Recensione

Street Racing Syndicate

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a cura di Fabfab

Ultimamente nei giochi di gare automobilistiche si è affermato un sottogenere nel quale viene prestata particolare attenzione non solo all’aspetto corsistico, ma anche e soprattutto alla possibilità di intervenire sulla propria vettura ed applicarvi modifiche non prettamente finalizzate all’aumento delle prestazioni, ma anche puramente estetiche. Si tratta dell’ormai celebre pratica del Tuning, resa celebre dal film “The Fast and the Furious” e trasposta per la prima volta in un videogioco dalla EA nel suo blockbuster “The Need for Speed Underground”, seguito a ruota da tutta una serie di prodotti speculari tra cui segnalo il discreto “RPM Tuning” e lo sfortunato “Juiced” (la cui uscita sembra finalmente imminente, si parla dell’estate 2005).Tocca ora a Namco cimentarsi nel genere con questo Street Racing Syndicate, la cui versione cubica, distribuita da Nintendo, esce con netto anticipo rispetto alle controparti per XBox e PS2, previste solo per fine mese…

Corse proibiteSul GameCube i giochi di macchine scarseggiano, è risaputo, ma nonostante tutto forse i giochi che simulano corse illegali su circuiti cittadini sono quelli meno scoperti, visto che sia il primo che il secondo episodio di NfSU sono usciti anche per il cubetto. Nonostante questo Nintendo ha deciso di puntare sul titolo Namco per rilanciare il suo settore corsistico, importandolo e distribuendolo nel nostro paese con settimane di anticipo rispetto alle versioni per le altre console.SRS ripresenta la ormai ben nota formula tuning dell’auto + gare illegali in città (questa volta non solo in notturna).Il gioco mette a disposizione oltre 40 vetture originali di marche come Nissan, Mitsubishi, Volkswagen, Lexus e Mazda, mettendovi al volante di bolidi del calibro di Mazda RX-7 e RX-8, Toyota Supra MR2 Spyder, Celica, Corolla, Subaru WRX, WRX STi, Nissan Skyline GT-R, 350Z, Lexus IS 300, Mitsubishi Evo VIII e Volkswagen Golf VR6, da provare sulle strade di riproduzioni più o meno fedeli di tre famose città americane, Miami, Philadelphia e Los Angeles.La modalità di gioco principale è lo Story Mode nel quale, nei panni di un pilota novellino, dovremo farci largo nel mondo delle corse clandestine fino a diventare il miglior pilota in circolazione: si comincia il gioco con una vettura base e poco potente e solo vincendo le varie competizioni a disposizione si possono accumulare i crediti necessari per potenziarla o comprarne un’altra più veloce. Guidando in maniera spericolata e spettacolare (salti, derapate al limite…) si accumulano, inoltre, punti rispetto che permettono di sbloccare macchine e potenziamenti speciali o di sfidare una delle 18 ragazze presenti nel gioco: sfidandole e battendole in una gara, infatti, è possibile “collezionare” tutta una serie di bellezze (alcune delle quali dovrebbero essere dei volti noti all’interno del mondo delle corse americano). La particolarità è che non si tratta di personaggi digitali, ma di vere e proprie modelle in carne ed ossa: peccato che la loro conquista non abbia nessun’altra utilità ai fini del gioco se non il piacere di ammirarle mentre si producono in ammiccanti pose e balli…Il gioco lascia una certa libertà all’utente che può scorrazzare liberamente per le strade della città alla ricerca di sfide da affrontare, ma anche di garage e concessionari in cui fare acquisti o elaborare la propria vettura. Le zone sensibili della città sono chiaramente indicate sulla cartina e, se lo si desidera, non è nemmeno necessario guidare fino ad esse, potendo scegliere di venirvi trasportati con un semplice click sulla mappa.In alternativa allo Story Mode è possibile affrontare singole gare separatamente, da soli o in compagnia di un amico mediante il solito split-screen.

Dentro e fuori la pistaPer quanto riguarda le fasi di Tuning, il titolo Namco è probabilmente uno dei più completi mai usciti finora: il gioco mette a disposizione accessori di ogni tipo e tutti rigorosamente di marche note. Una volta dentro il garage potrete effettuare diversi tipi di interventi, focalizzandovi sulle prestazioni, sull’aspetto o sulle riparazioni. Ogni modifica può inoltre venire opportunamente testata, per verificare che corrisponda esattamente alle nostre esigenze. La personalizzazione della propria auto non è dunque una semplice aggiunta, da compiersi in pochi minuti, ma rappresenta una delle colonne portanti del gioco, sulla quale spendere buona parte del proprio tempo.Una volta scesi in pista, tuttavia, le cose si fanno meno interessanti. I programmatori hanno adottato uno stile di guida che dovrebbe rappresentare la classica via di mezzo tra simulazione ed arcade, finendo però col non trovare il giusto compromesso.I controlli sono basilari, stick analogico per la direzione, R per accelerare, A e B per freno a mano (per le derapate) e normale. Le macchine rispondono bene ai comandi e dopo qualche tempo ci si impratichisce col sistema di guida, ma resta sempre la sensazione che queste scivolino troppo sull’asfalto. I modelli delle vetture sono davvero belli a vedersi, fedeli alla controparte reale e molto dettagliati (è possibile persino analizzare nello specifico il motore di ognuna di esse), ma su pista quella che manca è la sensazione di velocità: il difetto è evidente fin dalla prima gara, durante la quale ancora si può sperare che dipenda dal fatto di avere una vettura non all’altezza. Purtroppo proseguendo nel gioco le cose non cambiano e a bordo di bolidi ultrapompati da 200km/h sembrerà sempre di non superare i 60 all’ora e non c’è nitro che tenga…Un altro elemento implementato in maniera discutibile sono gli incidenti: pur essendo previsto un sistema di danneggiamento che penalizza le prestazioni della vettura in caso di scontri, le macchine non si danneggiano, nè si producono in spettacolari capitomboli “alla Burnout”, nemmeno dopo uno scontro frontale a 200km/h…Per il resto il titolo Namco soddisfa in pieno le aspettative: la grafica è buona e molto fluida, la colonna sonora ripropone i soliti stereotipi di hip-hop e rap ma non è male, mentre la longevità è garantita da tre città ed un discreto livello di sfida, visto che durante le gare oltre agli avversari ci sarà spessa da badare anche alla polizia…

– Buona varietà di veicoli e upgrades

– Belle città in cui gareggiare

– Divertente Story Mode

– Fisica delle macchine poco realistica

– Inutile la trovata delle ragazze

– Scarso senso di velocità

7.0

SRS è un buon clone di NfSU che però non presenta significative novità per distinguersi dal concorrente. Rispetto al recente NfSU2 gode di un motore grafico ottimizzato per il GameCube, senza gli osceni rallentamenti del titolo EA, e di un reparto tuning decisamente più complesso e decisivo in termini di prestazioni, ma per il resto si limita a riproporre soluzioni già viste: la libertà di esplorazione alla GTA, un sistema di guida più arcade che simulativo, l’assenza di danni alla carrozzeria. D’accordo, ci sono le donnine da conquistare e collezionare, ma sono così poco inserite nel contesto del gioco da apparire palesemente come un mero espediente per attirare i giocatori…

Voto Recensione di Street Racing Syndicate - Recensione


7

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