Strategic Command
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a cura di ^LeCcIuS^
Quando si pensa ad un videogioco ambientato in un conflitto accaduto realmente si pensa immediatamente ai due generi che regnano sovrani in questo campo: gli sparatutto in prima persona e i giochi di strategia in tempo reale. Effettivamente essi sono i due generi che con tutta probabilità possono trarre il massimo dalle già citate ambientazioni, ma ci sono anche casi di software house che tastano altri terreni. E’ il caso della Fury Software, che propone al pubblico un titolo manageriale a turni ambientato nel secondo conflitto mondiale.
La storia, innanzitutto!Non c’è presentazione, ma già la schermata iniziale ha uno stile schematico nei suoi pulsanti, cosa che in un manageriale ambientato in un conflitto realmente accaduto e d’una certa qual importanza ci fa subito ben pensare. Se aggiungiamo poi che lo sfondo esibisce foto di repertorio e mappe strategiche in tinta rossa, le nostre speranze che il titolo sia ben rispettoso del vero storico e che inoltre ci catapulti con la mente nel periodo durante il quale è ambientato aumentano notevolmente. La musica di sottofondo per ora è un monotono rullo di tamburi, che peraltro si ripete ogni qualvolta si preme un pulsante…preparatevi, il sonoro di questo gioco sarà uno dei suoi punti deboli. Apprestandoci ad iniziare una nuova campagna, ci accorgiamo che la nostra scelta è limitata a 6 eventi chiave, correlati di nome dell’operazione, data dell’avvenimento e breve descrizione. Più dettagliatamente gli eventi in questione sono: l’attacco da parte dei tedeschi alla Polonia, avvenimento che darà il via alla seconda guerra mondiale; l’offensiva tedesca che portò alla presa dell’Olanda e di Parigi; la famosa operazione “Barbarossa”, colossale offensiva tedesca che ruppe il trattato di non belligeranza stipulato con la Russia; l’offensiva tedesca attuata per il controllo del Volga e la presa di Stalingrado; l’offensiva tedesca per guadagnare il Kursk e guadagnare l’iniziativa e infine l’operazione più famosa di tutte, ovvero il D-Day, lo sbarco in Normandia, il colossale attacco anfibio sferrato alla Germania che si trovò a quel punto sopraffatta strategicamente e numericamente parlando. Scelta la campagna verrà chiesto di settare alcune preferenze concernenti la partita, come ad esempio l’attivazione del sonoro. Nondimeno sarà possibile settare opzioni decisamente più interessanti, quali per esempio l’attivazione o meno dei gruppi partigiani in Russia o in Yugoslavia, e ci sarà inoltre concesso di scegliere se uno stato sarà o meno neutrale, potendo scegliere se farlo restare neutrale o se farlo divenire interventista come accadde realmente. Se si sceglie che la sua politica sia storica, lo stato impostato in detta maniera farà la sua entrata nel conflitto nel giorno in cui la fece concretamente durante la seconda guerra mondiale. Sarà poi possibile cambiare questi settaggi durante la partita. Le ultime decisioni precombattimento saranno la scelta della difficoltà, dell’esperienza delle truppe nemiche e, non tanto ovviamente, dello schieramento… e dico “non tanto ovviamente” vista la pessima abitudine delle software house americane di proporre titoli nei quali è possibile parteggiare solo per la loro patria.
Una trasposizione ottimaInizia infine la campagna. Si viene dunque a conoscenza della grafica e del sonoro del gioco. Per quanto riguarda la grafica ci si ritrova in una stilizzata mappa che ha come limiti settentrionali Gran Bretagna e sud della penisola scandinava; in qualità di limiti orientali la Turchia; limiti meridionali costituiti dalla parte terminale dell’Africa settentrionale ed infine ha per limiti occidentali le coste della parte est dell’America del Nord e dell’America del Sud. E non voglio sentir definita questa mappa limitativa, sia ben chiaro! Se escludiamo il Giappone e l’oceano Pacifico, nonché le colonie africane, importanti teatri di guerra anche se non fondamentali (si tenga conto fra l’altro che è ben più piacevole tener d’occhio una mappa del genere che una mappa mondiale), questa mappa rispecchia con assoluta precisione il territorio nel quale si svolse la guerra. La grafica è bidimensionale e presenta una buona risoluzione, le unità e gli edifici sono stilizzati. La grafica dei combattimenti si limita ad un fuocherello sull’unità allorché ci sono delle perdite. Il sonoro durante la partita lascia invece abbastanza a desiderare: si limita al rumore di spari ed esplosioni e non c’è alcuna musica di sottofondo. D’altro canto però non è una grandissima pecca, essendo questo un titolo manageriale.
Mille e un aspetto da tener d’occhioPasserò ora all’analisi accurata di tutto quanto è gestibile. Innanzitutto abbiamo parecchie unità comandabili: il quartier generale (HQ), al quale nel raggio dei 5 esagoni adiacenti ad esso sono legate le unità d’aria e di terra. Esso può infatti, mediante il suo comandante, più o meno qualificato, influenzare fattori importanti delle armate quali la prontezza, i rifornimenti e il morale, allorché si ottengano dei buoni risultati in battaglia. Vengono gestite anche i corpi, unità operative costituite solitamente da 40000-60000 uomini; le armate, formate da più corpi per un totale di 60000-100000 uomini; i gruppi di carri, costituiti all’inizio del conflitto da più divisioni di carri e da più corpi motorizzati per poi divenire una pedina strategica fondamentale, che portò ad esempio alla divisione Panzer in Germania; la flotta aerea, costituita da caccia atti all’intercettazione di velivoli nemici penetrati nel loro raggio d’azione, sono inoltre capaci di attaccare un obiettivo stante su qualsivoglia terreno (acqua, terra, aria); i bombardieri strategici, anch’essi possono attaccare qualsiasi unità ma ovviamente sono particolarmente adatti al bombardamento di locazioni strategiche come pozzi petroliferi, locazioni che in seguito al bombardamento subiranno un malus di produttività e che quindi frutteranno una minore quantità di denaro; la divisione missilistica, costituita da basi missilistiche aventi il grande punto di forza di non poter ricevere un contrattacco durante l’offesa; le corazzate, utilizzabili sia per gli scontri marini sia per dare una ripulita alle spiagge prima di uno sbarco anfibio, da notare però che una flotta aerea è capace di metterle in serie difficoltà; gli incrociatori, anch’essi utilizzabili nello scontro navale e nella pulizia delle spiagge; le portaerei, che col loro lunghissimo raggio d’azione furono utilissime nel teatro di guerra dell’oceano Pacifico, ma che si dimostrarono meno efficaci nel teatro Europeo a causa della vicinanza dei territori di guerra; i sottomarini, per il combattimento marittimo altamente letale e dulcis in fundo le navi da trasporto, fondamentali per il trasporto via mare di truppe di terra. Ogni unità presenta sei caratteristiche basilari: forza, che influisce sull’attacco dell’unità; rifornimento, che influenza la forza; esperienza, guadagnata vincendo battaglie, influisce anch’essa sulla forza; prontezza, idem; punti azione, ovvero di quante caselle si può muovere l’unità in questione (si ricordi che una casella equivale a 80 km) e per ultima caratteristica generale c’è il trinceramento, che influenza la difesa dell’unità. Inoltre ciascuna unità presenta dei valori per altre caratteristiche, che sono fondamentali nel combattimento: rivelamento, raggio d’assalto, attacco verso le truppe, verso i carri, verso gli aerei, verso le navi, attacco strategico, difesa dalle truppe, dai carri, dagli aerei, dalle navi; tutte queste caratteristiche sono di facile comprensione quindi non mi trattengo oltre su di esse. La ricerca scientifica sarà poi in grado di potenziare diversi aspetti delle varie unità, e ovviamente sarà possibile scegliere su cosa focalizzare l’attenzione dei nostri ricercatori. Ma tutto questo si sa, costa… come si guadagnano i soldi? A ciò pensano le città, le capitali, i pozzi petroliferi, le miniere e i porti: per ridurre la loro efficienza è sufficiente che siano occupati o che siano attaccati. I soldi guadagnati da tali strutture saranno sommati ai nostri beni alla fine di ogni nostro turno. Per acquistare nuove unità c’è un apposito pulsante nella parte destra dello schermo, e alla scelta delle varie unità verranno ricordate i valori delle varie caratteristiche delle unità in questione. Nel menù di riepilogo sono per l’appunto riepilogate le sconfitte e le risorse dei vari stati in lotta, dalla mappa di guerra invece si potrà decidere a chi dichiarare guerra, si potrà vedere lo schieramento dei vari stati ecc.
Difficoltà pratiche: nessuna… difficoltà teoriche: mille!Valutando per bene tutte le caratteristiche delle unità e sviluppando strategie brillanti sarà possibile riscrivere (o ribadire) il corso della storia, e la parte più difficile del gioco è proprio questa: tenere a mente tutti i vari fattori che possono portare alla nostra vittoria o a quella del nemico. Per il resto è tutto abbastanza intuitivo: per attaccare basta cliccare sulla nostra unità e poi su quella nemica, per la gestione della ricerca c’è un chiaro pulsante e così via.
MultiplayerIl multiplayer presenta tre modalità: Hotseat, ovvero una sfida uno contro uno svolta sul medesimo PC; Pbem, che si svolge grazie all’e-mail ed infine TCP/IP, per una sfida uno contro uno a distanza. Come si sarà notato non è possibile avere in una partita più di un avversario, e non è possibile fare da server pubblico. Ovviamente non è disprezzabile questa scelta, dato che il multiplayer di questo gioco non sarà sicuramente tra i più apprezzati, visti tutti i titoloni che circolano.
Considerazioni finaliHo apprezzato di questo titolo lo stile, conciso e a tratti monumentale e commemorativo, dei vari menù, stile che rispecchia quello che certamente è uno dei simboli della guerra e del militarismo in genere: la disciplina che necessita ma anche il ricordo nei posteri che lascia. Il sonoro e la grafica sono sicuramente inferiori a quelli della stragrande maggioranza dei videogiochi, ma si tenga conto che servono perfettamente allo scopo. E’ presente anche il multiplayer, che probabilmente sarebbe stato trascurato se questo titolo fosse stato sviluppato da un’altra software house. Inoltre un’altra cosa apprezzabilissima è il totale rispetto del vero storico e dei vari particolari che ce lo fanno rammentare, come ad esempio l’entrata in guerra dei vari stati nelle date in cui l’han fatto nel conflitto reale. Consiglio perciò l’acquisto di questo videogioco, che potrà regalare divertimento ai suoi utenti e che inoltre servirà a svegliare un po’ la mente e a farci ricevere una ripassatina su cosa accadde durante il conflitto, cosa che certamente non guasta.
HARDWARE
MULTIPLAYER
Possibile sul medesimo PC, via e-mail e via TCP/IP; realizzato ottimamente anche se probabilmente sarà poco sfruttato, giusto per qualche partita tra amici annoiati o appassionati del gioco.
– Storia rispettata
– Interfaccia funzionale
– Stile ben strutturato
– Numerosi fattori da tener d’occhio
-S veglia la mente
– Non pretende hardware potente
– Forse troppo complesso per alcuni
8.0
Un gioco rispettosissimo del vero storico che rispecchia inoltre anche l’atmosfera di quel periodo: schematica e celebrativa. L’interfaccia è alquanto funzionale, e benchè teoricamente lo sia, nella pratica non è assolutamente scarna. Non ha pretese per quanto concerne l’hardware. In poche parole un gioco validissimo che permette agli appassionati del genere o dell’ambientazione divertimento sano.
Voto Recensione di Strategic Command - Recensione
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