Tales from the Void
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a cura di Francesco Ursino
Cosa è successo veramente al sottomarino britannico HMS 18 nel giugno del 1916? Gli storici, in effetti, non sono riusciti ancora a dare una risposta precisa dopo il ritrovamento del relitto – avvenuto nel 2009 – sui fondali del del Mar Baltico. Prende spunto da questa sfortunata vicenda il gioco oggi in esame, ovvero Tales from The Void, strategico sviluppato dallo studio PortaPlay che prova a dare una sua versione dei fatti. Vediamo di che si tratta.
Conseguenze imprevisteSecondo la versione data dal gioco, il destino dell’HMS 18 è stato decisamente singolare: durante una missione che avrebbe dovuto cambiare l’inerzia della Prima Guerra Mondiale, fino a quel momento a favore dei tedeschi, un malfunzionamento degli armamenti costrinse il comandante Bragg a un cambio di programma. Invece di rimanere in avaria nelle acque baltiche, infatti, l’HMS 18 si ritrovò disperso in un’altra dimensione. Persi nel tempo e nello spazio, e con poche risorse a disposizione, il destino dell’equipaggio e dell’intera operazione sembrava essere segnato.Qui entra in scena il giocatore: il nostro compito, infatti, è quello di riuscire a far tornare a casa sani e salvi armamenti e uomini. La missione non sarà così semplice per vari motivi: tra tutti, la scarsità di risorse (qui sintetizzate in aria, cibo e uomini) costringerà il capitano ad organizzare spedizioni sugli asteroidi vicini al sottomarino. Il vuoto cosmico, però, non sembra essere un luogo molto ospitale, considerate le strane e pericolose creature che daranno filo da torcere all’equipaggio. Sarà dunque nostro compito scegliere le missioni che potranno garantire le risorse più preziose, nonché selezionare gli uomini e gli armamenti maggiormente adatti al compito. Sopravvivere alla deriva spazio-temporale è faccenda difficoltosa, che porterà via diverse ore; dopo il breve tutorial, allora, il giocatore potrà lanciarsi nei tre scenari disponibili; di base, gli avvenimenti narrati saranno gli stessi in tutte le opzioni di gioco, mentre cambierà la composizione del nostro equipaggio, oltre che le risorse a nostra disposizione.La campagna di Tales from The Void si sviluppa seguendo lo scorrere del tempo. All’inizio di ogni giorno, un breve briefing del capitano ci informerà sulle ultime novità riguardanti il morale dell’equipaggio, nonché la progressione della missione principale. Dopo ogni introduzione giornaliera, il giocatore sarà chiamato a scegliere la missione da compiere; come anticipato, in questa fase si dovrà fare un po’ di economia, decidendo su quale risorsa concentrarsi. Alcune quest, allora, ci permetteranno di raccogliere cibo e armamenti, mentre altre potranno far sì che il nostro equipaggio si allarghi, andando a recuperare altri superstiti rimasti dispersi. C’è da dire che oltre all’obiettivo primario i giocatori più smaliziati potranno anche centrare traguardi secondari, che riguardano il ritrovamento di ulteriori risorse sparse per i livelli.
Allenarsi a gravità 100È venuto il momento di passare all’analisi concreta del gameplay. In questo senso, dobbiamo dire che Tales from The Void è un gioco che si lascia ben volere: l’idea di gioco è originale e sostanzialmente ben realizzata, sebbene siano presenti dei chiari impedimenti. Dopo aver scelto la missione in cui lanciarsi, allora, il giocatore dovrà selezionare la propria squadra, composta da un massimo di cinque membri. L’equipaggio è composto da ingegneri, scout e artiglieria; le tre classi differiscono tra loro a causa degli armamenti utilizzabili; l’artiglieria, evidentemente, si trova a suo agio soprattutto con lanciarazzi e mortai, gli scout con armi a corto raggio come pistole e fucili, mentre gli ingegneri danno il meglio con soluzioni a lunga gittata, come il sempreverde fucile Springfield. Per ogni membro della squadra scelta, poi, dovrà essere determinato un arsenale personale: in questo senso, andranno selezionate non solo le armi, ma anche eventuali elementi secondari come stivali e calzature, ed eventuali potenziamenti per la testa e la parte superiore del corpo. Come si può vedere, dunque, passerà un bel po’ di tempo prima di iniziare a mettere i proverbiali stivali sul campo.In ogni caso, dopo aver scelto la missione e la squadra, inizierà il gioco vero e proprio. Una volta sul campo, non ritroveremo immediatamente tutta la squadra selezionata; all’inizio, infatti, sentiremo un breve briefing del capitano, che ci spiegherà nuovamente l’obiettivo della missione. Dopo di ciò, potremo controllare il leader della squadra, selezionato in precedenza nella schermata della scelta dei membri del team. Gli altri marine, allora, rimarranno in attesa fino alla nostra chiamata; questa feature rappresenta un parametro estremamente importante, visto che non sarà mai saggio iniziare la missione mandando sul campo tutti i componenti della squadra. L’approccio giusto sembra invece quello di muoversi in piccoli gruppi, magari da due o tre, in modo da coprire un’area più estesa e poter così mettere le mani su maggiori risorse.
Nel vuoto i poligoni non contanoIl più grande fattore di frustrazione di Tales from The Void riguarda il sistema di controllo: per far muovere i nostri marine, infatti, dovremo tracciare col mouse il percorso sul terreno di gioco. Si deve comprendere, però, come le strutture entro le quali ci muoveremo saranno formate da piattaforme sospese nel vuoto, e che soprattutto la gravità proposta dal gioco non si comporta proprio come quella terrestre. I nostri uomini rimbalzeranno sul terreno e anche il rinculo delle armi può portare a salti e balzi inaspettati. Tutto ciò conduce a situazioni in cui, pur tracciando correttamente il percorso da eseguire, i nostri marine si ritroveranno a vagare senza speranza nel vuoto. In alcuni frangenti, in altre parole, si perderanno membri del team per i casi più disparati; che si tratti di una creatura nemica che, esplodendo, ci ha sbalzato nello spazio cosmico, o di un salto calibrato correttamente ma eseguito malamente, poco importa: i nostri marine avranno vita veramente difficile. Questa imprecisione, difatti, va a sporcare un’esperienza di gioco che altrimenti si dimostra anche sorprendentemente complessa, nonché divertente da affrontare.Parlando della grafica, Tales from The Void è un titolo che, francamente, ci ha messo un po’ a disagio; l’estetica in game è tutto sommato passabile, specie perché la telecamera è sostanzialmente lontana dall’azione, e anche perché le tinte scure dello vuoto profondo aiutano a mascherare eventuali magagne (ad esempio la strana compenetrazione poligonale delle granate inesplose). È nelle sparute cutscene, così come nelle schermate dei briefing, che il gioco mostra una povertà a livello di definizione e conteggio poligonale che ci riporta indietro di almeno una ventina d’anni. Considerato il carattere della produzione, e anche il fatto che si tratta di elementi di contorno, si tratta di un difetto non così grave, che però va comunque sottolineato. Il sonoro, invece, propone un doppiaggio in inglese di qualità sufficiente: l’accento britannico del capitano dà il giusto tono alla narrazione, così come le esclamazioni dei marine impegnati sul campo.
HARDWARE
Requisiti Minimi: Sistema operativo: Win7 Processore: AMD A10 6700 (Quad core 3,4GHz) Memoria: 8 GB di RAM Scheda video: GeForce GT 640 DirectX: Versione 9.0 Memoria: 2 GB di spazio disponibile Scheda audio: Onboard sound card (stereo)Requisiti Consigliati: Sistema operativo: Win10 Processore: AMD A10 7700K (Quad core 3,4GHz) Memoria: 12 GB di RAM Scheda video: GeForce GTX970 DirectX: Versione 11 Memoria: 2 GB di spazio disponibile Scheda audio: Onboard sound card (stereo)
– Buone dinamiche da strategico in tempo reale
– La narrativa non brilla, ma propone piacevoli missioni e obiettivi
– Sistema di controllo difficoltoso
6.5
Tales from The Void è una piccola produzione che, in ultima analisi, ha proposto un’esperienza ampiamente sufficiente. È vero che il gioco propone un sistema di controllo difficile da padroneggiare e un po’ imprevedibile, ma è pur giusto dire che l’impianto strategico risulta gradevole e ben eseguito. La narrativa, pur risultando elemento secondario, riesce ad avere un suo ruolo, proponendo missioni stimolanti e una piacevole progressione dell’avventura degli sfortunati marine. Un gioco consigliato, dunque, agli appassionati di strategici in tempo reale che non hanno paura di sporcarsi le mani con creature bellicose e, soprattutto, una gravità che gioca brutti scherzi.