Recensione

Street Fighter II: Turbo

Avatar

a cura di AP

La Virtual Console che pulsa dentro il nostro caro Wii ogni settimana ci permette di scaricare certe chicce del passato che difficilmente potrebbero essere recuperate oggi. Alcune abbiamo la fortuna di giocarle per la prima volta, altre invece, in un modo o nell’altro, sono già finite sui nostri schermi. Questo è molto probabilmente il caso di Street Fighter, il papà di ogni picchiaduro moderno, riproposto ormai su qualunque console, ma ancora oggi giocabile come un tempo.

Faster! Faster!Street Fighter II: Turbo fa parte di quei titoli che migliorano e perfezionano il già ottimo Street Fighter II: The World Warrior. Questa evoluzione si ottiene attraverso la possibilità di selezionare i 4 boss finali portando a 12 i combattenti da strada, attraverso la modifica e l’aggiunta di alcune mosse, la possibilità di scegliere lo stesso personaggio in un incontro con un amico e, soprattutto, dando la possibilità al giocatore di scegliere la velocità con cui affrontare i combattimenti. Questa opzione, all’apparenza piuttosto marginale, risulta invece importantissima poichè rende molto più coinvolgente ogni combattimento. Infatti, quando qualche mese fa SF2: The World Warrior arrivò su Virtual Console, molti furono delusi dal ritrovarsi la conversione europea poichè questa risultava molto più lenta rispetto la controparte USA. Con questo Turbo il problema si risolve completamente, fornendo la velocità che tutti i giocatori europei chiedevano. Attraverso il menù delle opzioni infatti, oltre a poter operare sul livello di difficoltà della CPU e a poter mappare i tasti, è possibile settare attraverso delle stelline la velocità alla quale si muovono i nostri personaggi. E se ancora non vi bastassero, provate a premere giu, R, su, L, Y, B sul secondo controller dopo la scomparsa del logo Capcom!

Ok, tutto più veloce… Ma il resto?…Il resto è puro Street Fighter! Se si sceglie di giocare da soli si comincia a viaggiare attraverso il globo per sconfiggere tutti i lottatori che ci si parano davanti. Come da copione ogni personaggio ha una propria storia e una propria motivazione per diventare il campione del mondo di Street Fighter e solo con la sconfitta di Mr. Bison si potrà vedere l’epilogo della storia. Le trame piuttosto banali non sono comunque il motivo per cui tanti di noi hanno passato interi pomeriggi sul controller del SNES. I motivi sono molteplici: si va dall’equilibrio tra i personaggi, bilanciati ottimamente, all’esaltazione di concludere un match con poche energie rimaste mentre la musica si fa incalzante, al riuscire ad eseguire le mosse corrette al momento giusto (mitico lo Spinning pile driver di Zangief, una delle mosse più potenti e difficili da eseguire). Tutto questo ovviamente viene amplificato quando si gioca contro un avversario umano. Ognuno può trovare il suo personaggio preferito poichè ce n’è per tutti gusti. Ogni personaggio è caratterizzato benissimo grazie al suo stile unico (a parte Ryu e Ken), alle sue mosse speciali, allo stage che fa da sfondo al combattimento e alle musiche tra le più evocative del genere.

I bei giochi di una voltaIl parco mosse non è neanche lontanamente paragonabile alle più recenti produzioni, ma i 6 pulsanti adibiti ai pugni e ai calci con intensità e velocità di esecuzione variabili (deboli, medi e potenti) hanno sempre fatto il loro lavoro magnificamente e, anzi, rendono fin da subito il gioco abbordabile da chiunque. Certo, per padroneggiare le mosse speciali come Hadoken o Sonic Boom occorre una certa dimestichezza con il joypad, ma per fortuna i il classic controller si rivela ottimo. Il gioco può essere usufruito anche con il pad del Gamecube ma siccome per effettuare alcune mosse occorre compiere le famose mezze lune, spesso il controller del cubetto, a causa della sua minuscola croce direzionale, non riesce a stare dietro ai nostri rapidi movimenti, rendendo piuttosto frustrante eseguire alcuni colpi. Inoltre la somiglianza del Classic controller alla struttura del vecchio pad del SNES rende la disposizione dei tasti ideale. La grafica è piacevole ancora oggi grazie a bitmap curati e dettagliati e ad animazioni piuttosto fluide e ben legate tra loro. Gli effetti sonori e ai nomi delle mosse che vengono pronunciate durante la loro esecuzione fanno la loro figura e insieme alle musiche (magnifiche quelle di Ryu, Ken, Guile, Vega e Balrog) il comparto sonoro viene promosso alla grande.Infine, per quanto riguarda la longevità, se in single player potrete affinare la vostra tecnica e combattere comunque contro avversari che sapranno darvi del filo da torcere, con un amico il titolo Capcom diventa parecchio longevo.. almeno fino al rilascio di Super Street Fighter 2 Turbo.

– E’ Street Fighter

– Infinito con un amico

– Alcune musiche non vi usciranno mai più dalla testa

– Mancano le super mosse dei capitoli successivi

7.5

Street Fighter II Turbo porta finalmente su Virtual Console un gioco che fa parte della storia dei picchiaduro e che, più in generale, ha lasciato una grande impronta nel mondo dei videogames. Se avete sviscerato il gioco già in una sua qualunque uscita precedente qui non troverete niente di nuovo. Altrimenti, se vi volete bene, fatevi un regalo e spendete questi 800 Wii points (8 euro). Poi ci ringrazierete…

Voto Recensione di Street Fighter II: Turbo - Recensione


7.5

Leggi altri articoli