Recensione

Tabula Rasa

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a cura di andymonza

Nell’antica Roma la “tabula rasa” era una tavoletta cerata, grattata e cancellata in modo da potervi scrivere più volte. Come molte altre espressioni idiomatiche latine anche questa nei secoli a venire si è prestata ad utilizzi per traslato: applicata all’intelletto, va ad alludere alla totale mancanza di conoscenze a priori e, dunque, alla totale potenza acquisitiva di esso nei confronti di qualsivoglia tipo di conoscenza. A parte tale utilizzo, forse coniato da Aristotele, nel linguaggio di tutti i giorni usiamo l’espressione “fare tabula rasa” intendendo il gettare le basi per un nuovo inizio, un “fresh start” che cancelli tutto quanto fatto fino a quel momento. E’ proprio con questo spirito che Richard Garriot si è accinto a creare una nuova esperienza per tutti i suoi fan. La magnifica epopea di Ultima Online ne ha fatto l’antesignano del MMORPG: ora General British è pronto per fare Tabula Rasa e ricominciare da capo.

The Darkest Hour“La popolazione terrestre non ricevette alcuna avvisaglia dell’attacco dei Bane. Nessuna comunicazione. Nessuna richiesta da soddisfare. Niente di niente.”

E’ con queste inquietanti note che attacca la nuova sinfonia di Mr. Garriot. Il terrore più recondito dell’umanità, l’incontro con creature provenienti da un altro mondo, si materializza improvvisamente sotto forma di una gigantesca astronave che oscura i cieli nel bel mezzo di un giorno qualunque, presagio di un’invasione che non si farà attendere molto. Il panico e l’isteria che seguono sono tanto prevedibili quanto inevitabili. L’umanità combatte come può, casa per casa, con armi improvvisate ed un coraggio che sa tanto di disperazione. Sembra quasi vittoria, quando il nemico decide di sferrare il suo attacco più subdolo: armi batteriologiche a tappeto, infezioni sconosciute all’uomo e pertanto al di là di ogni contromisura. La Terra è spacciata, e le perdite incalcolabili. Pochi individui, attentamente selezionati dai Governi rimasti, vengono segretamente portati in centri di raccolta e spediti verso alti mondi tramite dei wormhole alieni, provvidenzialmente scoperti poco prima dell’invasione. Il destino dell’umanità è nelle mani di queste poche centinaia di sopravvissuti: nella loro capacità di convincere le popolazioni aliene a sollevarsi contro i Bane risiede l’ultima speranza del genere umano.

Primi passi in un nuovo mondoCome ogni buon MMORPG anche Tabula Rasa inizia con la creazione di un personaggio: al di là delle discrete personalizzazioni “cosmetiche”, il giocatore navigato noterà subito l’assenza della scelta di una classe. Tutti i giocatori cominciano infatti l’avventura come semplici Reclute, dotate di poche abilità di base, sufficienti tuttavia a muovere i primi passi. Il giocatore avrà successivamente tutto il tempo di sviluppare il proprio alter ego tramite una struttura ad albero, operando delle scelte che andranno via via a specializzarlo in un campo d’azione sempre più ristretto. Al livello 5 abbiamo incontrato la prima importante diramazione, che ci ha permesso di scegliere se diventare “Soldati” oppure “Specialisti”; al livello 15 questa scelta verrà ulteriormente raffinata, per poi culminare in un ultimo quarto scaglione di classi altamente specializzate, che finiscono perlopiù per ricordare gli archetipi dei MMORPG classici, come ad esempio il “tank”, il “damage dealer” o l’”healer”. Questo ottimo sistema di personalizzazione del proprio alter ego sarà ulteriormente impreziosito dalla possibilità di clonarvi, che incontrerete a ridosso delle varie diramazioni nell’albero di evoluzione: al momento opportuno avrete la possibilità di creare una replica del vostro personaggio, completa di tutti i punti esperienza, dell’equipaggiamento e dei punti bonus accumulati fino a quel momento, che vi permetterà più avanti di riprendere da quel punto e ricominciare una carriera nuova, evitandovi la noia di rigiocare i primi livelli. Tale sistema di evoluzione si rivela davvero vincente: riesce ad andare ben oltre i consueti sistemi a classi chiuse visti nella maggioranza dei MMORPG sul mercato, che costringono il giocatore a creare infiniti “alt” (personaggi alternativi) prima di trovare la classe adatta al suo stile di gioco.

L’arte della guerraCon Tabula Rasa l’intenzione di Garriot e del team di NCSoft era quella di dettare nuovi standard di combattimento in un ambiente multiplayer massivo. Questo proposito si concretizza sia per quanto riguarda il personaggio che andremo a controllare, sia per l’ambiente in cui esso è inserito.Per quanto le meccaniche di gioco prevedano i classici “tiri di dado” virtuali ad ogni mossa del giocatore, i modificatori sono moltissimi, ed includono il movimento, la posizione, la copertura e la distanza dal bersaglio: questa meccanica trasforma ogni scontro a fuoco in un divertentissimo mix di rapido posizionamento e scelta dell’arma più adatta, unendo il ritmo frenetico dei migliori shooter in terza persona alla complessa strategia delle combinazioni skill/statistiche tipiche degli RPG. Un meccanismo così concepito eviterà che in futuro possa nascere la famigerata “febbre da equipaggiamento”, come già visto in molti altri MMO: il sistema di combattimento di Tabula Rasa si basa sulla scelta dell’arma giusta al momento giusto, e sullo sfruttamento del terreno di scontro.Per permettere ai giocatori di godere appieno di questo fantastico ibrido action/GDR, i mondi in cui si dipana l’azione (inizialmente due, Foreas ed Arieki) presentano un dispiegamento delle forze sul campo dinamico ed in continuo cambiamento. L’esercito di coloni terrestri cui apparterrete (AFS) ha avamposti dispiegati capillarmente su tutto il territorio, i quali sono oggetto di continui attacchi da parte dei Bane. Capiterà, e non di rado, che questi ultimi riescano ad impadronirsi di un avamposto e vi rimangano, rendendo inaccessibile per i giocatori la base e tutti gli NPC al suo interno, compresi venditori e quest givers; a questo punto starà a voi organizzarvi tramite le chat, recarvi in buon numero all’avamposto perduto e riconquistarlo un centimetro alla volta. Vi ritroverete, magari nel cuore della notte, ad urlare improperi contro l’informe massa di Bane che brulica nel vostro avamposto preferito, del tutto dimentichi di sottigliezze come livelli, punti esperienza e quest. Era molto tempo che un MMORPG non orientato al PVP non si rivelava in grado di creare situazioni tanto genuine e coinvolgenti.Al di là dell’appassionante riconquista degli avamposti, Tabula Rasa è in grado di offrire molte altre attività agli arruolati nell’AFS. Sparse su tutto il territorio esplorabile troverete un’incredibile quantità di quest da completare, organizzate secondo un sistema decisamente classico e consolidato: troverete i quest givers (NPC che vi assegneranno una certa missione), avrete un diario che vi aiuterà a tenere traccia delle missioni in corso, ed una mappa che vi dirà sempre (o quasi) dove si trovano i vostri obiettivi. I background, per chi avrà la pazienza e la conoscenza dell’inglese necessarie a leggerli, sono molto curati ed arricchiscono molto l’esperienza. Alcune quest metteranno alla prova non solo il vostro arsenale, ma anche la vostra coscienza, mettendovi di fronte a scelte moralmente delicate, come ad esempio decidere se aiutare uno spacciatore nel suo “lavoro” e guadagnare un bel gruzzolo, oppure consegnarlo alle autorità in cambio di una pacca sulle spalle e di sonni più tranquilli. E’ tuttavia un peccato che quest’ottima idea non sia stata sviluppata più a fondo, dato che nessuna di queste missioni ha ripercussioni che vadano oltre l’immediato.Oltre alle quest in territorio aperto sono state implementate un buon numero di istanze, caratterizzate da mappe di dimensioni molto generose e da obiettivi che premieranno soprattutto la cooperazione dei gruppi che vi si cimenteranno.

Non solo Sci-FiLa saga di Star Wars ci insegna che un background fantascientifico condito con un pizzico di magia può diventare estremamente suggestivo; in Tabula Rasa non troverete una Forza ubiqua ed onnipotente, ma familiarizzerete bensì con i “Logos”, fonti di potere appartenenti ad un antico popolo alieno, che alcuni uomini hanno il dono di recepire e la possibilità di utilizzare. Ad ogni potere corrisponde un ideogramma, ad ogni ideogramma una parola.La quasi totalità delle skill presenti in Tabula Rasa ha bisogno di combinazioni di Logos per essere utilizzata: questo significa che, dopo aver imparato una determinata skill, dovrete preoccuparvi di controllare di quali Logos essa necessita, e trovarli. I Logos andranno imparati presso delle fonti, sparse più o meno casualmente sul territorio dei due pianeti.In alcuni avamposti incontrerete dei sensitivi che sapranno indicarvi molti dei Logos presenti nelle vicinanze, ma non tutti; l’ubicazione di alcuni è sconosciuta ai più, e starà alla vostra astuzia trovarli.Questo sistema impreziosisce concettualmente il classico sistema di skill già visto in altri MMORPG, e apre una nuova interessante serie di sfide al giocatore.

Il pelo nell’uovoLa gestazione di Tabula Rasa è stata lunga e travagliata, arrivando più di una volta sull’orlo della cancellazione. E’ solo grazie alla tenacia di Garriot e alla fede che NCSoft ha avuto nella sua visione d’insieme che oggi possiamo sperimentare un gioco valido e completo.Il grandissimo impegno richiesto al team di sviluppo per correggere la moltitudine di bug che affliggeva il codice ancora poco prima del rilascio ha fatto (purtroppo) sì che siano stati trascurati alcuni particolari importanti.E’ così che ci troviamo di fronte all’apparentemente inspiegabile mancanza di un sistema di casa d’aste, assolutamente indispensabile per supportare l’economia, elemento fondamentale di ogni MMORPG. Il crafting è un altro dei punti più deboli e trascurati del gameplay, caotico ed assolutamente non remunerativo. In ultimo, l’impossibilità di ispezionare l’equipaggiamento degli altri giocatori va ad influire negativamente sulla socializzazione.Fortunatamente nessuna di queste falle è incorreggibile, ed NCSoft si sta dimostrando recettiva nei confronti dell’utenza, e tempestiva nel mettersi al lavoro per fare di Tabula Rasa un’esperienza sempre migliore.

Comparto TecnicoTrattandosi di mondi persistenti, i MMORPG più di altri generi necessitano di un design ispirato e vario per catturare il giocatore, e trascinarlo in una realtà alternativa che sia convincente, caratteristica e soprattutto longeva.Sotto questo aspetto, Tabula Rasa non convince pienamente: il design dei pianeti risulta decisamente ripetitivo dopo qualche ora di gioco e le architetture sono tutte piuttosto piatte e banali.I modelli utilizzati per nemici ed NPC presentano una qualità altalenante, ora convincente, ora ai limiti del goffo e del ridicolo, ben lontana dai fasti raggiunti da altre produzioni.La quantità di poligoni utilizzata per i modelli è spesso scarsa, i giochi di luce quasi del tutto assenti.L’amalgama di questi fattori non è dunque dei migliori, attestandosi su un livello di risicata sufficienza.Una menzione particolare va invece al lavoro di ottimizzazione svolto sull’engine: anche su macchine datate con singolo core ed un solo giga di ram Tabula Rasa ha girato con dettaglio alto ad una media tra i 40 e i 50 fps. Tale risultato va tutto a beneficio del bacino d’utenza, che vedrà annoverati tra le sue fila anche i molti utenti in possesso di macchine non nuovissime.L’esperienza di NCSoft maturata su Guild Wars si è fatta sentire e ha donato a Tabula Rasa uno dei lanci più “lisci” della storia; nonostante l’affluenza superiore al previsto, dal giorno del rilascio i quattro server sono stati aperti costantemente, chiudendo solo per la manutenzione settimanale. Il lag riscontrato da alcuni giocatori nei primissimi giorni è in fase di cura, e le patch vengono rilasciate regolarmente.

HARDWARE

Requisiti minimi:Pentium 4 – 2.5GHz 512MB RAMScheda video da almeno 128MB, con supporto Shader 2.0DirectX9.0c

Consigliati:Pentium 4 – 3.5GHz 2 GB RAMScheda video 256 MB, con shader 3.0

MULTIPLAYER

MMORPG

– Sistema di combattimento dinamico

– Universo di gioco “vivo” e soggetto a cambiamenti

– Ottimo sistema di crescita del personaggio, class-free

– Crafting inefficace

– Mancano le Auction House

– Design poco ispirato e ripetitivo

-Qualche bug

8.0

Chi, se non General british, poteva avere il genio e la follia necessari ad innovare un genere apparentemente destinato allo stallo? Tabula Rasa ha tutti i requisiti per diventare un piccolo (ma non troppo) oggetto di culto, e segna un decisivo passo avanti per gli amanti dei MMO. Il sistema di combattimento ereditato dagli action in terza persona e la sensazione di guerra viva e costante ne fanno un’esperienza unica nel suo genere, varia e coinvolgente.

Il sistema di crescita del personaggio è uno dei migliori mai visti in un MMORPG, ulteriormente impreziosito dalla clonazione e dai Logos. Il design non ispiratissimo ed alcune sviste, come il crafting da rivedere e la mancanze delle auction house, fanno mancare di poco la promozione a pieni voti, ma non sono sufficienti ad offuscarne le ottime qualità.

Resta da vedere come Tabula Rasa reagirà allo scontro con i blockbuster in uscita nel primo e secondo trimestre 2008, di cui deve temere sopratutto i background “di ferro”, e se il team di sviluppo sarà in grado di prolungarne la longevità con un adeguato supporto e l’aggiunta di nuovi contenuti.

Voto Recensione di Tabula Rasa - Recensione


8

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