Recensione

Super Robot Taisen Original Generation

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a cura di umbojami

La serie Super Robot Taisen è davvero eccezionale. Prodotta da Banpresto per moltissime console dal 1991 ad oggi, si presenta come uno strategico a turni in cui il compito del giocatore è quello di comandare enormi mech. Proprio i robottoni sono sempre stati il punto forte della serie, dato che in ogni capitolo sono in numero enorme e, generalmente, sono tratti da notissime serie televisive del calibro di Gundam, Mazinga Z ed Evangelion. L’Original Generation fa eccezione proprio per quest’ultimo elemento: tutti i mezzi del gioco sono stati pensati e disegnati dal team di sviluppo, scelta questa che potrebbe diminuire il fascino del prodotto ma, aumentando la libertà creativa, portare a succose novità. Sappiate inoltre che la versione recensita è quella da poco uscita negli Stati Uniti ma il gioco risale al 2002, data del suo rilascio nella terra del Sol Levante.

Un’esperienza imponenteIl gameplay consiste in una serie di missioni da affrontare in modo sequenziale ed intervallate da parecchi filmati, comprensivi di dialoghi, che dipaneranno la trama. All’inizio dell’avventura potrete scegliere tra due personaggi, Riusey e Kyosuke; qualsiasi sia stata la vostra decisione la storia prenderà due vie differenti, ciascuna delle quali vi occuperà almeno 25 ore. Capite quindi come terminare il gioco in ogni sua sfumatura, sbloccando tutti i mech ed i relativi potenziamenti, sia un lavoro davvero lungo ed insolito per un gioco creato per una console portatile.I robot ideati per l’occasione sono molto belli, tutti in stile super deformed come da tradizione, e spesso riprendono le linee di alcuni celebri modelli dei cartoni animati. Nonostante ci siano diverse decine di mezzi, la caratterizzazione è molto elevata e ognuno di essi possiede determinate peculiarità di base. Progredendo con le missioni si renderanno disponibili parecchi upgrade che, seppur creati per un determinato modello, possono in molti casi essere montati anche su altri permettendo una smisurata quantità di combinazioni. Tutto ciò è stato reso possibile proprio dall’assenza di licenze. Lungo ogni missione il gameplay segue una linea piuttosto tradizionale. Avremo il controllo, contemporaneamente di alcuni mech i quali si disporranno sulla scacchiera opposti agli avversari. Durante il nostro turno potremo muovere i mezzi di un determinato numero di caselle e, se sono presenti nemici entro il raggio d’azione delle armi, compiere degli attacchi o utilizzare le abilità speciali del protagonista che abbiamo scelto. Dopo ogni scontro, se risulteremo vincitori, guadagneremo denaro utile ad acquistare pezzi più potenti ed acquisiremo punti esperienza.

Non è tutto metallo dei mech quello che luccicaFino ad ora mi sono dilungato nel descrivere la grande longevità e varietà garantita dalla campagna in singolo proposta dal gioco. Purtroppo ci sono anche diversi limiti che inficiano l’opera e ne ridimensionano la qualità. Innanzitutto l’interfaccia è poco comprensibile ed intuitiva, mettendo così a repentaglio il divertimento di chi non avesse ancora avuto il piacere di giocare ad un Super Robot Taisen o comunque ai giocatori meno smaliziati. In secondo luogo il multiplayer è assente, fattore questo alquanto limitante dato che sarebbe stato bello confrontarsi con gli amici. L’intelligenza artificiale del nemico, poi, non si comporta in modo molto vario e risulta prevedibile dopo un numero non eccessivo di partite. A questo aggiungete che titoli come Fire Emblem e Advanced War, accostabili sotto diversi punti di vista al titolo in questione, sono più recenti e di qualità costante sotto ogni punto di vista.

Quattro anni sulle spalleIl titolo è del 2002, come dicevamo, e si vede. Graficamente bisogna fare un importante distinguo: i filmati di intermezzo, animazioni ed effetti compresi, sono buoni e divertenti oltre che in gran numero; discorso opposto per la mappa e i menù che saranno “protagonisti” durante le battaglie: entrambi scialbi e con una palette di colori davvero triste e sbiadita. Nella valutazione globale, purtroppo, i lati negativi riguardanti le sessioni ingame sovrastano quelli positivi degli intermezzi, lasciando un’impressione non lusinghiera.Anche il sonoro è poco ispirato. Gli effetti in sé e per sé si lasciano ascoltare ma sono, in entrambi i casi, davvero troppo pochi e finiscono per stancare in fretta.

– Grande longevità

– Fascino di una saga storica

– Finalmente in occidente

– Tecnicamente scarso

– Non per tutti

6.8

Come avrete capito, gli alti e bassi la fanno da padroni in questo nuovo capitolo della saga Super Robot Taisen. Il gameplay presenta una grandissima longevità e il numero di robot utilizzabili, con le relative modificazioni, vi incollerà allo schermo fino a quando non troverete la combinazione perfetta. L’altra faccia della medaglia è quella che mostra un’interfaccia molto poco user friendly e l’assenza del multiplayer. Tecnicamente poi non è nulla di eccezionale, mancando di poco la sufficienza sia per grafica che per sonoro. L’acquisto è consigliato agli appassionati del genere e agli amanti della saga, tutti gli altri se lo potranno far sfuggire a cuor leggero.

Voto Recensione di Super Robot Taisen Original Generation - Recensione


6.8

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