Recensione

TMNT

Avatar

a cura di Darkzibo

Ricordo che ero un bambino quando comparvero le Tartarughe Ninja in Italia: quattro mutanti tutti uguali con un guscio sulla schiena e ognuno dotato di un’arma orientale diversa e dai nomi dei pittori italiani più famosi. Oltre a queste peculiarità si distinguevano tra di loro per il colore della fascia- maschera sul volto (almeno questo nel cartone animato perché nel fumetto erano proprio tutte uguali). Ora i Ninja Turtles sono tornati in un nuovo film (i primi erano dell’inizio anni 90), stavolta realizzato in computer grafica. Vi chiederete se poteva mancare il videogioco basato sul film, ebbene no! Eccoci così ad analizzare della conversione per Game Boy Advance che, a mio giudizio, sarà quella che soddisferà al meglio i nostalgici di retrogames.

Una volta era meglioAncora una volta i Turtles si troveranno a dover salvare il mondo, non solo dai nemici storici del Foot Clan, ma anche da una vecchia maledizione che prevede l’apertura di un portale per favorire il ritorno di antichi e spietati generali. Oltre a questo, avremo di fronte anche una situazione familiare non proprio serena con un Raphael ribelle che afferma che i suoi fratelli si stiano impigrendo un po’ troppo mentre le strade di New York sono invase da criminali. Da questo spettacolo desolante arriva la decisione di Raffaello, il mutante con la fascia rossa, di divenire un eroe solitario, dotato di una corazza metallica, anche se ben presto capirà che l’unione fa la forza soprattutto contro nemici sempre più forti. Ora vi faccio una domanda: chi di voi si ricorda il primo picchiaduro di Konami basato proprio su Teenage Mutant Ninja Turtles della fine anni ottanta ? Sì proprio quel cabinato che aveva sempre la fila in sala giochi e nel quale ci abbiamo speso migliaia di vecchie lire, quello in cui, scelta una tartaruga si andava a menare il Clan del Piede per arrivare al boss final di ogni livello, come Bebop e Rocksteady e infine affrontare Shredder. Questo sarà lo stile dei successivi 3 episodi sempre sfoderati da Konami che troveranno la loro conclusione in TMNT IV: Turtles in Time disponibile per Super NES e Mega Drive. Con l’arrivo dei poligoni, però, i giochi sulle tartarughe Ninja, nel frattempo ridisegnate (diventando da simpatiche e apparentemente innocue tartarughe a verdi portatrici di gusci dal volto più cattivo), hanno perso tutte quelle semplici caratteristiche che li avevano resi famosi e apprezzati. La giocabilità, in primis, era divenuta scarsa, per non parlare della parte tecnica che, pur essendo poligonale (ragazzi ricordate che i poligoni non fanno sempre un buon gioco) non raggiungeva l’apprezzamento che gli episodi in pixel e sprites erano riusciti a dare. Anche nel caso dell’uscita del nuovo film, le console casalinghe e quelle portatili (Nintendo DS e PSP) hanno ancora riproposto, con risultati diversi, i modelli poligonali delle nostre tartarughe preferite. La sorpresa deriva esclusivamente dalla console più vecchia presente sul mercato, ovvero il GBA. Infatti una volta accesa la console, premuto il tasto start e dato il via alla storia, noterete come lo stile sia il medesimo menzionato poco sopra ovvero quello di quasi 18 anni fa. Sicuramente migliorato, sotto tutti i punti di vista, Ubisoft ci ripropone quindi il classico picchiaduro a scorrimento, divertente e distruttivo quanto basta per intrattenere il giocatore attaccato alla console. Comincerete la storia nei panni del solo Raffaello ma, con il proseguo degli avvenimenti, potrete impiegare i vostri compagni scegliendone due: uno che sarà il vostro alter ego e un altro che vestirà i panni del comprimario. Il compito di quest’ultimo è quello di intervenire, una volta riempita la barra delle combo, premendo il pulsante dorsale R, a dare una mano al protagonista. Certo non sarà qualcosa di fondamentale (si limiterà a sferrare qualche colpo), però nei momenti più concitati potrà essere un discreto aiuto (durante gli scontri con i boss vi fornirà una pizza per rigenerizzarvi). Il pulsante B è impiegato per l’attacco, A per il salto e premuti insieme sfoderano un attacco potente. Mentre ci si sta scontrando con un nemico si può premere la freccia in direzione opposta per sferrare un calcio a qualche altro marrano che si avvicina. Tra un atto e l’altro visiterete la vostra base nelle fogne, e avrete la possibilità di visitare una piccola parte della città per andare in alcuni negozi ad acquistare potenziamenti per le tartarughe ninja come una maggiore velocità, migliore potenza e un oggetto da impiegare come arma all’inizio dell’avventura. Durante ogni scenario troverete oggetti da impiegare per agevolare il vostro compito di ripulire la città: mazze da baseball, spranghe di ferro, spade abbandonate dai nemici a terra, ecc……. insomma tutto come una volta e con qualcosa in più. La giocabilità è di buon livello, supportata da comandi semplici e immediati ma è la longevità che risente parecchio: in due ore finirete il gioco, diviso in sette atti. Per cominciare e avere una prospettiva di gioco piuttosto accettabile vi consiglio di partire almeno dal livello di difficoltà normale per avere un minimo di sfida in più.

Picchiaduro a scorrimento bidimensionaleLa vecchia serie di picchiaduro Konami proponeva una grafica bidimensionale, con tante piccole chicche che andiamo a vedere. In primis, la caratterizzazione delle tartarughe che sono formate da pixel che vanno a ben definire i protagonisti, anche con sprite e movimenti veloci e di ottima fattura, tanto da rendere il titolo simile a un cartone animato, nonché uno dei migliori dal punto di vista grafico disponibili per GBA. Interessante è la possibilità di distruggere quasi tutti gli oggetti presenti negli ambienti per ricavarne armi non convenzionali o per recuperare energia. Purtroppo i nemici risultano poco vari e poco curati (a parte i boss che sono disegnati con buona perizia) e soprattutto alcuni ambienti sono piuttosto scarni, con strutture troppo semplici in alcuni casi, anche se queste piccole mancanza non vanno a inficiare la resa totale. Per quanto riguarda il sonoro, scordatevi il vecchio motivetto di Teenage Mutant Ninja Turtles, è sparito nel corso degli anni e aspettatevi di sentire musiche piuttosto metal, o comunque tamarre con le voci delle tartarughe distinte, ma niente di eclatante.

– Picchiaduro bidimensionale di buona fattura

– Giocabilità immediata

– Buon comparto tecnico

– Dal gusto retrò

– Poco longevo

8.0

Viste le versioni delle altre console portatili, si nutrivano davvero poche speranze su questo Teenage Mutant Ninja Turtles, dato che sembrava impossibile che Ubisoft sfruttasse in maniera un po’ retro, almeno su GBA, la preziosa licenza sui verdi eroi. Ne esce un gioco dalla immediata giocabilità e dal divertimento assicurato così come accadeva nei titoli Konami. Non esito a definirlo il miglior gioco dedicato alle Tartarughe Ninja uscito dagli anni ’90 a oggi e un grande gioco per il portatile Nintendo. Purtroppo la longevità è un po’ sotto le aspettative, però non avrete alcun problema a rigiocarlo, e a provare i minigiochi dato che ci sono molti extra da sbloccare e giocare a livello difficile non è proprio cosa da tutti. Che dire ? Cowabonga !

Voto Recensione di TMNT - Recensione


8

Leggi altri articoli