Si piange, si rideIl progetto nato dalla collaborazione tra
Telltale e
Gearbox ha dimostrato di essere sorretto da una scrittura a dir poco eccezionale: i vari episodi analizzati sono impregnati dell’umorismo selvaggio degli originali
Borderlands, ma si prendono anche del tempo per approfondire la psicologia dei personaggi.
Escape Plan Bravo, nello specifico, è la dimostrazione di quanto sia stata ispirata la scelta dei due studi sviluppatori, e di quale tipo di emozioni sia possibile suscitare nei giocatori una volta che la storia proposta non obbliga a un solo registro narrativo. Ci spieghiamo meglio: in The Walking Dead e The Wolf Among Us, ad esempio, il tono con cui veniva raccontato l’intreccio era per forza di cose limitato a sfumature drammatiche e, nel caso delle avventure di Bigby, vicine al noir. In
Tales from The Borderlands, appare ormai chiaro come
Telltale abbia potuto giocare con i registri narrativi, proponendo tantissimi momenti esilaranti ma, e questo non era scontato, anche delle ottime sequenze drammatiche. Questa poliedricità si era intuita nel terzo episodio, ma è proprio in questo
Escape Plan Bravo che viene raggiunto il culmine (da qui in poi possono essere presenti possibili spoiler: attenzione!); la storia, infatti, viene ripresa esattamente dove era finita all’inizio del terzo episodio, con lo scontro tra i nostri eroi e la gagliarda Vallory col suo manipolo di scagnozzi. L’obiettivo della nuova nemica di Rhys e soci è quello di procurarsi l’ultimo upgrade di Gortys, l’irresistibile robottino che una volta completo potrà guidare chiunque verso un prezioso e agognato vault.Dopo aver illustrato il piano per riuscire nell’impresa, sempre sotto la minaccia delle pistole degli uomini di Vallory, i protagonisti partiranno dunque alla volta di Helios, lasciando Pandora.
QTE di gran classeUn’altra cosa che abbiamo capito giocando ai primi quattro episodi di Tales from The Borderlands è che Telltale, senza alcun dubbio, sa come creare i titoli di testa. Dopo quelli (veramente ottimi) del secondo episodio, e quelli (altrettanto positivi) del terzo, anche in Escape Plan Bravo verremo sorpresi da una sequenza in cui musica, cutscene e recitazione dei personaggi raggiungono vette elevate. Dopo questa lunga introduzione, che riesce a strappare diverse risate, il titolo però ci metterà davanti a sequenze decisamente più importanti dal punto di vista emotivo, che porteranno a un avvenimento che avrà ripercussioni pesanti sull’intero universo di Borderlands, e che daranno all’intera serie Telltale un ruolo nuovo e centrale all’interno della saga Gearbox. Insomma, se vi piacciono gli sparatutto/gdr della serie, in previsione di un Borderlands 3, fareste veramente bene a giocare anche a Tales from The Borderlands, perché altrimenti perdereste dettagli che, almeno stando a quanto visto in questo episodio, hanno una certa importanza.Questo particolare momento narrativo di cui stiamo parlando, che non ha mancato di emozionarci, va a inserirsi all’interno di quello che è un episodio meno corale di quello precedente, in cui il ruolo centrale sarà giocato principalmente da Rhys, protagonista di alcune delle migliori sequenze viste finora in tutti e quattro gli episodi. Il ritmo dell’episodio non sarà mai veramente alto, e la longevità assai ridotta è un dato di fatto, ma pur in un tempo cosi compresso Escape Plan Bravo riesce a raccontare tante cose importanti, e a farlo bene. Viene poco sfruttato, in questo particolare episodio, l’espediente del flashback, con il misterioso carceriere di Fiona e Rhys che questa volta trova poco spazio; siamo abbastanza sicuri, però, che nell’ultimo episodio ne sapremo sicuramente di più sull’identità del losco figuro, e siamo altrettanto certi che si tratterà di un discreto colpo di scena.Dal punto di vista del gameplay, tornano a mostrarsi l’abilità propria dell’Echo-Eye di Rhys, che in una particolare (ed esilarante) sequenza sarà necessaria per proseguire; anche qui, però, rimaniamo dell’idea che queste speciali skill dei due personaggi principali siano sfruttate solo per allungare un po’ il brodo nei momenti meno concitati. Tornano in grande stile invece i QTE, e sempre grazie a una lunga sequenza con protagonista Rhys, impegnato in una coreografia che non ha niente da invidiare alle sequenze di un qualsiasi film d’azione.Per quanto riguarda il peso delle nostre decisioni, saremo chiamati a fare scelte che sembrano avere ripercussioni abbastanza importanti, specialmente verso il finale dell’episodio, e che lasciano aperte tutte le strade a un finale che attendiamo già con ansia.
– Sequenze esilaranti ma anche toccanti
– La trama spara colpi importanti
– Inserisce a pieno titolo la serie Telltale nell’universo dei giochi Gearbox
– Il ritmo, all’inizio, non è dei più elevati
Questo quarto episodio di Tales from The Borderlands, se si esclude l’esordio, è il migliore visto finora. Arriviamo a questa pacifica conclusione considerando le numerose sequenze esilaranti, lo stile sempre ottimo dei titoli di testa, l’alta qualità della scrittura e il convincente cambio di registro che, in un determinato momento, vira verso il drammatico. Escape Plan Bravo è un episodio che forse non possiede il ritmo del suo predecessore, ma è molto importante dal punto di vista narrativo, fa ridere e (volendo drammatizzare un po’) piangere, e non ci fa vedere l’ora di vedere come va a finire la vicenda. Consapevoli, peraltro, che dopo quanto visto in queste due ore di gioco, l’intero universo di Borderlands (quindi anche quello disegnato da Gearbox) potrebbe non essere più lo stesso.