Summoner 2
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a cura di Fabfab
A un anno dall’uscita del primo Summoner, ritorna su PS2 l’unica vera alternativa occidentale ai gdr giapponesi che invadono la console Sony (purtroppo non in Italia): vent’anni dopo si compie il destino di Maia, regina di Halassar…
La reincarnazione della deaSecondo l’antica leggenda il regno di Halassar venne fondato dalla dea Laharah che per questo era venerata e rispettata in tutto il paese: quando una furiosa tempesta si abbattè su Eleh, l’albero della vita ed origine di tutte le cose piantata dalla stessa dea, Laharah se ne andò ma promise che un giorno sarebbe tornata per guarire l’albero.In sua assenza, tuttavia, i fedeli persero la retta via e diedero vita ad un culto sanguinario che travisava completamente gli insegnamenti di Laharah: quando infine Halassar venne invaso dall’impero Galdyr i sacerdoti di questa oscura dottrina vennero definitivamente esiliati.Duemila anni dopo l’unione dei due regni è messa in pericolo dall’annuncio che la dea si è finalmente reincarnata in Maia, una bambina ancora in fasce: si scatena così la guerra civile che porta Halassar a riottenere l’indipendenza da Galdyr e a mettere sul trono una bambina di quattro anni.Oggi, vent’anni dopo questi tragici avvenimenti (narrati nel primo “Summoner”), Maia è una regina giovane e vigorosa ma il suo regno è ancora instabile: per riportare la pace è necessario che la profezia si avveri e che la reincarnazione di Laharah riporti alla vita il sacro albero di Eleh!
Vent’anni dopoCome detto, in realtà non è assolutamente necessario aver completato il primo “Summoner” per poter giocare a questo, ma indubbiamente chi l’ha fatto apprezzerà i numerosi riferimenti e rimandi presenti in questo seguito.Summoner 2 è il classico gioco di ruolo occidentale per console, vale a dire un titolo in terza persona fortemente indirizzato all’azione: a differenza che in “Diablo” non ci muoveremo (quasi) mai da soli, ma potremo sempre contare su uno o due compagni che ci accompagnano nel nostro errare. Gli scontri avvengono in tempo reale ed una delle particolarità del prodotto è rappresentata dal fatto che non controlliamo direttamente gli altri membri del party, che si muovono autonomamente, guidati dall’IA del gioco: sarà comunque possibile dettare loro precise direttive di comportamento, come pure prendere il controllo di una altro membro del party in qualsiasi momento. Purtroppo l’IA che controlla i nostri compagni non si rivela troppo brillante e questi tendono a seguire fin troppo rigidamente le direttive loro assegnate, senza dimostrare un minimo di flessibilità: dite loro di attaccare e lo faranno fino alla morte, dite loro di coprirvi le spalle e lo faranno incuranti dei colpi indirizzati contro di loro. Volendo è possibile procedere da soli, congedando il party, ma la scelta è ancora meno consigliabile, vista la notevole difficoltà dei combattimenti: bisogna infatti riconoscere che una volta fatta un minimo d’esperienza, gestire i tre personaggi compensandone pregi e debolezze risulterà meno frustrante che all’inizio.I combattimenti sono resi piuttosto impegnativi da un sistema di controllo tutt’altro che perfetto, che richiede al giocatore molta concentrazione e non perdona il minimo errore: i problemi principali sono rappresentati da un discutibile sistema di rilevamento delle collisioni e da una telecamera che, per quanto regolabile con la levetta analogica destra, complica e confonde le cose fin troppo facilmente. Un assaggio di questi problemi l’avrete immediatamente nella prima, spettacolare sequenza di gioco: la nave di Maia viene abbordata dai pirati mentre tutto attorno infuria una tempesta. La telecamera, sballottata dalla furia degli elementi, vi farà venire ben presto la nausea, senza contare che uccidere tutti i pirati ed il loro capo, nonostante si tratti di una sorta di tutorial del gioco vero e proprio, sarà impresa tutt’altro che facile!Maia può attaccare in mischia (attacco normale o speciale), lanciare incantesimi, parare i colpi avversari (purché frontali) o interagire con l’ambiente: in ogni momento è possibile aprire il menù dell’inventario e decidere di modificare qualcosa, approfittando del fatto che il gioco si mette in pausa.L’IA dei nemici non è nulla di particolare e generalmente quello che c’è da fare è colpire, scappare (o parare) per evitare l’attacco nemico, quindi affondare di nuovo finché l’avversario non è sconfitto: in caso di mal parata, Maia è in grado di invocare i poteri di alcune rune (da raccogliersi durante il gioco) grazie alle quali può trasformarsi in una creatura soprannaturale (capite ora perché il gioco si chiama “Summoner”?). Ogni creatura è particolarmente dotata in qualcosa (forza fisica o magica, difesa, attacchi a distanza) ma la trasformazione consuma parecchi punti magia e non è eterna, quindi occorre farvi ricorso con parsimonia.Trattandosi, poi, di un gioco di ruolo, al termine di ogni scontro verrete ricompensati con punti esperienza da spendere nelle innumerevoli abilità dei vari personaggi: assieme alla bella trama, questo è uno degli elementi meglio riusciti del prodotto, perché permette di caratterizzare in maniera differente e complementare ogni membro del party.
Un mondo fantasticoLa trama del gioco è veramente bella, molto adulta ed epica anche se in maniera diversa rispetto ad un “Final Fantasy” qualunque: agli avvenimenti principali si aggiungono, inoltre, una quantità elevata di missioni secondarie opzionali, da compiere per aumentare la propria esperienza e trovare nuovi oggetti. Da segnalare anche i pregevoli filmati che periodicamente interrompono l’azione per illustrare determinati avvenimenti: l’unica eccezione che mi sento di sollevare riguarda l’estrema linearità del tutto, si va dall’inizio alla fine senza nessuna possibilità di sgarrare, al punto che il diario distingue automaticamente missioni principali e secondarie, togliendo al giocatore qualsiasi arbitrio. Uno dei punti a favore del titolo è che la progressione del gioco non è sempre uguale a se stessa e se i combattimenti ne occupano pur sempre la parte preponderante, pur tuttavia ci sono momenti in cui è necessario parlare con le persone ed esplorare con attenzione gli ambienti per riuscire a trovare il giusto indizio per proseguire: gli enigmi sono infatti ben studiati e particolarmente gratificanti da risolvere. Non bisogna, inoltre, dimenticare che Maia è una regina e quindi occorre tornare a palazzo di tanto in tanto: in questi frangenti dovremo occuparci della gestione del regno, ascoltare le richieste dei questuanti, prendere decisioni, dirimere controversie e così via. I più pigri tra voi non si preoccupino, comunque, perché non si tratta di compiti particolarmente complessi: in fondo non si tratta di un gestionale.Se dal punto di vista del gameplay il gioco è contraddittorio, presentando ottime cose, la storia, la gestione del regno, il sistema di gestione dei personaggi, ad altre meno riuscite, i combattimenti confusionari e la linearità della storia, anche sotto il profilo tecnico ritroviamo i medesimi alti e bassi.La grafica, diciamolo subito, non è esattamente il suo punto forte: in generale ci troviamo di fronte a modelli di personaggi tozzi e poco dettagliati, così come povere sono le varie textures ambientali ed è un vero peccato perché character e level design sono particolarmente belli. Decisamente migliore il comparto audio, con musiche etniche ed un doppiaggio (inglese con sottotitoli in italiano) di ottimo livello.La longevità è garantita da ore e ore di combattimenti ed esplorazioni e dalle numerose missioni secondarie presenti; la possibilità di salvare in qualsiasi momento, inoltre, compensa in qualche modo la frustrazione di alcuni passaggi.
– Ottima storia
– Realizzazione di un mondo fantastico credibile e molto d’atmosfera
– Telecamera confusionaria
– Grafica migliorabile
8.0
Summoner 2 è praticamente, assieme al prequel, l’unica alternativa presente su PS2 per chi volesse un gioco di ruolo che non sia il solito rpg giapponese e il bello è che si tratta di un titolo piuttosto valido, a patto di accettare i due grossi limiti del titolo dei Volition, un comparto grafico appena sufficiente ed un sistema di combattimento non proprio impeccabile.
La storia è lineare ma decisamente bella ed epica, le cose da fare molte (esplorare, combattere, parlare, gestire un regno…), l’atmosfera in generale decisamente azzeccata con un design d’ambiente che riesce a trasmettere davvero la sensazione di trovarsi in un luogo fantastico, mitologico.
Voto Recensione di Summoner 2 - Recensione
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