Recensione

Surfing H30

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a cura di Ryuken

Sinceramente ho sempre trovato questo tipo di giochi piuttosto inutili per un mercato come quello europeo, da sempre, affamato di tutt’altro tipo di generi videoludici e molto differente in quanto a gusti, dei videogiocatori, rispetto a quello d’oltre oceano nel quale dominano giochi che qui da noi sono totalmente snobbati (vedi la serie Madden).Dopo questa breve introduzione vediamo un pò di descrivere le caratteristiche essenziali di Surfing H30.L’intro iniziale è un semplice filmato stile TV che mostra varie evoluzioni di veri atleti della tavola e che, come piu’ volte sottolineato dal sottoscritto in occasione di altri articoli, ha veramente poco senso, e non impressiona proprio nessuno, su una macchina dalle notevoli potenzialità come Ps2.La scelta delle modalità di gioco è ristretta al solo tournament mode nel quale sarete chiamati a completare un percorso specifico in un determinato lasso di tempo, raccogliendo la maggior quantità di bonus (una specie di palloni giganti sparsi in acqua) possibile e, ovviamente, cercando di fare le evoluzioni piu’ spettacolari e complicate che, di conseguenza, porteranno una gran quantità di punti.Fondamentalmente il gioco è tutto qui, poco vero? Proprio pochino.Le uniche variabili sono rappresentate dalla possibilità di selezionare dei surfisti aventi caratteristiche tecniche e fisiche differenti l’uno dall’atro ed una discreta quantità di tavole dalle varie livree. Il numero di atleti selezionabili all’inizio è di cinque ed arriverà, se vincerete a ripetizione, ad un massimo di 15. Portare la rosa di concorrenti a quindici, vi assicuro, sarà un’impresa a dir poco titanica a causa di una difficoltà di gioco frustrante e quasi disumana: per far effettuare un’acrobazia al personaggio che avevo selezionato mi c’è voluta quasi un’ora, non sto parlando di un doppio salto mortale carpiato con avvitamento ma semplicemente del piu’ semplice dei salti realizzabili una volta arrivati a cavallo dell’onda.La difficoltà, di cui vi parlavo sopra, risiede principalmente in un sistema di controllo poco intuitivo e a dir poco artificioso a nulla, infatti, serve il tutorial cui potrete, liberamente, decidere di assistere prima di iniziare la competizione se non a confondervi le idee; per dirle tutte in SH30 è prevista anche una modalità per due giocatori che però non permette di sfidarsi contemporaneamente in mare, vale a dire che ci si potrà confrontare, indirettamente, sullo stesso percorso solo dopo che il primo dei due contendenti l’avrà completato e avrà stabilito il suo tempo, il secondo per batterlo non dovrà far altro che abbassare la prestazione cronometrica, quindi scordatevi sfide a suon di gomitate sulle gengive.La spinta a giocare è piuttosto bassina sullo schermo sarete sempre, inesorabilmente, soli e la varietà delle azioni non è certo così alta da spingervi a giocare all’infinito.Le onde e gli atleti sono stati riprodotti in maniera discreta ma gli ambienti in cui si svolge il tutto sono veramente troppo deserti e desolanti, oltre a questo l’orizzonte è sempre lontanissimo con uno schermo “oscurato” quasi completamente dalle acque. In definitiva l’aspetto grafico se pur di fattura piu’ che passabile risulta anch’esso, come del resto tutto il gioco, insipido e poco ispirato.Del gameplay e della longevità, mediocri, vi ho già parlato e lì mi fermo perché non mi va di infierire oltre. Unica cosa veramente positiva di SH30 sono le colonne sonore stile Offspring che accompagnano ogni scorribanda acquatica mentre gli FX si adeguano alla mediocrità generale pur risultando passabili.

4.5

Come ho già detto all’inizio, questo è un prodotto che potrà andare bene alla maggior parte degli americani ma non sicuramente ad un’utenza come quell’italiana che il Surf lo conosce, forse, per sentito dire; quindi se proprio lo volete compratelo pure ma poi non venite a dirmi che non vi avevo avvertito.

Voto Recensione di Surfing H30 - Recensione


4.5

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