Recensione

Suikoden III

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a cura di Massimo

Dai fans di Giochi di Ruolo di mezzo mondo viene definita come la migliore saga mai realizzata (a tratti superiore pure a Final Fantasy!). Ma l’utilizzo di un motore grafico 2D e l’assenza degli spettacolari effetti ammirati nei capolavori Square ne hanno sempre limitato l’appeal sul pubblico. Ora, la serie di Rpg Konami sbarca sulla console di Next Generation di casa Sony, e lo fa rinnovando finalmente il proprio “look”, certo di dover combattere ad armi pari con l’agguerita concorrenza di Sua Maestà Final Fantasy X per strappargli lo scettro di miglior titolo del genere. Signori e Signore, ecco a voi Suikoden III!

Le 108 Stelle del DestinoLa serie di Suikoden è sostanzialmente ispirata ad una classica novella Cinese dal titolo Shui Hu Zhan, da dove, secondo i fans della saga, la Konami ha tratto lo spunto per le sue Stars of Destiny. Le vicende narrate in Suikoden III si svolgono 15 anni dopo quelle del secondo episodio della serie, e vedono per protagonisti tre personaggi, rispettivamente Hugo, Chris e Gedo, impegnati nella loro lotta contro la consueta minaccia mondiale, in un avventura dagli intricati risvolti politico-militari. La presenza di tre differenti personaggi selezionabili garantisce una maggiore profondità di gioco, visto che i nostri eroi hanno diversi modi (tre, appunto) per interpretare e vivere gli avvenimenti che si svolgono durante l’avventura, grazie al nuovo sistema narrativo escogitato dalla Konami denominato Trinity Sight System, che permette di seguire lo sviluppo della trama dal punto di vista di ognuno dei tre personaggi principali, singolarmente, fino a quando non si presenteranno dei momenti nella storia in cui dovremo prendere delle decisioni importanti che influenzeranno il resto dell’avventura. In particolare dovremo decidere se proseguire con lo stesso personaggio iniziale, oppure andare avanti con un altro. Questo sistema di gioco, unita alla presenza di numerosissimi personaggi comprimari che approfondiranno e ingigantiranno gli eventi, garantisce una notevole longevità, come detto, e una rigiocabilità eccellente, ma anche la sensazione di trovarsi davanti a tre giochi diversi. Certo, non è come in Suikoden II, dove questa scelta portava a più finali e a maggiori variazioni nella trama, però è comunque una gradita possibilità in più data al videogiocatore. Ma la vera svolta impressa alla saga dalla Konami è nel modo di concepire i personaggi primari stessi. I tre “caballeros” sono infatti differenti tra loro, per età, carattere e luogo di origine. Hugo, Chris e Gedo, non sono i soliti adolescenti protagonisti di quasi tutti gli Rpg made in Japan, ma delle persone adulte, sparse per il mondo di Suikoden. Vivranno l’avventura in modo personale, ma alla fine si uniranno, contro ogni diversa idea e pregiudizio, per lo scontro finale. A completare il tutto, inoltre, vi è la presenza di alcuni personaggi provenienti dai precedenti episodi della serie, ovviamente invecchiati, che garantisce anche quella continuità temporale negli avvenimenti, indispensabile in una lunga saga come questa. Trovarli non sarà facile nelle enormi città presenti nel gioco, ma ciò renderà certamente ancora più intrigante la fase esplorativa dell’avventura, altrimenti simile ad altri titoli del genere.

GamePlayLe innovazioni che Suikoden III offre alla serie, non riguardano solamente lo sviluppo narrativo, ovviamente, ma abbracciano anche altri aspetti videoludici, come ad esempio il sistema di combattimento. Esso appare ora ancora più completo dei precedenti capitoli e, a tratti, più tattico, grazie all’implementazione di un nuovo sistema di gestione dei nostri eroi denominato Free Position Battle System, che permette al videogiocatore, grazie al passaggio del titolo Konami ad un nuovo engine grafico 3D, una più libera dislocazione dei personaggi nell’area di battaglia, ed una maggiore completezza nella pianificazione degli scontri. Organizzare al meglio i propri gruppi di personaggi si rivela dunque ancora più importante rispetto ad esempio a Suikoden II. L’aggiunta del Twin System, il quale organizza a coppie i personaggi che compongono il party (composto da un massimo di sei eroi come da tradizione), offre un ulteriore salto di qualità nella organizzazione tattica dell’evento: è fondamentale scegliere bene i personaggi da affiancare l’uno all’altro. Ognuno dovrà compensare le carenze del compagno. Ecco quindi che difficilmente una accoppiata Mago-Mago potrà avere successo, mentre un duo Guerriero (a protezione del compagno)- Mago avrà certamente un effetto migliore sugli esiti della battaglia. A proposito di magie: dimenticate i “soliti” Rpg in cui potete scagliare fulmini e saette sui vostri avversari da qualsiasi distanza. In Suikoden III le arti oscure hanno un determinato raggio d’azione entro la quale esse possono provocare danni ingenti ai nemici, ma fuori da questo “spazio” le medesime perdono quasi di efficacia ed i loro impatto risulta pressoché blando. Geniale, non trovate? Ennesima variante tattica per i vostri combattimenti è infine offerta dal cosiddetto Ride System che vi regala la possibilità di cavalcare (!) numerosi animali e di sferrare quindi degli attacchi potenziati. Anche se non ho avuto modo di verificarlo direttamente non avendo conservato i salvataggi di Suikoden II della mia vecchia dipartita Playstation sull’altrettanto sparita Memory Card, pare addirittura sia possibile in SIII caricare i dati del precedente episodio della saga allo scopo di sbloccare personaggi bonus o item particolari! Una ulteriore conferma di quanto detto, e cioè di quel concetto di continuità che la Konami vuole dare sempre e comunque al suo Gioco di Ruolo.

Un nuovo engineSe in Suikoden III il nuovo engine grafico 3D ha un impatto positivo sul gameplay, figuriamoci sull’aspetto estetico generale. Il titolo Konami vanta una grafica piuttosto pulita e dettagliata. I personaggi sono molto ben caratterizzati esteticamente e vantano un elevato numero di poligoni per la loro composizione, oltre ad un sapiente utilizzo delle texture per il loro “rivestimento”. Nonostante essi siano simili concettualmente ai personaggi di Kingdom Hearts per lo stile semi-deformed, oltre che per la presenza di personaggi animali antropomorfi, la qualità generale può essere a tratti paragonabile a quella di Final Fantasy X. Le magie sono a dir poco spettacolari, ricche di effetti di luce in tempo reale e molto “appariscenti”, almeno nei suoi aspetti più avanzati, così come le tantissime ed enormi città sono caratterizzate da una vasta quantità di poligoni e rifinite in ogni dettaglio. Insomma, la parola “Povertà di dettaglio”, NON esiste in questo Suikoden III. Il comparto audio invece, pur migliorato e adattato alle potenzialità della Ps2, appare a tratti legato ancora ai precedenti titoli della serie, ma ciò probabilmente può essere legato sempre a quel discorso di continuità che la Konami vuole dare alla serie e può far felici gli appassionati della saga stessa.

Grafica di buon livello.

Longevità praticamente enorme.

Grande profondità di gioco e trama coinvolgente.

Buona innovazione tecnica.

Dovrei inventare qualcosa…

9

Dopo il grande successo riscosso nelle sue precedeni apparizioni, dal Tokyo Game Show dello scorso anno all’ultimo E3 2002, nonchè sul mercato nipponico, ed il buon inizio riscontrato su quello americano, Suikoden III si appresta ad invadere i nostri scaffali, in una versione probabilmente localizzata nella nostra lingua. Ma se siete degli Rpg- maniaci e non vi va di attendere oltre, e masticate un pò di Inglese, allora fiondatevi nel primo negozio d’import della vostra zona (o nella nostra area Shopping) e procuratevi immediatamente una copia di questo ennesimo capolavoro Konami. Dopo il passaggio al nuovo motore grafico adesso il titolo Konami non ha più scusanti: è pronto a sferrare il suo attacco al Re incontrastato del mercato degli Rpg, Final Fantasy X. Hugo, Chris e Gedo sono pronti alla battaglia con Tidus, Yuna e Auron. E sarà una bella lotta. Credeteci!

Voto Recensione di Suikoden III - Recensione


9

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