Recensione

Street Fighter Alpha 3 Max

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a cura di rspecial1

Chi non conosce il picchiaduro della Capcom che porta il nome di Street Fighter? Praticamente apparso su tutte le console esistenti sin dal suo esordio in sala giochi ed arrivato dopo oltre 15 anni ad essere ancora considerato come il migliore nel suo genere. La versione che i ragazzi di Osaka ci presentano per la console portatile Sony è l’ultimo episodio della serie Alpha, che, dopo essere passato per Saturn, Playstation, Dreamcast e GameBoy Advance si ripresenta meno brillante del previsto. Andiamo però a vedere più nel dettaglio quali sono i pregi e i difetti di Street Fighter Alpha 3 Max.

Come ti upgrado un gioco del ’98!Per portare la saga di Ryu e Ken su PSP, i programmatori di Capcom hanno scelto l’episodio più ricco di opzioni e con il gameplay più vario apportando qualche aggiunta e miglioria perchè possano far valere il suffisso Max. Il gameplay del gioco è ormai conosciuto da tutti, con il classico sistema basato su sei tasti per attaccare (3 pugni e 3 calci di potenza variabile) e le combinazioni di questi, con la croce direzionale, per effettuare le mosse speciali; le prese ed altre combo vengono eseguite con la pressione di più tasti contemporaneamente, cosa poco immediata e non di certo azzeccata per la console Sony. Come sempre, oltre la barra dell’energia vitale, avremo ben in vista anche quella della guardia, che, quando finirà, ci lascerà vulnerabili agli attacchi dell’avversario; l’altra barra è quella delle Super, che, come dice la parola stessa, servirà a farci compiere gli attacchi più devastanti del gioco. La peculiarità del sistema di questo capitolo è costituita dalla scelta dello stile di combattimento che andremo ad usare nel corso degli scontri, denominato ISM. La versione X vi darà la possibilità di effettuare uan sola Super con la barra energetica piena, ma rafforzerà i vostri colpi; la A vi permetterà di eseguire una Super con tre diversi livelli di potenza; per finire troverete la versione V, che darà la possibilità di colpire più volte l’avversario con lo stesso attacco (potrete lanciare diverse fireball o concatenare i vari colpi) o di realizzare le combo più lunghe e spettacolari. La modalità principale è, come di consuetudine, l’arcade, nel quale sceglierete uno dei numerosi personaggi a disposizione (ci sono proprio tutti quelli apparsi nella serie del 2 e dell’Alpha più Eagle, Yun e Maki visti nei vari cross-over di Capcom, come Ingrid che si rivela l’unico personaggio in più rispetto la versione per GBA) ed affronterete la sua storia fino allo scontro con finale; la seconda modalità più importante è il World Tour, un vero è proprio percorso attraverso mille battaglie che vi permetteranno di potenziare il vostro personaggio come in un gioco di ruolo. Per il resto ci troveremo di fronte a varie modalità che derivano, però, tutte dal Survival o dal Dramatic Mode (qui dovrete combattere uno contro due o viceversa, con la differenza che quando sarete da soli avrete l’energia delle Super sempre al massimo); la novità per la console Sony è il Variable Mode , nel quale potrete giocare con un team di due personaggi contro un altro e cambiare il personaggio come nei classici tag games di Capcom. In generale le opzioni di gioco presenti sono numerosissime anche se ripetitive e semplici variazioni a quelle più famose e classiche, ma restano comunque un buon supporto per aumentare la longevità di un titolo che è praticamente infinito, altrimenti non si spiegherebbe tutto il suo successo nonostante i molti anni di presenza sul mercato videoludico.

Mi faccio un solitario?Per fortuna no. Altra novità della versione PSP è la presenza di una modalità multigiocatore tramite wireless che permetterà a 8 persone di partecipare ad un medesimo torneo. Purtroppo manca una modalità online che ci faccia sfidare tutti i migliori guerrieri presenti nel mondo, ma ci accontentiamo di menare per bene i nostri amici, anche perchè essendo fisicamente presenti si possono “sfottere” meglio. Analizzando però questa versione upgradata di Street Fighter Alpha 3 non si può non parlare dei suoi difetti; premesso che il titolo è ottimo tecnicamente e che il gioco è caratterizzato da un gameplay quasi perfetto per il genere, i punti dolenti vengono dal controller o meglio, dalla PSP. Proprio come per Darkstalkers la console Sony si è rivelata poco adatta alla trasposizione del genere, in particolare dei titoli Capcom che richiedono 6 pulsanti per essere giocati adeguatamente. Il tasti dorsali saranno impraticabili, L è quasi impossibile da utilizzare se non si hanno delle dita snodabili, a questo aggiungete una croce direzionale pessima, che spesso non vi permetterà di eseguire gli attacchi speciali (specialmente tutti quelli in cui dovrete incrociare una delle 4 diagonali…vera croce della console) e neanche di essere precisi nelle combo. Se questo problema può essere poco importate o comunque non troppo incisivo nel giudizio globale in un picchiaduro poco tecnico e molto da “smanettoni”, in Street Fighter diventa grave, andando a snaturare il gameplay originale del gioco stesso che per gli esperti non è ammissibile. La precisione, il controllo ed il tempismo sono fondamentali in un titolo del genere e purtroppo la PSP non aiuta affatto.

Come sul Dreamcast…ma in tasca!Tecnicamente parlando ci troviamo di fronte ad un titolo incredibile sia graficamente che per il sonoro; oltre ad avere dei personaggi dettagliatissimi, animatissimi e con mosse spettacolari seguite da vari effetti grafici sempre adeguati, ci troveremo a combattere in backgrounds fanatici, pieni di dettagli e parti animate, che sprizzano vita da tutti i pixel. Come già accaduto per la conversione di Demitri e Donovan anche questa volta avremo la possibilità di scegliere se goderci la grafica in 4:9 con degli artworks che delimiteranno lo schermo oppure optare per un 16:9 a schermo intero; quest’ultimo anche se apparentemente più godibile visivamente, risulta invece pessimo visto che il gioco non è stato riadattato alla visuale dello schermo della PSP, con conseguente ingrossamento e schiacciamento dei personaggi che ai puristi darà fastidio (vedere Ken eseguire uno shoryuken apparendo più largo che alto non è il massimo…). Stupende le numerose musiche di sottofondo, perfette e che rimarranno in testa al giocatore facendole fischiettare ovunque, mentre è buono il comparto sonoro che però perde molto senza cuffie. Ovviamente essendo una conversione di un titolo del 1998 non avremo l’alta definizione come invece avviene nei titoli Sammy; speriamo che Capcom si decida ad aggiornarsi.

– E’ Street Fighter

– Tantissimi Personaggi

– Tantissime Modalità

– Gameplay snaturato su PSP

– Niente Online

– Prezzo Pieno per un titolo del ’98

7.8

Street Fighter Alpha 3 Max è un picchiaduro da avere se amate il genere o se è la prima volta che vi avvicinate ad esso (ma dove vivete??), anche se gli amanti della saga sono avvisati dei numerosi problemi che comporta il design della console Sony nello gestire il complesso e tecnico sistema di combattimento che viene usato da Ryu e Ken: decisamente più adatto ad un pad. Il comparto tecnico è di prim’ordine sia per la grafica che per il sonoro, mentre le numerose modalità di gioco lo rendono unico per la longevità che può offrire. Resta il dubbio di chi ancora non abbia giocato al titolo, vista la sua apparizione su ormai tutte le piattaforme, e di quanto possano valere le novità superflue che presenta per giustificarne l’acquisto a prezzo pieno a cui viene presentato. Qualcuno si dev’essere dimenticato che è uscito nel 1998 e che forse un prezzo budget era più idoneo. Essendo però la mia saga preferita il poterci giocare ovunque non può che rendermi felicissimo, consapevole però che il miglior Street Fighter per console portatile rimane la versione Genesis utilizzabile su Nomad.

Voto Recensione di Street Fighter Alpha 3 Max - Recensione


7.8

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