a difficoltà normal (si ricarica abbastanza rapidamente), quindi poteva esser calcolata meglio, ma ad alti livelli di sfida dovrete comunque sudare per sconfiggere certi boss.
È mutato anche il sistema di sviluppo, che non usa più il Lilium Orb bensì dei nuclei elementali multipli con uno sviluppo lineare, intercambiabili a piacere. In generale, Xillia 2 resta un jrpg incredibilmente profondo e riesce a migliorare ulteriormente il combat system della serie, pur non essendo privo di mancanze.
Meno bene invece il comparto tecnico, che resta sempre molto “vecchio”. Il motore di gioco non è stato aggiornato e, seppur i personaggi non manchino di stile, le ambientazioni risultano ormai davvero difficili da apprezzare. Animazioni molto legnose al di fuori dei combattimenti e texture sgranate chiudono il pacchetto. Xillia avrà pure una sua personalità, ma è davvero ora di sforzarsi di più a livello tecnico.
In chiusura, nulla da dire sulla longevità, notevolissima, e sul sonoro, con doppiaggi buoni e musiche sempre adatte alla situazione.

– Un jrpg estremamente complesso e ricco di contenuti

– Combat system sopraffino, e ulteriormente ampliato

– Narrativa appassionante

– Longevità elevata

– Alcune scelte sciocche nella struttura della campagna, che rallentano brutalmente la parte iniziale

– Comparto tecnico ormai davvero antiquato

– Il protagonista “muto” è abbastanza privo di personalità

8.0

Tales of Xillia 2 poteva rappresentare un miglioramento netto del suo predecessore in ogni campo, ma alcune scelte di game design insensate lo rendono un titolo solo marginalmente superiore a quello che l’ha preceduto, con un inizio lento e difficile da mandar giù. Superate le prime ore di gioco però, e vi troverete davanti a un altro jrpg da non perdere: profondo, appassionante e ricco di contenuti. Insomma, lo consigliamo senza remore agli appassionati del genere.

Voto Recensione di Tales of Xillia 2 - Recensione


8

Leggi altri articoli