Strider 2
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a cura di Makinit
Strider è una delle icone Capcom più sottovalutate dalla casa madre. Purtroppo tale serie di piattaforme 2D non ha avuto il trattamento che è stato riservato ad un certo MegaMan, e tutt’ora gode solo di tre capitoli. Il primo uscì in sala giochi nel 1989 e stupì per la sua azione frenetica, per le azioni che si potevano compiere e per la grafica avanzata. Il secondo, che rappresentò la decadenza della serie, uscì su MegaDrive; tale seguito era però apocrifo, dal momento che è stato realizzato senza la licenza ufficiale, tanto che il nome del protagonista è stato cambiato da Hyriu a Hinjo. Quasi a voler cancellare quel triste capitolo della breve storia di questa serie, Capcom svela il “vero” Strider 2.
Nuovo ma anticoI fan del primo leggendario Strider possono stare tranquilli. Non vi è nessuna trasposizione in un totale mondo 3D. O meglio, gli sfondi hanno subito una variazione 3D, ma il vostro personaggio rimane tutt’ora in 2D. Anche l’azione non è affatto cambiata e continuerete quindi a spostarvi lungo il binario predefinito. Questa nuova soluzione grafica crea un effetto stilistico decisamente azzeccato, unendo la “nuova” grafica 3D col prettamente antico e datato 2D. In questo modo Capcom non tradisce se stessa, però permette al giocatore questa piacevole sorpresa.Come detto, gli sfondi sono realizzati con grafica poligonale che però non spinge ai limiti la PlayStation, nonostante lo sfodero di notevoli effetti di luce. Gli sprite 2D invece risultano poco dettagliati e con una fluidità solo nella media. Da Capcom ci si può di certo aspettare di più, consci della sua maestria nel “trattare la bidimensionalità”. Purtroppo vi sono da segnalare alcuni rallentamenti, specialmente nelle fasi più affollate e quando il personaggio passa in modalità “turbo”. Questo perché Strider 2 è una trasposizione da sala giochi, il cui hardware è sicuramente superiore, tanto che la PSone non riesce a tenere costante la velocità di gioco a causa della pesantezza dei dati.
Bentornato, Hyriu!Raramente Capcom stravolge la formula di gioco nei suoi seguiti e anche questa volta sembra aver voluto seguire la filosofia “squadra che vince non si cambia”. Prendere in mano Strider 2 è un’esperienza esaltante, esattamente come lo era ai tempi il primo Strider o forse anche di più, per via della già citata nuova veste grafica. La velocità d’azione risulta essere ad altissimi livelli: purtroppo però, l’eccessiva presenza di nemici sembra voler puntare troppo su questa frenesia, spesso sottovalutando la componente platform. Da questo punto di vista, l’episodio originale risulta più equilibrato e godibile.Farà certamente piacere a tutti i fan sapere che proprio quell’originale episodio si trova in un secondo disco nella confezione. Tale secondo disco dovrebbe contenere, in teoria, un arcade perfect: purtroppo però, anche in questo gioco ci sono da segnalare una serie di rallentamenti, decisamente inaccettabili per un titolo del 1989 che gira su PlayStation; altri disagi potrebbero essere causati dai caricamenti, ma non è raro incappare in queste schermate nere, dal momento che si tratta pur sempre di un sistema basato su CD, il quale carica di volta in volta le varie porzioni di gioco.
2 oreQuesto è il lasso di tempo che potreste riuscire ad impiegare per finire Strider 2. Anche chi non ha mai preso l’originale potrà facilmente arrivare alla fine poiché, per mezzo di particolari opzioni, potrete regolare la difficoltà in modo tale che anche un bambino potrebbe, prima o poi, finire il gioco. Tutt’altro discorso invece per Strider 1, che propone una vera sfida per i vostri nervi, facendovi provare soddisfazioni sicuramente maggiori. Entrambi i giochi, pur differendo per livello di difficoltà, sono accomunati da una longevità quasi nulla, in quanto entrambi sono trasposizioni da sala giochi, quindi destinate a durare ben poco. Fortunatamente però, intervengono una serie di fattori che rendono almeno Strider 2 rigiocabile. Potrete infatti tentare di ottenere valutazioni di fine-missione sempre più altre o ritentare di finire il gioco ad un livello di difficoltà maggiore, o utilizzare il personaggio segreto, o in modalità turbo infinito.
– Degno erede di Strider 1
– Giocabilità frenetica
– Buona grafica
– Strider 1 incluso nella confezione
– Entrambi i giochi sono cortissimi
– Entrambi soffrono di rallentamenti
– Strider 2 è troppo facile
7.2
Capcom riesce nel riportare in auge una serie dimenticata, dimenticandosi accidentalmente, però, che siamo nel 21° secolo, e non più nel 1989. La giocabilità 2D, se ben trattata, può ancora accattivare e Strider 2 ne è la più concreta dimostrazione. Ma una longevità del genere è inaccettabile per chi pretende un’avventura degna di questo nome, nonostante la relativamente elevata rigiocabilità del secondo episodio. Gioca a vantaggio infine la possibilità di rigiocare l’originale capitolo, in versione arcade, seppur non così “perfect”. Per i fan della serie che vogliono vivere l’ultimo momento di gloria del loro idolo, questo gioco è consigliato senza riserve. In definitiva, Strider 2, proprio grazie alla sua natura “smanettona” e poco ostica, risulta decisamente adatto anche ai casual gamers e a coloro che volessero avvicinarsi per la prima volta ad un platform 2D. Chi invece cerca semplicemente il miglior platform 2D esistente, sa che il suggerimento migliore che posso dare è quello di rivolgere lo sguardo a Castlevania Symphony of the Night.
Voto Recensione di Strider 2 - Recensione
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