Recensione

Syphon Filter: Dark Mirror

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a cura di Falconero

A distanza di pochi mesi dalla sua release su PSP, Syphon Filter: Dark Mirror approda anche su Playstation 2 con una conversione di tutto rispetto, che dovrebbe essere in grado di intrattenere tutti coloro che non sono ancora passati alla nuova generazione. La prima apparizione di questo titolo nel panorama videoludico contemporaneo ha riscosso un discreto successo, attestandosi tra i migliori prodotti della console portatile di casa Sony; Gabe Logan riuscirà a confermare tutti i suoi pregi anche su Playstation 2? C’è solo un modo per scoprirlo; caricate le armi e preparatevi all’azione. Un nuovo conflitto vi attende.

Sotto coperturaLa storia di Dark Mirror ruota, come sempre, intorno alla figura dall’agente speciale Gabe Logan. Dopo che la KenSith Petroleum, una raffineria situata lungo l’oleodotto dell’Alaska, è stata attaccata da un’organizzazione terroristica denominata Sezione Rossa, il governo ordina al nostro eroe di intraprendere una missione sotto copertura per sventare la minaccia. Da questo momento in poi, avranno inizio una serie di adrenalinici scontri che vi porteranno a scoprire incredibili misteri sul passato dello stesso Gabe. La storia si snoda in sette episodi, ognuno suddiviso in svariati sotto-capitoli dove l’azione, “nuda e cruda” sarà all’ordine del giorno. Oltre alla modalità principale è possibile intraprendere un breve allenamento – diviso in tre fasi – per familiarizzare con i comandi, o eventualmente rigiocare liberamente ognuna delle missioni precedentemente completate, avvalendosi dell’opzione Missione. Il gioco dispone inoltre di un discreto numero di extra, che verranno costantemente sbloccati in base alle vostre azioni sul campo di battaglia. Nonostante tutto, rimane l’amaro in bocca per la totale mancanza di una qualsiasi forma di multiplayer, sia in locale che on-line. Un vero peccato.

GameplayTrattandosi di un action-game, tutto ciò che dovrete fare sarà ovviamente muovervi all’interno delle zone della missione, uccidendo chiunque si opponga al completamento dei vostri obiettivi. Facile e divertente? Si, ma solo in parte. Dark Mirror dispone di un gameplay altalenante, che sembra risentire notevolmente della sua origine portatile; la meccanica di gioco è estremamente semplice ed intuitiva (forse fin troppo), e di conseguenza le poche azioni disponibili potrebbero rendere le vostre sessioni di gioco monotone e ripetitive. Gabe si limita infatti ad una magra interazione con l’ambiente circostante – legata ad un solo tasto – ed a poche varianti in fase offensiva: la riduzione della visuale di fuoco per una maggior precisione, ed un leggero abbassamento per proteggersi dai colpi nemici. Nonostante la penuria di azioni, quelle disponibili si dimostreranno sufficienti per garantirvi un’esperienza di gioco piacevole e sostanzialmente appassionante. Uno dei problemi più evidenti di questa conversione, è legato ad una serie di inquadrature talvolta davvero frustranti; sebbene sia possibile regolare liberamente la telecamera mediante il movimento dello stick analogico destro, nelle situazioni di gioco più complesse potreste incorrere in serie difficoltà di movimento. Ad ogni modo, con un po’ di pazienza ed allenamento, dovreste riuscire ad ovviare a questo problema senza eccessivi sforzi.

Discreta importanza è riposta anche nell’uso della croce direzionale; la pressione laterale vi permetterà infatti di equipaggiare uno dei vostri visori – come ad esempio quello termico – o in alternativa visualizzare le armi disponibili per la missione corrente. In questi frangenti il gioco si interromperà momentaneamente, dandovi la possibilità di valutare le vostre alternative con assoluta tranquillità; una scelta discutibile, che pur incrementando l’aspetto tattico della partita, andrà a discapito dell’azione frenetica che caratterizza questo genere videoludico.

Fai qualcosa, ti prego!Uno dei più grandi difetti di Dark Mirror, è sicuramente l’insufficiente intelligenza artificiale dei nemici che sarete costretti ad affrontare nel corso dell’avventura. In molte occasioni, specialmente nelle fasi iniziali di gioco, potreste infatti rimanere stupefatti di fronte al comportamento dei vostri avversari; talvolta rimarranno immobili a guardarvi mentre scaricate il vostro fucile contro di loro, mentre in altre, si muoveranno per il territorio come manichini senz’anima. A meno che non vi troviate a fronteggiare un gran numero di oppositori, non avrete quindi alcuna difficoltà nel farvi strada nel corso del gioco. Lo stesso discorso vale purtroppo anche per i vostri alleati, i quali, pur potendo contare su un discreto arsenale, non vi saranno di nessun aiuto, ad eccezione di poche occasioni. Sarà tutto nelle vostre mani; sarete in grado di farcela da soli?

Comparto TecnicoDal punto di vista tecnico, questo titolo dimostra di poter sfruttare in maniera del tutto adeguata le risorse messe a disposizione dall’hardware Playstation 2. Il comparto grafico si attesta su dei buoni standard complessivi; la realizzazione dei personaggi gode infatti di una discreta pulizia d’immagine, sebbene in alcuni frangenti la definizione di determinati elementi potrebbe apparire poco definita. Nonostante tutto, l’impatto visivo con le ambientazioni – vaste e ben caratterizzate – è sostanzialmente buono, e garantisce un’atmosfera piacevole e nel complesso coinvolgente. Le animazioni sono anch’esse di pregevole fattura, nonostante possano apparire fin troppo macchinose nelle situazioni di esplorazione.Il comparto audio, forte di una localizzazione in Italiano, si dimostra all’altezza delle aspettative; il doppiaggio, sebbene a tratti denoti davvero poca espressività, è sufficiente e del tutto adeguato ad un titolo di questa categoria. Lo stesso discorso vale anche per le musiche di sottofondo che, nella loro semplicità, si dimostrano determinanti per accrescere il coinvolgimento nella realtà proposta da Sony Bend. Gli effetti sonori, nonostante qualche arma possa sembrare poco realistica in fase di fuoco, sono nel complesso ben realizzati e si dimostrano determinanti per garantire maggior immersione durante tutte le missioni che sarete chiamati ad affrontare.

– Comparto tecnico valido

– Buon numero di extra

– Meccanica di gioco semplice…

– …ma non priva di difetti

– Trama poco coinvolgente

– IA impalpabile

7.2

La Playstation 2 è ormai diretta verso la fine del suo ciclo vitale, ma nonostante tutto si dimostra ancora capace di proporre titoli validi e soprattutto divertenti; Syphon Filter: Dark Mirror ne è un perfetto esempio. Sebbene questo porting possa apparire leggermente inferiore rispetto alla sua controparte per PSP, il prodotto finale è innegabilmente buono; grazie a un gameplay, che pur denotando alcuni difetti, appare nel complesso semplice ed intuitivo, e a un comparto grafico di tutto rispetto, l’ultima fatica di Sony Bend garantirà qualche ora di divertimento a chiunque volesse intraprendere una nuova avventura in compagnia del celebre Gabe Logan.

Voto Recensione di Syphon Filter: Dark Mirror - Recensione


7.2

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